Dieci milioni in sciopero

Dieci milioni in sciopero Astensioni articolate nei trasporti, si lavora nelle banche, nel settore-energia e in Valle d'Aosta Dieci milioni in sciopero Domani comizi e cortei contro la manovra ROMA. Per protestare contro la manovra economica del governo, i sindacati hanno proclamato per domani uno sciopero generale di quattro ore. La fermata, avevano detto nei giorni scorsi i leader di Ggil, Cisl e Uil, è «rafforzata» dalla decisione del governo di porre la fiducia sui provvedimenti economici che, pertanto, hanno finora subito solo lievi modifiche. Il sindacato confederale chiede invece che l'esecutivo recepisca integralmente le controproposte avanzate la scorsa settimana. La fermata interesserà dieci milioni di lavoratori dipendenti. Sono invece esclusi dall'agitazione i settori produttivi del pubblico impiego e dei servizi il cui diritto di sciopero è regolato dalla legge 146, la quale prevede un congruo preavviso. Lavoreranno pertanto regolarmente tutti i dipendenti del pubblico impiego, delle banche, delle telecomunicazioni, dell'energia e dell'informazione radiotelevisiva pubblica. I giornalisti della carta stampata scioperano insieme ai poligrafici oggi per impedire l'uscita dei quotidiani di martedì. Lo sciopero non verrà effettuato in Valle d'Aosta. Cgil, Cisl, Uil e Savt (sindacato autonomo locale), infatti, pur condividendo le critiche alla manovra governativa, non hanno ritenuto opportuno chiedere un ulteriore sacrificio ai lavoratori, che, per lo stesso motivo, hanno già partecipato ad uno sciopero generale il 2 ottobre. Parla Raffaele Morese (nella foto), segretario generale aggiunto della Cisl «Su tre punti non molliamo: trentacinque anni per le pensioni di anzianità, equità fiscale e adeguamento delle pensioni all'inflazione programmata»

Persone citate: Raffaele Morese

Luoghi citati: Roma, Valle D'aosta