Fallisce trapianto da suino di P. Q.

Fallisce trapianto da suino In Usa, a una donna il fegato dell'animale, ma muore poco dopo Fallisce trapianto da suino L'organo doveva servire da «ponte» in attesa di trovare un donatore umano Gli specialisti: «Una via difficile, ma che può salvare centinaia di vite» LOS ANGELES. E' morta lunedì notte la donna cui, in un intervento senza precedenti, era stato trapiantato il fegato di un maiale, in attesa di poter trovare quello di un donatore umano. Susan Fowler, 26 anni, che domenica scorsa era in fin di vita per un coma epatico quando i medici hanno compiuto il trapianto, è spirata al Cedars Sinai Medicai Center mentre i chirurghi si stavano preparando a sostituire il fegato dell'animale con un organo umano. Susan Fowler era affetta da una malattia cronica del fegato ed era in coma. Non avendo a disposizione un organo umano il gruppo di Léonard Makowka (che ha effettuato il trapianto) aveva deciso di tentare il bridge organ (organo ponte). A differenza del trapianto del fegato di babbuino eseguito a Pittsburgh il 28 giugno, il fegato di maiale è stato trapiantato in aggiunta al fegato della paziente senza espiantarlo. Scopo dei chirurghi era di ottenere dal fegato di maiale un mezzo per prolungare la vita della paziente di alcuni giorni, per trovare un fegato umano. Un fegato umano è stato trovato a mezzanotte di lunedì e l'equipe di Makowka è volata nello Utah per prelevarlo. Ma la giovane si aggravava e moriva intorno alle 2 del mattino. Un giudizio su questa nuova sfida della medicina arriva dal professor Luigi Rainero Fassati, membro dell'equipe che aveva effettuato il primo trapianto di fegato di babbuino su un essere umano a Pittsburgh. «I trapianti di fegato di babbuino e di fegato di maiale sono in sé molto diversi - afferma -. Innanzitutto il maiale è geneticamente molto più lontano dall'uomo rispetto al babbuino. In secondo luogo vi è una differenza clinica: il trapianto del fegato di maiale è stato eterotopico, ossia aggiunto a quello malato, mentre quello di babbuino era ortotopico, ossia sostituiva quello umano nella sua sede. In terzo luogo variava anche l'intendimento: nel caso del babbuino il fegato doveva sostituire per sempre quello dell'uomo; quello del maiale era invece un trapianto-ponte che do¬ veva durare finché non si fosse trovato un fegato umano». Qual è il giudizio in prospettiva? «Vedo in modo favorevole il trapianto scimmia-uomo, soprattutto come trapianto-ponte nel caso non si trovi subito un donatore umano. Infatti l'uomo con il cuore di babbuino è vissuto per 70 giorni e in quel periodo se ne possono trovare di donatori. Non bisogna infatti dimenticare che il 30-40 per cento dei pazienti può morire perché è in attesa di un donatore che non arriva. Quanto al trapianto di fegato di maiale, non lo vedo male specie in presenza di epatiti fulminanti. Ma con le attuali conoscenze e i farmaci antirigetto non può funzionare più di 10-15 ore. Può andare bene in America dove in quel poco tempo si trova un donatore, non penso in Italia. Una annotazione: in Germania in questi casi tolgono il fegato e tengono il malato in circolazione extracorporea in attesa del donatore. Ecco, penso che il fegato di maiale possa avere una funzione migliore della circolazione extracorporea». [p. q.]

Persone citate: Fassati, Luigi Rainero, Susan Fowler

Luoghi citati: America, Germania, Italia, Los Angeles, Pittsburgh, Usa, Utah