Sono terrone, ma non ho colpito Bossi di Pierangelo Sapegno

Sono terrone, ma non ho colpito Bossi «Non tiro sassi, sono antirazzista. Ma è meglio che lui qui non si faccia più vedere» Sono terrone, ma non ho colpito Bossi Parla uno dei dodici ragazzi arrestati a Rozzano LA VIOLENZA ANTI-LEGA MILANO DAL NOSTRO INVIATO «Ehi Biba, mi fa lui, senti che casino. Diciamo che mi chiamano Biba, come birba. Sa, fra di noi ci diamo dei soprannomi. Io stavo fuori dal bar. Sento sento, gli dico. Andiamo a vedere, mi fa lui, vedi che casino succede col Bossi». Venerdì sera hanno arrestato 12 ragazzi di Rozzano, 40 mila anime nell'hinterland milanese, palazzoni, supermercati e grande immigrazione. Li hanno arrestati dopo un'aggressione a Umberto Bossi, il leader della Lega, a colpi di sassi, bottiglie, monetine. Rozzano non dev'essere un bel posto per viverci, anche se questo ragazzo dice che è un posto uguale a un altro, a mille altri. Lui è uno dei 12 finiti dentro, venerdì sera, e questo è il suo racconto, questa la sua versione. «La piazza del Comune a Rozzano sarà a 400 metri dal palazzetto, e io me ne stavo lì davanti al bar, con il mio amico, a farmi i cavoli miei. Quella sera dovevamo andare a ballare alrilliria, ci si va ogni tanto a cuccare. Mica tanto, eh?, perché a casa sono severi, e mi lasciano libera uscita solo due volte alla settimana, il venerdì e il sabato. Si sentivano urla, cori, botte, colpi, Dio che casino. Voleva che non andassimo a vedere? Dai, mi fa l'amico. Maledetto il momento che gli ho dato retta, questa è la verità. Sulla via c'era un putiferio incredibile, ma sì, qualcuno tirava dei sassi, ma quella era gente venuta da fuori, io non ne conoscevo nessuno di quelli. Secondo me se li è chiamati il Bossi per farsi della pubblicità. Ho visto degli altri ragazzi che conoscevo solo di vista, invece, e gli ho urlato: "Andate via di qua perché tira male". E mi sono messo a correre. Ecco, tutto qui, per la miseria: solo questo ho fatto quella sera, nient'altro che questo. Poi, sapesse cos'è successo. C'è stata la carica e dopo un po' nella piazza sono arrivati degli uomini in borghese con dei pistoloni che non finivano più. Compare uno che si piega e punta l'arma ad altezza d'uomo. Tutti a terra, gridava, a terra. Presto. Che fai tu? Obbedisci, no? E mi sono messo a terra. E quand'ero giù sono arrivati dei carabinieri in divisa e mi sono saliti sopra e mi pestavano e mi dicevano terrone, terrone. Adesso sono diventato uno dei dodici ragazzi ammazzalega che è finito sulle prima pagine dei giornali, uno dei dodici prezzolati non si sa bene da chi per rompere le palle al Bossi. Le pare giusto? Guardi, tutte balle, è il Bossi che ci marcia sopra. E' una rovina quello lì. Mi sono fatto 4 giorni a San Vittore e mi sa proprio che questa storia non finisce qui. Io ho 19 anni e un lavoro onesto, e voglio essere lasciato in pace. Però, ora son diventato un antileghista fino al midollo, su questo non ci piove». Dodici ragazzi, tutti meridionali o figli di meridionali, nessuno iscritto ai partiti, come ripete «Biba». Secondo Bossi, «ragazzi manovrati». Lui, è ovvio, assicura di no. «La politica non fa per me. Non me sono mai interessa- to, glielo giuro. Lavoro, mi piacciono le donne, e mi diverto a giocare con i miei amici. E non mi vergogno di essere un terrone, figlio di terroni. Ogni tanto papà mi chiedeva qualcosa quando eravamo tutti a tavola insieme, per capire come la pensavo. Papà, non me ne frega niente, gli dicevo io. E' la verità. Destra, sinistra? Beh, di sinistra no. Ma preferisco parlare di calcio. Io faccio il tifo per la Juve, papà per il Milan. Certo, se si discuteva di Bossi non è che ne dicevamo tanto bene: il Bossi non m'è mai piaciuto, io sono un meridionale e non amo i razzisti, come poteva piacermi il Bossi? E qui di razzismo ce n'è tanto, davvero tanto. C'è qualcuno che pensa che i meridionali siano tutti deficienti. Mia madre ha una carissima amica milanese che le dice come se niente fosse che non c'è niente da fare, che lei è diversa. Mia madre è stata a Torino, Milano, Bologna e dap¬ pertutto ha trovato razzismo contro i meridionali. Come si fa?, dico io. Ma se il Settentrione è andato avanti da trent'anni a questa parte è proprio grazie ai meridionali. Capisce? Non potete chiedere a noi se Bossi ci è simpatico, non potete chiederlo a uno che viene dal Sud. Ci dicono che siamo ignoranti. Minchiate. Anche noi ci informiamo, leggiamo, guardiamo la tv. Io sono andato a scuola come tutti, studiavo lingue, e se poi ho smesso è perché mi piace di più lavorare. Dicono che Rozzano è un postaccio, pieno di terroni, dicono così. Ma Rozzano è uguale a mille altri posti, c'è gente buona e c'è gente cattiva. Lasciatela in pace Rozzano. «Devo dire che quando vado giù in Calabria a casa dei miei sto meglio. Fosse per me ci tornerei volentieri. Ma non sono mica razzista per questo. Una cosa è prendersela con gli stranieri, gli africani, che ci portano via il lavoro quando ce n'è già poco, un'altra è farsi la guerra fra di noi. C'è una bella differenza, non le sembra? Vede, a Rozzano siamo un bel gruppetto di amici e stiamo bene insieme. Parliamo di calcio e di donne, come tutti alla nostra età, che ci frega della politica? Per chi ci avete preso? Per degli extraterrestri? Guardi, gli extraterrestri sono gli altri. A me piace vestir bene e stare con i miei amici, c'è qualcosa di male? Nel nostro gruppo c'è quello che fa il muratore, c'è il parrucchiere, c'è il dj, c'è il barista, ci sono ragazzi che fanno della musica e c'è pure uno che studia all'Università. Chi dice che siamo ignoranti? Siamo tutti ragazzi a posto, come tanti altri a Milano, e niente droga. Io, se c'è della gente che odio sono i tossici, quelli non li posso proprio vedere, mi fanno senso. Ma perché i carabinieri non vanno a prendere quella gentaglia anziché dare la caccia a noi. Soldi, beh, non è che ne vediamo a palate. Però, quelli che abbiamo ci bastano. Io se ho una manìa è quella di vestire bene. Diciamo che per vestir bene sono capace di risparmiare come un ossesso. Quando andavo a scuola erano di moda i paninari, ha presente?, e a me piaceva vestir come loro. «Se Dio vuole è finita davvero così. Adesso basta, però. Io non voglio più sentirne parlare. Però, che Bossi stia lontano da Rozzano. Chiaro? E' meglio per tutti». Pierangelo Sapegno Umberto Bossi venerdì scorso è stato preso a sassate a Rozzano, nei pressi di Milano. A contestarlo è stato un gruppo di giovani.