Chiude il neonato in un sacchetto di A. T.

Chiude il neonato in un sacchetto La madre ha venturi anni. Il piccolo, prematuro, avrebbe potuto essere salvato Chiude il neonato in un sacchetto In bagno a Brindisi, dopo la gravidanza segreta BRINDISI. Quel bimbo non lo voleva e, pur di nasconderlo ai familiari, l'ha partorito in bagno, l'ha raccolto dal water e l'ha rinchiuso in un sacchetto di plastica prima di abbandonarlo sul lettino. Nessuno doveva sapere della gravidanza, del bimbo clandestino. E Consilia Baglivo, 21 anni, se n'è sbarazzata così, sperando di non essere scoperta. Anche in ospedale, dove la madre l'ha accompagnata per un'emorragia, ha negato fin che ha potuto, fino a quando i medici non l'hanno indotta a raccontare tutto. Ma il tempo necessario per la corsa in ospedale e per l'intervento al pronto soccorso è stato fatale al piccolo, ancora avvolto nella placenta. Nato di 7 mesi, è morto dopo poco. Per anemia, dopo aver perduto molto sangue. E' una storia triste, d'ignoran¬ za e di povertà, come povero e popolare è il rione Penino, dove l'episodio è avvenuto lunedì mattina. Erano le 12. Con Consilia c'era in casa la madre, Giovanna Taurisano, 47 anni. Il papà, contadino, era fuori. La ragazza ha raccontato di aver avvertito i sintomi del parto, forti dolori, stava male. Ha così deciso di chiudersi in bagno per sfuggire agli sguardi della madre che stando al racconto - della gravidanza non sapeva nulla. Per quanto vi sia rimasta, chiusa in bagno, non si sa. Ma il bimbo sarebbe nato lì. ,La ragazza ha perduto i sensi e, quando è rinvenuta, si è accorta che il bimbo era nel water. A fatica, con passo malfermo, l'ha preso tra le braccia, ha aperto la porta e si è diretta verso la sua stanza. Se abbia realmente fatto tutto da sola, senza l'aiuto della madre, dovrà stabilirlo l'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Laura Liguori. Il bambino è stato quindi rinchiuso in un sacchetto di plastica e abbandonato sul letto. Quando s'è nuovamente sentita male per l'emorragia, la ragazza è stata soccorsa dalla madre che l'ha accompagnata all'ospedale Di Summa. E qui, nel pronto soccorso, dopo i primi interventi, i medici hanno capito quel che era accaduto. Ma per ottenere l'ammissione da parte di Consilia Baglivo hanno dovuto insistere, ripetere le stesse domande. Soltanto allora, quando ha capito che mentire sarebbe stato inutile, la ragazza ha parlato e ha raccontato del parto. A fare il resto è stata un'ispettrice di polizia che, presente al momento del ricovero, le ha rivolto qualche doman¬ da e si è fatta poi accompagnare in via Bradano, nell'abitazione della famiglia Baglivo. La poliziotta ha ritrovato il sacchetto sul lettino. Il bimbo era già morto. Interrogata dal magistrato, la ragazza è stata denunciata per infanticidio, e con lei la madre. Entrambe dovranno spiegare per quale motivo, dopo il parto, hanno lasciato il piccolo, perché non l'hanno soccorso quando ancora c'era qualche speranza di salvarlo. L'autopsia eseguita ieri ha infatti stabilito che il bambino, sebbene nato prematuramente, era vivo ed ha respirato. A stroncarlo è stata l'anemia. E forse poteva essere evitata con un intervento tempestivo. Soltanto altri esami, il cui esito si conoscerà tra qualche settimana, potranno dire qualche parola in più su questa storia. [a. t.]

Persone citate: Baglivo, Giovanna Taurisano, Laura Liguori

Luoghi citati: Brindisi