SE MIGLIO CERCA L'AUTOGOL di Gianni Vattimo

SE MIGLIO CERCA L'AUTOGOL SE MIGLIO CERCA L'AUTOGOL sione sull'unità nazionale. Tuttavia, non riusciamo a metterla sullo stesso piano di scelte politiche più contingenti e opinabili. Per intenderci, potremmo dire che l'unità nazionale fa parte di quelle «regole del gioco» su cui si può anche discutere, ma che, mentre si gioca, vanno rigorosamente osservate. Siamo stati scandalizzati e offesi dalla disinvoltura con cui, negli ultimi tempi del suo mandato, Cossiga trattava la Costituzione. Per le stesse ragioni non accetteremmo che Scalfaro rinunciasse alla difesa dell'unità nazionale. Non è una posta del gioco, è una delle regole, e il Capo dello Stato è il garante di queste regole e l'arbitro del gioco. Per questo non riusciamo a capire lo scandalo e le accuse dei leghisti; ce le spieghiamo soltanto mettendole- sul conto dell'aggressività e del vero e proprio fanatismo che, molto spesso, caratterizzano le loro posizioni. Per esempio: la disponibilità, che crediamo debba esserci, a discutere le proposte di riforma della Costituzione e il senso federalista non solo non è favorita, ma è resa difficile dalle iniziative politiche di stampo esplicitamente secessionista, e in questo senso eversivo, che la Lega annuncia e intraprende, come quella del battere moneta, o la ventilata costituzione di una repubblica del Nord. Molto più che un certo razzismo nordista, e l'inutile violenza del linguaggio di Bossi e dei suoi, questo è un vero e proprio ostacolo a considerare la Lega un interlocutore politico credibile. Si ha addirittura l'impressione che simili iniziative, che isolano la Lega dagli altri partiti e la congelano nella posizione di un'alternativa impraticabile, | siano volute deliberatamente per il timore di sporcarsi le mani scendendo a compromessi I con il sistema. La Lega, allora, non sarà l'erede delle tante posizioni di contestazione radicale che, negli anni passati, hanno dovuto constatare l'inutilità del loro isolamento e aprirsi a un dialogo democratico più concreto!'' L'isolamento e l'estremismo possono anche pagare a breve scadenza sul piano elettorale, ma in definitiva sterilizzano le forze politiche che li coltivano troppo a lungo e troppo esclusivamente. Gli attacchi al Capo dello Stato fanno parte di questo atteggiamento di corto respiro, del tutto inutile dal punto di vista del rinnovamento delle istituzioni che la Lega dice di perseguire. La situazione del nostro Paese non solo non consente più alcuna fuga in avanti di tipo rivoluzionario, ma nemmeno scelte di attesa motivate da ragioni strategiche. E' una lezione che i partiti storici hanno dovuto imparare a loro spese, e su cui anche gli ideologi della Lega farebbero bene a riflettere. Gianni Vattimo

Persone citate: Bossi, Cossiga, Miglio, Scalfaro