Debiti Efim lo Stato paga tutto di Roberto Ippolito

Debiti Efim lo Stato paga tutto Armi incedibili Debiti Efim lo Stato paga tutto ROMA. Non passa lo straniero. Il governo si affretta a chiudere le frontiere. Sta infatti studiando una clausola per impedire che le aziende della Difesa finiscano in mani estere. Il principio può essere sancito oggi stesso, quando il Consiglio dei ministri emanerà il terzo decreto legge per sciogliere l'Efim. Resterebbero così sotto il controllo italiano le società dell'ente che operano nel settore, come Oto Melara, Agusta, Galileo e Sma che producono missili, elicotteri e sistemi elettronici. Nella confusa vicenda della liquidazione dell'Efim ci sarebbe quindi almeno un punto fermo. Il ministro del Tesoro, il de Piero Barucci, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Fabio Fabbri (psi), hanno studiato il provvedimento che rimedia alla mancata conversione in legge dei due decreti finora emanati. Per la prima volta l'Italia frenerebbe i colossi internazionali. Il nuovo testo inoltre, stando al commissario dell'Efim Alberto Predieri, «coprirà integralmente i 9 mila miliardi di debiti dell'Efim con il sistema bancario». Ma fra gli istituti di credito c'è diffidenza. Le banche italiane temono di essere trattate meno bene di quelle internazionali. E' un problema posto da settimane. La vera novità del caso Efim può essere invece la norma per frenare nel settore Difesa l'avanzata dei big industriali mondiali attenti alle privatizzazioni avviate dal governo italiano. Il settore difesa verrebbe dichiarato strategico per gli interessi nazionali. Se la compagine guidata dal socialista Giuliano Amato emanasse oggi la clausola anti-stranieri, l'Italia si allineerebbe agli altri Paesi che limitano la vendita all'estero di quote di società che lavorano per le forze armate. La Francia, per esempio, consente solo la cessione di pacchetti di azioni di minoranza. Formule garantiste esistono in altri Stati europei. Non ci sarebbero problemi quindi nei confronti della Comunità europea, benché la Commissione Cee (l'organo di governo) vigili sempre sul rispetto della totale libertà di concorrenza. Si è verificato che le regole Cee non si applicano alle aziende che effettuano forniture militari: prevalgono le esigenze della difesa nazionale. Con l'inserimento della clausola di salvaguardia, si limiterebbe di molto il campo dei possibili pretendenti per Oto Melara, Agusta, Galileo e Sma. Nel settore hanno le dimensioni maggiori la Fiat e la Finmeccanica dell'Iri. Sembra scartata l'ipotesi di dare alla Finmeccanica in gestione fiduciaria le aziende Efim della Difesa. Una soluzione del genere è stata complicata per l'Agusta dai pesanti debiti. Adesso il nuovo decreto garantirebbe il pagamento integrale dei debiti delle società possedute al 100% dall'Efim: fra queste l'Agusta, anche se controllata tramite l'Aviofer. Oltre l'Aviofer la disposizione interessa Breda Ferroviaria, Safim e Alumix. Riuscirà davvero il governo a coprire i debiti? L'amministratore delegato della Banca Commerciale, Luigi Fausti, si è detto «soddisfatto» per le promesse fatte da Predieri in un incontro all'Associazione bancaria. Ma Fausti mette le mani avanti: «Leggeremo il nuovo decreto e speriamo che sia interamente coperta l'esposizione del sistema bancario». Molti istituti italiani non si fidano perché non è chiaro se il governo garantirà i normali tassi di mercato. Roberto Ippolito

Persone citate: Alberto Predieri, Fabio Fabbri, Giuliano Amato, Luigi Fausti, Piero Barucci, Predieri

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma