Metà aule al freddo e metà al caldo

Metà aule al freddo e metà al caldo Il Comune riscalda solo materne e nidi, ma la Provincia ha già acceso Metà aule al freddo e metà al caldo // Classico senza termo, 20 gradi per i ragionieri Gli allievi dei licei scientifici, istituti commerciali e industriali, gestiti dalla Provincia hanno le aule riscaldate già da alcuni giorni. Coloro che frequentano una scuola affidata al Comune, invece, indossano giacconi e guanti per l'intera mattina, perché i termosifoni sono freddi e così resteranno fino a quando la temperatura non precipiterà. Al freddo dunque i ragazzi delle elementari e medie inferiori, dei licei classici, istituti magistrali e professionali. L'unica eccezione il Comune l'ha fatta per asili nido, scuole materne e istituti per anziani. Due pesi e due misure che fanno sdegnare ancora di più mamme e papà, soprattutto quando hanno figli che frequentano istituti diversi, l'uno riscaldato l'altro no. Il coordinamento genitori ha chiesto aiuto al prefetto. Come si è arrivati alle due decisioni contrapposte? Il dottor Massara dell'Economato pro¬ vinciale dice: «Il brutto tempo aveva provocate proteste all'inizio della scorsa settimana. Mercoledì, la situazione è precipitata quando presidi e studenti hanno letto su La Stampa che aveva cessato la sua validità il decreto che fissava il riscaldamento fra il 15 ottobre e il 15 aprile. Il telefono è diventato rovente fino alle minacce. Quel giorno era fissata la riunione per il passaggio delle consegne all'Agip, la nuova ditta che gestisce gli impianti. Di conseguenza abbiamo potuto avviare subito l'accensione. Si è iniziata giovedì: un paio d'ore al mattino per ora sono sufficienti». Da lunedì al caldo anche gli uffici. Costo globale previsto, una dozzina di miliardi. In Comune l'ultimo consulto sul riscaldamento fra il sindaco e i tecnici c'è stato ieri nella tarda mattinata. L'ingegner Fiorio, dirigente del settore tecnico impianti termici dice: «Nei giorni scorsi il Comune aveva deciso di favorire le fasce deboli accendendo i termosifoni negli asili nido, scuole materne, istituti per anziani. L'amministrazione ritiene che altrove il disagio sia sopportabile. Sono freddi, naturalmente, anche gli uffici». Fino a quando i ragazzi dovranno attendere? «Non c'è una data fissa, dipende dalla temperatura. Si potrebbe attivare il riscaldamento domani se sarà necessario, si attenderà ancora parecchi giorni in caso di sole mite. I termosifoni potrebbero restare spenti anche per periodi intermedi, se avremo un autunno tiepido». Si va con il criterio dell'economia. Il Comune ha 600 edifici, più altri 200 piccoli punti (dallo spogliatoio del campo di calcio al magazzino del suolo pubblico a Superga). Sono impegnate 5 ditte, si paga a giornata per un totale medio di 60 miliardi l'anno. Maria Valabrega

Persone citate: Fiorio, Maria Valabrega, Massara

Luoghi citati: Superga