Parigi applaude Nureyev ammalato (Aids?) di Sergio Trombetta

Parigi applaude Nureyev ammalato (Aids?) Il grande ballerino, coreografo di «Bayadera», è comparso all'Opera per ricevere un saluto che potrebbe essere l'ultimo Parigi applaude Nureyev ammalato (Aids?) Magro, ormai incapace di camminare, parla con un filo di voce PARIGI. Magassimo. Il volto scheletrico, gli occhi incavati eppure ancora pieni di fuoco, la bocca atteggiata in un sorriso di ringraziamento che sembra una smorfia di dolore. Elegantissimo. Con un frac nero e uno scialle rosso a decorazioni cachemire gettato su una spalla. E' apparso così Rudolf Nureyev giovedì sera sul palcoscenico dell'Opera di Parigi quando, sorretto da due ballerini, è venuto a ringraziare il pubblico al termine della «Bayadera», il balletto di cui aveva firmato la coreografia. Per uscire dalla quinta e raggiungere il centro del palcoscenico aveva chiesto che calassero il sipario, perché non si vedesse che non è più in grado di camminare da solo. Quando il sipario si è rialzato su quel viso martoriato dalla malattia, su quel corpo che in tempi neanche tanto lontani aveva trionfato proprio in quel teatro, tutto il pubblico si è alza¬ to in piedi e compatto si è abbandonato ad un applauso fìtto, affettuoso, interminabile. Quello di giovedì sera a Parigi potrebbe essere stato l'ultimo applauso di Nureyev. A 54 anni, il grande ballerino, uno dei grandi della danza di questa seconda metà del secolo, è malatissimo. La voce che sia affetto da Aids all'ultimo stadio circola da tempo nel mondo dello spettacolo. Ufficialmente è sofferente per i postumi di una operazione al cuore a causa di una pericardite. Una malattia alla cui origine, si è tuttavia fatto notare, c'è sempre un'infezione virale. Che quella parigina potesse essere l'ultima uscita di Nureyev erano in moltissimi a pensarlo e l'intero mondo della danza è venuto a Palais Garnier per salutarlo e stringersi intorno a lui. Il coreografo francese Roland Petit, il direttore del Bolshoj Jury Grigorovic, il direttore del Royal Ballet e grande danzatore Antony Dowell, Carolyn Carlson, Marika Besobrasova, Patrick Dupond attuale direttore dell'Opera, che proprio di Nureyev è stato successore fra molte polemiche. Al primo intervallo è stata una continua processione al palco di proscenio dove Nureyev era disteso su una poltrona, il capo coperto da uno dei suoi proverbiali berretti multicolore, il corpo avvolto in uno scialle. Ma nel secondo intervallo, in un soprassalto di volontà, Nureyev è voluto uscire dal palco. Ha affrontato l'impietoso crepitare di flash dei fotografi ed ha fatto un breve giro nel foyer dell'Orchestra. Lo circondavano Franca Squarciapino ed Ezio Frigerio costumista e scenografo dello spettacolo, il suo manager italiano Luigi Pignotti e Ninel Kurgapkina, la ballerina russa che fu sua partner negli anni sovietici del Kirov e che è stata il suo braccio destro nell'allestimento di «Bayadera». Il momento di più grande commozione si è avuto al termine dello spettacolo, quando, calato definitivamente il sipario, tutti si sono riuniti sul palcoscenico. Fra i suoi amici più cari e i danzatori dell'Opera che aveva guidato dal 1983 al 1989, Nureyev ha ricevuto le insegne di «Cornmandeur des Arts et des Lettres» dal presidente dell'Opera Pierre Bergé e dal ministro della Cultura Jack Lang. Eiano in molti a piangere. Nel suo breve discorso Jack Lang ha ringraziato Nureyev per il contributo dato alla rinascita del balletto dell'Opera di Parigi che nelle sue mani, nel decennio passato, è tornato ad essere una delle migliori formazioni classiche a) mondo, dopo un periodo di burrasche e di decadenza. Lang ha anche ricordato le pres sioni ricevute dalle autorità sovietiche che nel 1983 osteggiavano la nomina di Nureyev a direttore del ballo all'Opera. Seduto su una poltrona, ormai privo di forze, Nureyev ha ringraziato con una voce ridotta ormai a un fiato impercettibile. Sergio Trombetta Intorno a lui Petit, Grigorovic la Carlson, Dupond e il ministro Jack Lang Il grande ballerino e coreografo Rudolf Nureyev ha 54 anni ed è molto ammalato. Si dice che abbia l'Aids e che il virus sia ormai all'ultimo grado

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