Kohl basta coi profughi di Emanuele Novazio

Kohl: basta coi profughi Ma per cambiare la Costituzione serve l'appoggio dell'Spd Kohl: basta coi profughi Una legge anti-asilo al Bundestag BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per la prima volta la coalizione di governo guidata da Helmut Kohl raggiunge un accordo per la riforma in senso restrittivo del diritto d'asilo, il più liberale d'Europa, sulla base della «Convenzione di Ginevra per i rifugiati». Il progetto - messo a punto grazie al recente voltafaccia dei liberali, finora contrari a qualsiasi restrizione sarà presentato per la prima volta domani al «Bundestag» sotto forma di risoluzione. Ma il voto del Parlamento non avrà nessun valore giuridico: per cambiare l'attuale legislazione è necessaria infatti una modifica della Costituzione, per la quale serve la maggioranza «qualificata» dei due terzi, dunque anche il voto favorevole dei socialdemocratici. Proprio per far pressione sull'Spd nasce l'operazione del governo, spinto ad affrettare il passo da un'opinione pubblica sempre più insofferente. Il dibattito di domani vuole co¬ stringere il principale partito di opposizione a venire allo scoperto: a pronunciarsi chiaramente su un tema di fronte al quale il Paese è molto sensibile, a causa dell'ininterrotto flusso di immigranti e dell'ondata di violenza xenofoba. L'Spd si è impegnata a prendere una decisione sulla modifica della Costituzione nel Congresso straordinario del 16 e 17 novembre, ma il partito è spaccato. Il suo presidente Bjorn Engholm, candidato alla Cancelleria nel'94, a fine agosto si è pronunciato in favore di una revisione, dopo avere per molto tempo escluso questa possibilità. Gli umori della base elettorale l'hanno convinto: secondo i sondaggi, il 62% degli elettori socialdemocratici vogliono norme capaci di far diminuire il numero delle domande d'asilo, che dall'inizio dell'anno sono già state 319 mila. I militanti del partito al contrario si oppongono e minacciano una dura opposizione: tre federazioni regionali e numerose sezioni locali hanno già sconfessato la posizione del loro presidente, che è sostenuto soltanto dalla segreteria e dal vertice del gruppo parlamentare e che - secondo alcuni analisti - col dibattito sull'asilo rischia addirittura di cadere. La Costituzione tedesca prevede, all'articolo sedici, che «ogni perseguitato politico ha diritto d'asilo» in Germania. Il progetto del governo si rifa invece alla «Convenzione di Ginevra», che consentirebbe per esempio di rimandare gli stranieri nei Paesi di transito, dove si trovavano prima del loro ingresso in Germania. Il testo della risoluzione che sarà presentata oggi al «Bundestag» prevede numerose restrizioni: per esempio, l'espulsione immediata degli «Asylanten» la cui richiesta è «visibilmente infondata». Il riferimento è ai rifugiati in arrivo da Paesi nei quali non ci sono persecuzioni politiche, o alle persone la cui domanda è già stata respinta da un Paese terzo. Anche coloro a carico dei quali pende un procedimento penale potranno es¬ sere allontanati immediatamente dal Paese. Chi vorrà fare appello al tribunale amministrativo, inoltre, non potrà più restare in Germania durante l'esame della sua domanda d'asilo. Oggi, al contrario, tutti possono restare, e l'attesa di una risposta può durare anche tre anni. Nel frattempo, lo Stato tedesco provvede all'assistenza, fornendo vitto e alloggio e una somma mensile, fra i cinquecento e i mille marchi a seconda della località. Il ministro degli Interni Rudolf Seiters ha rivolto un appello all'Spd perché appoggi la risoluzione del governo. Ma il portavoce del partito ha parlato di «spettacolo», pur senza respingere in blocco la proposta. Difficilmente i deputati socialdemocratici parteciperanno attivamente al dibattito di domani: qualsiasi presa di posizione prima del Congresso di metà novembre rischierebbe di approfondire la spaccatura all'interno del partito. Emanuele Novazio

Persone citate: Bjorn Engholm, Helmut Kohl, Kohl, Rudolf Seiters

Luoghi citati: Europa, Germania, Ginevra