Altro che America COLOMBO scoprì la TERRA

Altro che America COLOMBO scoprì la TERRA Edgar Morin: quel 12 ottobre 1492 il nostro pianeta diventò una «trottola», cominciava una rivoluzione Altro che America COLOMBO scoprì la TERRA RISTOFORO Colocredendo di sbarcarle coste dell'India, nscoperto l'America. cando sulle coste dmerica non ha provato, credeva, la rotondità della Ma il suo viaggio ha aperto l'era planetaria. A partire dal 1492, l'Occidente europeo prende in carico la scoperta del globo: un aspetto della nascita dei tempi moderni e dell'occidentalizzazione del mondo. Dopo Colombo, Amerigo Vespucci riconosce il continente che porterà il suo nome. Quasi nello stesso periodo Vasco da Gama trova la via orientale delle Indie circumnavigando l'Africa. Nel 1521 il giro del mondo di Magellano dimostra sperimentalmente la rotondità della Terra. Nel 1521 e nel 1532 Cortes e Pizarro scoprono le formidabili civiltà precolombiane che subito distruggono. Nella stessa epoca Copernico concepisce il sistema che fa ruotare i pianeti attorno a se stessi e attorno al Sole. E' il rovesciamento delle teorie più consolidate a proposito della Terra, sino allora immobile al centro del mondo. Il paradiso terrestre, che Colombo cercava ancora, deve essere rispedito al cielo. La Terra cessa di essere piatta e diventa trottola. L'Occidente europeo conosce grandi civiltà, altrettanto sviluppate, che ignorano il Dio della Bibbia e il messaggio di Cristo. La Cina esotica smette di essere un'eccezione. Bisogna riconoscere la pluralità dei mondi umani e la provincialità dell'area giudaico-islamocristiana; e che ormai la Terra è soltanto un satellite del Sole. Una simile rivoluzione impiegherà tempo per entrare negli spiriti. Ancora nel 1632 Galileo deve ritrattare e condannare, di fronte all'Inquisizione, il sistema copernicano. Ma questa rivoluzione non rivoluzionerà il mondo occidentale europeo in cui è nata: esso cercherà di dimenticare il proprio provincialismo lanciandosi alla conquista del globo e dimenticherà il provincialismo della Terra convincendosi che la missione della scienza è rendere l'uomo padrone della natura. L'esplorazione dei continenti continua sistematicamente sino alla fine del XIX secolo, quando non resta che qualche minuscolo spazio bianco sul planisfero. Ma non si tratta, per ora, che di una superficiale scoperta della Terra. Legata ai sempre maggiori bisogni di carbone e di ferro da parte dei primi insediamenti industriali, l'aggressione del sottosuolo viene avviata nel XVIII secolo. Comincia una ricerca sistematica più profonda, concentrata sulla natura fisica del pianeta (geologia), sulla natura degli elementi (chimica), sul «mistero» dei fossili (paleontologia). E si comincia anche a scoprire la storia della Terra: nel 1759 l'italiano Arduino classifica le rocce secondo tre epoche, primaria, secondaria, terziaria; Buffon si lancia in una prima cronologia dell'insieme del globo. Durante il XIX secolo l'interpretazione dei fossili porta alla descrizione/spiegazione evolutiva della storia della vita prima con la teoria trasformista di Lamarck (1815-1822), poi con la teoria della selezione naturale di Darwin (1859). Nello stesso periodo avviene il riconoscimento dell'uomo come essere biologico, cerebrale, culturale. L'umanesimo occidentale, sotto l'influenza dei Lumi, conferisce a ogni essere umano eguali diritti ma il centrismo occidentale nega al «primitivo» lo status di uomo pienamente adulto. Il razionalismo dei Lumi vede lo stesso essere umano con le stesse passioni fondamentali nelle diverse civiltà; il romanticismo, al seguito di Herder, insiste sulle specificità che le culture imprimono ad ogni individuo. E' nel corso del medesimo processo che si effettua, da scrittori e poeti a cominciare da Rousseau, l'umanizzazione della Terra; mentre, a cominciare dallo sviluppo tecno-industriale, avviene la sua reificazione. A metà del XX secolo emerge pienamente l'idea di umanità, sorta di essere collettivo che aspira a realizzarsi unendo i propri frammenti separati. Auguste Comte fa dell'umanità la madrepatria di ogni essere umano. La musica di Beethoven, il pensiero di Marx, il messaggio di Hugo e di Tolstoj si rivolgono all'umanità intera. Le scoperte continuano in tutti i settori durante il '900, ma è in una stupefacente sincronia che, tra il 1960 e l'80, compaiono nuove conoscenze grazie alle quali dovremo abbandonare la nostra Terra «colombiana e copernicana». Il primo grande sipario cosmico si era levato nel 1923. E' la scoperta di altre galassie oltre la nostra: milioni, ciascuna brulicante di miliardi di stelle. Nel 1930 Hubble mette in evidenza la dispersione delle galassie in una deriva universale. Nel 1965 viene captato un «rumore di fondo» che arriva da tutti i punti dell'universo. Ormai la rivoluzione copernicana appare come una crisi ministeriale in un cosmo invecchiato. La vera rivoluzione è quella di un universo dove la Terra non è più che un minuscolo pianeta d'un piccolo Sole di periferia. Il tutto in una galassia fuori mano dentro un cosmo policentrico alla deriva. Nello stesso tempo, la Terra ci appare come un'entità complessa dotata di vita propria: le scienze della Terra compiono il loro aggancio negli Anni 60 in una concezione sistemica del pianeta; l'esplorazione delle placche sottomarine risuscita l'idea di Wegener d'una deriva dei continenti e rivela una storia geologica conflittuale, animata da movimenti e trasformazioni multiple. La vita stessa sul pianeta non è più concepita come una proliferazione sparsa. L'ecologia, fondata da Haeckel a fine '800, diventa scienza degli ecosistemi; il suo oggetto fondamen¬ tale, a partire dagli Anni 70, è sempre più la biosfera nel suo insieme, entità autoregolata che avvolge la geosfera. La presa di coscienza della devastazione degli ecosistemi con la crescita industriale incontrollata, gli inquinamenti multipli, le catastrofi ecologiche, comporta un'altra, superiore presa di coscienza: l'importanza vitale di salvaguardare l'integrità della biosfera. Non si può più separare l'evoluzione delle specie viventi dall'eco-evoluzione della biosfera, ': essa stessa costituita dalle interazioni eco-organizzatrici tra individui vegetali, animali, umani e l'insieme delle condizioni geofisiche. Contemporaneamente si conclude la scoperta dell'umanità da parte di se stessa. Dalla discesa di Louis e Mary Leakey, nel giugno 1959, nelle grotte dell'Olduvai e dall'«identificazione» della piccola Lucy nel 1974 da parte di Yves Coppens, si apprende che 5 milioni di anni sono stati popolati di bipe- Pllll^ di: essen gra¬ cili con un cervello grande SSbFJ'ìJL come quello d'uno scimpanzè in grado però di costruirsi ripari, lavorare la pietra, praticare la caccia. Sino a che, 800 o 600 mila anni fa, è comparso l'Homo erectus «addomesticatore» del fuoco. Negli ultimi 60-100 mila anni arriva infine l'Homo sapiens, la nostra specie, che si disperde su tutta la Terra. E' purtroppo con il ferro, il fuoco, la distruzione, l'odio, che s'inaugura nel 1492 l'era planetaria e s'inizia l'unificazione della specie umana. Negli anni 1957-'60 si realizzano i primi sequestri globali del pianeta Terra da parte dell'occhio umano: lo Sputnik, il primo volo di Gagarin (il Magellano spaziale), la Terra vista dalla Luna. Dopo tanti avvenimenti seguiti in diretta sul video a cominciare dall'assassinio del presidente Kennedy, dal '91 la Cnn ci permette di esplorare quotidianamente con lo sguardo ciò che accade in ogni angolo del mondo. Ormai tutto è collegato. Ma un legame non si è ancora realizzato nella gran parte degli spiriti che subiscono gli effetti deleteri della frantumazione delle conoscenze. Questa forma superiore di cretinizzazione smembra il globale e occulta il fondamentale. Invece la formidabile rivoluzione della conoscenza e della coscienza terrestre non può venire che dalla conoscenza e dalla coscienza del legame tra i nuovi saperi. La vita ò una forza organizzatrice biofisica in azione nell'atmosfera da lei stessa crea- ta: sulla terra, sottoterra, nei mari. L'umanità è un'entità biosferica. Finalmente il destino cosmico individuale dell'uomo appare chiaro. Tutte le particelle che costituiscono i nostri atomi sono apparse almeno 15 miliardi d'anni fa nei primissimi tempi dell'universo. Ogni uomo porta in sé non soltanto la sua condizione umana, ma anche la condizione terrestre entro cui è racchiuso il destino cosmico. E' vero che, come il Sole che ci nutre, noi siamo periferici nel cosmo. Però ci siamo differenziati dagli altri viventi per la cultura, la coscienza, il pensiero, l'etica che costituiscono la nostra antroposfera, non distaccabile dalla biosfera, ma autonoma-indipendente nel suo seno. Ora noi cominciamo a capire che l'era tecno-industriale ci ha condotto alla devastazione della Terra. Cominciamo a capire che bisogna prendere coscienza non soltanto delle devastazioni, ma anche della corsa folle, dell'infatuazione generale alla quale ci conduce un'accelerazione che prende sempre meno l'aspetto del progresso. Non si tratta soltanto di frenare, rallentare; si tratta di regolare, controllare, rivoluzionare il futuro. Dobbiamo arrivare a un altro avvenire. Questa è la svolta decisiva alla vigilia del nuovo millennio. Bisogna abbandonare i progetti di dominio della Terra formulati da Cartesio, Buffon, Marx e votarci alla funzione di co-piloti della biosfera. Dobbiamo fondare la solidarietà umana, non più su una illusoria salute terrestre, ma sulla coscienza della nostra perdizione. Sì, noi siamo perduti nel cosmo; sì noi siamo tutti promessi alla morte; sì, noi non sapremo mai da dove veniamo e dove va questo mondo. Ma, in questa perdizione, la Terra è il giardino della vita, è la casa comune dell'umanità. La fine del XX secolo ha scoperto la Terra-sistema, la Terra-Gaia, la Terra particella cosmica, la Terra-Patria. Ora bisogna installarsi su questa Terra. Ciò comporterà una rivoluzione mentale più importante della rivoluzione copernicana. Edgar Morin Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» Da Copernico alla Luna: quando ci fermeremo? I 4f i A fianco Yuri Gagarin e a sinistra I Cristoforo Colombo. 4f In basso il i sociologo Edgar Morin ': Pllll^ SSbFJ'ìJL

Luoghi citati: Africa, America, Cina, India, Italia