«Il sindaco mi chiese un miliardo»

«Il sindaco mi chiese un miliardo» «Il sindaco mi chiese un miliardo» VERCELLI. C'era il sospetto che fossero volate «mazzette» nell'affare miliardario dell'inceneritore di Vercelli. Dall'altra mattina, c'è quasi la certezza: Giulio Bensaja, il titolare della «Celtica Ambiente» di Milano, una delle due ditte che si erano aggiudicate l'appalto, ha confessato in carcere. «Il sindaco Bodo - avrebbe detto Bensaja al magistrato - mi ha chiesto una tangente di un miliardo». E c'è di più. Il procuratore della Repubblica Luciano Scalia sta indagando su un «opportunista» che si sarebbe inserito - pare di sua spontanea iniziativa - nell'affare chiedendo a sua volta, sempre a Ben¬ saja, 400 milioni. Per ora, di questa persona non viene fatto il nome, ma dovrebbe essere un funzionario dell'ufficio Ecologia del Comune: dopo la prima richiesta al titolare della «Celtica», si sarebbe dileguato. Le nuove accuse non sono ancora state contestate al sindaco Bodo (psi), che - insieme con Bensaja - è l'unico ad essere ancora in carcere. Il gip, Elisabetta Canevini, ha disposto la libertà per uno degli assessori de che furono arrestati il 1° ottobre, Eduard Kotlar, e ha concesso gli arresti domiciliari agli altri cinque colleghi di giunta. [e. d. m.]

Persone citate: Eduard Kotlar, Elisabetta Canevini, Giulio Bensaja, Luciano Scalia

Luoghi citati: Milano, Vercelli