la mia scommessa si chiama gioco

La mia scommessa si chiama gioco La mia scommessa si chiama gioco Sacchi: voglio velocità, basta con il contropiede CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO Signor Sacchi, se lei fosse un tifoso degli azzurri si fiderebbe del et Sacchi alla vigilia della prima partita da due punti? «Poco», risponde sfilandosi gli occhiali dal naso per alzarli sulla testa. Da un anno siede sulla panchina azzurra e nel suo laboratorio ha fatto molti esperimenti arrivando a concepire una formazione «che non è composta dai più bravi, ma da giocatori che stanno bene insieme, senza egoismi». Ringrazia Matarrese e i 48 elementi che ha convocato in questi dodici mesi: «Mi hanno aiutato con le loro idee. Giochiamo per divertire e divertirci, o rimanerci male». Non annuncia lo schieramento, anzi ha deciso di mantenere sempre questo atteggiamento, lasciando ai giornalisti il compito di indovinare. Ama tenere sulla corda gli azzurri e non vuol dare vantaggi agli avversari. Poco gli importa se penseranno che fa pretattica perché ha paura. Quando lo chiamano commissario si sente una sorta di Maigret. «Sono un allenatore che commette tanti errori», confessa. Ha vinto tutto sulla panchina del Milan, sa di essere bravo ma gli piace dare agli altri l'immagine di un uomo umile, senza certezze, pieno di dubbi. Gliene sono rimasti due. Uno su Maldini, l'erede di Baresi, che accusa un indurimento muscolare alla coscia sinistra e che negli ultimi due giorni si è allenato soltanto 25' ieri a Coverciano. L'altro sulla scelta fra Donadoni e Albertini per il ruolo di regista. Maldini si è sottoposto ad un'ecografia che ha escluso lesioni e rassicura Sacchi non solo sulla sua efficienza fisica ma anche sulla disponibilità al ruolo di difensore centrale: «Non è una punizione, le responsabilità crescono ed è giusto prenderle, eppoi correrò di meno e, magari, allungherò la carriera anche se ho appena ventiquattro anni e da sette gioco ad alto livello. Knup? L'ho visto in tv, è uno che sa farsi rispettare». C'è Lamia, più di Mannini, pronto in caso di necessità a far coppia con Costacurta, ma il bel Paolo sarà in campo. E toccherà a Donadoni la maglia n. 8 anche se Sacchi stima molto Albertini che gli dà di più sul piano offensivo: «Sono tranquillo con entrambi. Averne come loro». A Sacchi, però, Donadoni era piaciuto molto nel secondo tempo di Eindhoven nella vittoriosa amichevole con l'Olanda: «Ormai dovete scordarvi il Donado¬ ni che conoscevate. Desidera giocare a centrocampo e questo è il suo compito. C'è da sperare che duri 90'». E se Donadoni accuserà la fatica, entrerà Albertini sebbene Sacchi non ami le staffette programmate. L'unica mossa che avrebbe fatto volentieri sarebbe stata quella di inserire Signori per uno spezzone, ma il bomber laziale è tornato a casa. «Batteremo gli svizzeri - annuncia Sacchi -, se saremo più veloci, più aggressivi e se useremo lo stesso ritmo, stando corti e muovendoci senza pallone come loro e senza ammucchiarci in avanti: soltanto così esalteremo le nostre qualità tecniche superiori che vanno supportate da valori agonistici, tattici e fisici. La Danimarca agli Europei ci ha insegnato che la tecnica conta ma non è decisiva». Che Italia è uscita dal cantiere Sacchi? Il et rifiuta chi gli chiede di vincere a tutti i costi: «E' sinonimo di violenza. Una delle mie fortune è il feeling che ho con i tifosi. A Eindhoven, Van Breukelen si è complimentato dicendo che da 15 anni non aveva mai visto l'Olanda dominata sul proprio campo. La mia squadra vuole ripagare le attese vincen¬ do col gioco e non vivendo sul contropiede, modulo che tutti sanno fare, e sull'episodio isolato: l'unica certezza è la qualità degli uomini che ho scelto, mi lasciano abbastanza tranquillo». Tranquillità apparente. Da un anno aspettava il primo appuntamento mondiale. Se Matarrese non gli avesse offerto la Nazionale si sarebbe ritirato nella sua Fusignano: «E' vero. Se non hai più voglia di soffrire non puoi chiedere agli altri di farlo, ed io in azzurro ho di nuovo gli stimoli e la voglia di soffrire». Brano Bernardi RAI1 ORE 20,10 Italia Svizzera MARCHEGIANI 1 PASCOLO TASSOTTI 2 HOTTIGER DICHIARA 3 QUENTIN ERANIO 4 EGLI COSTACURTA 5 GEIGER MALDINI 6 BREGY LENTINI 7 A.SUTTER DONADONI 8 OHREL VIALLI 9 KNUP R.BAGGIO 10 SFORZA EVANI 11 CHAPUISAT Arbitro: MIKKELSEN (Dan) PAGLIUCA 12 LEHMANN LANNA 13 HERR ALBERTINI 14 BICKEL BIANCHI 15 B. SUTTER CASIRAGHI 16 TURKYILMAZ All.: SACCHI All.: HODGSON Stadio S. Elia di Cagliari Partite già disputate nel gruppo 1: Estonia-Svizzera 0-6; SvizzeraScozia 3-1. Classifica: Svizzera punti 4; Italia, Malta, Portogallo, Scozia, Estonia 0. Oggi si gioca anche la partita Scozia-Portogallo.