«Simone vale più di Daniele?»

«Simone vale più di Daniele?» Interrogazione parlamentare sulle indagini per i due bambini assassinati «Simone vale più di Daniele?» Senatore pds: solo a Foligno taglie e superpoliziotti «Per la vittima di Lecce nessuna iniziativa speciale» LECCE. Per catturare l'assassino di Simone Allegretti, il bimbo di 4 anni e mezzo seviziato e gettato in un pozzo a Foligno, sono scesi in campo con grande spiegamento di forze: in prima fila il superpoliziotto Achille Serra, una'taglia sulla testa del mostro, l'istituzione del numero verde per raccogliere indicazioni utili alle indagini. Di Daniele Gravili, 3 anni, violentato e soffocato a Torre Chianca, una spiaggia della costa leccese, il 12 ottobre, è rimasta un'immagine di bimbo sorridente, una foto che nel Salerno nessuno scorda. Ma qui non c'è superpoliziotto, non c'è taglia, nessuno grida ancora «lo prenderemo». E il caso finisce in Parlamento per una interrogazione presentata al ministro dell'Interno dal senatore leccese Giovanni Pellegrino, del pds. Ci sono forse due italie anche per indagini di polizia? Pellegrino si limita a dire che per tentare di risolvere il delitto di Foligno «è stato attrezzato uno speciale gruppo investigativo e il ministero, per tentare di ottenere un più intenso impegno e una più ampia collaborazione, ha previsto una taglia per la cattura del colpevole». E a Lecce? «Nessuna di queste speciali e apprezzabili misura risulta essere stata adottata o è allo studio». Negli ambienti della questura nessuno ammette che il delitto Gravili sia stato sottovalutato. «Mai lavorato così tanto dice qualcuno - l'impegno è stato totale e le possibilità di acciuffare il mostro ci sono. Noi speriamo, ci crediamo». Polizia e carabinieri hanno presentato un secondo rapporto al magistrato che coordina l'inchiesta, il sostituto procuratore della Repubblica Cataldo Motta. Rientrato da Roma nella tarda serata di ieri, il magistrato dovrebbe leggerlo in giornata. E in quelle pagine potrebbe esserci qualche novità. Anche se nessuno conferma, i sospettati dell'omicidio di Daniele sarebbero tre o quattro persone. Ma chi più sembra at¬ trarre l'attenzione degli investigatori è un giovane, poco più che ventenne, affetto da turbe mentali. Un villeggiante, una persona che ogni anno arriva a Torre Chianca con la famiglia per le vacanze estive. Daniele Gravili venne trovato in fin di vita sulla battigia da un vigile del fuoco. Respirava ancora, morì in ospedale. I genitori l'avevano visto l'ultima volta nel cortile della loro villetta. Giocava. Sei ore trascorsero tra la scomparsa e la morte. Sulla sabbia, Daniele, un volto dolcissimo, sembrava una bambola. Solo un mostro poteva usargli violenza e soffocarlo. Quando qualche giorno dopo è stato ucciso con la stessa crudeltà anche Simone si pensò ad alcune analogie, a una sequenza temporale quantomeno sospetta. «No, niente di simile c'è tra i due casi - tagliano corto alla questura di Lecce - non c'è proprio nulla, anche nella dinamica, che possa far somigliare i due omicidi». Il delitto di Foligno segue un copione che lo rende assai diverso. Il corpo di Simone viene ritrovato su indicazione del mostro che lascia in una cabina della Sip un messaggio scritto con il normografo: «Sono il mostro. Attenzione. Il corpo privo di vita di Simone, completamente nudo e senza orologio, lo troverete tra Scopoli e Casale». E questo è un particolare che non sfugge, che scatena l'informazione e le telecamere e met¬ te al lavoro Achille Serra, direttore del Servizio centrale operazioni della polizia, l'uomo che contribuì in maniera determinante alla liberazione del piccolo Augusto De Megni. Un intervento massiccio, come quello che portò alla scarcerazione-lampo di Roberta Ghiaini, rapita a Brescia il 15 novem- bre di un anno fa e liberata dalla polizia il 14 dicembre successivo. Un'azione fulminea degli investigatori che molti attendevano anche in Calabria. Anche allora emersero le due Italie che ora il senatore Pellegrino ha deciso di portare in discussione al Parlamento. [a. t.] II piccolo Daniele Gravili, di 3 anni, ucciso nel Salerno il 12 settembre (a sinistra) e Simone Allegretti, 4 anni, che ha subito la stessa sorte a Foligno pochi giorni fa