Sono Jack lo squartatore vi racconto il mio mistero

Sono Jack lo squartatore vi racconto il mio mistero Il mostro esce dagli archivi segreti di Scotland Yard Sono Jack lo squartatore vi racconto il mio mistero PARIGI ACK the Ripper è di nuovo tra noi. E' Squartatore, come piace a Ceronetti, o Sventratore, come prefe~ riscono Frutterò e Lucentini? Il problema non si pone. Questa volta è francese e, come tale, non offre alternative: è Jack l'Eventreur (Fleuve Noir ed.). «Uno dei grandi miti della metropoli moderna» dice Ceronetti, che tra i ripperologi è sovrano, con la sua Iena di San Giorgio, pre-incarnazione piemontese di Jack: il colto Barnaba, macellaio di professione, che con organi e visceri delle vittime preparava la succulenta Salsiccia Buona, delizia dei concittadini (spesso parenti, ignari, dell'insaccato). Sull'idea del mito, sono grosso modo d'accordo Robert Bloch e Stéphane Bourgoin, i due mentori di questo Jack dell'anno centesimo quarto (tanti ne sono passati dai cinque storici exploits del criminale di Whitechapel). Due padrini con le carte in regola: Robert Bloch - troppo ben servito nell'adattamento cinematografico da Hitchcock e Perkins, per diventare famoso - altri non è che l'inventore della storia di Psycho; e Stéphane Bourgoin, docente di criminologia, dice di sé che è «la memoria vivente» di Jack, repertorio umano di tutto quanto su di lui è stato pubblicato nel mondo. D'accordo con Ceronetti, ma solo grosso modo. L'Eventreur di Bloch e Bourgoin è infatti - almeno per ora - un indeciso. Non gli dispiace venir considerato un mito, ma altrettanto lo tenta la figura del giustiziere eterno che continuerà nei secoli a perpetrare periodicamente le sue epurazioni, e anche un po' (ma meno) l'identificazione con il diavolo o, se si preferisce, l'Anticristo. Un punto su cui invece il Jack '92 non ha al pari dei suoi predecessori dubbi di sorta, è la volontà di rimaner mistero. Non c'è Maigret che tenga, o Sherlock Holmes, non c'è Freud o Brian de Palma. Nessuno mai, ci fa sapere per bocca di Bourgoin, gli toglierà la maschera. Come può affermarlo con tan¬ ta sicurezza? Basta andare a consultare, per convincersene, gli archivi di Scotland Yard. Non è vero che sono segreti. Girava voce che solo alla fine di quest'anno sarebbero stati aperti al pubblico. Ma era una «rase» diabolica. Quando mai il dossier di un affare criminale a Scotland Yard è stato top secret per più di cento anni? Eppure tutti, ripperologi in testa, ci hanno creduto. Per fare dispetto a questi ultimi in particolare, l'Eventreur esce allo scoperto proprio oia, rivelando in anteprima a pochi mesi dalla fatidica data che cosa c'è in quegli archivi. Nei quali Bourgoin, suo messo, è penetrato il 1° gennaio 1988, all'esatto decadere del divieto. Come chiunque, del resto, avrebbe potuto fare. La prova che mai nessuno smaschererà Jack è in quegli archivi, afferma il portavoce Bourgoin, per la somma di castronerie messe insieme da tutti coloro che negli anni si sono occupati del caso. Non è questione semplicemente di irridere l'incompetenza della polizia. Tutte le ipotesi fatte sinora, da qualsiasi pulpito siano venute, sono ridicole. L'Eventreur '92 vuole che il grande pubblico, non solo gli iniziati, possa constatare. Così ripercorre, per coloro che non li ricordassero o persino non li conoscessero, i fatti accaduti fra il 31 agosto e il 9 novembre di centoquattro anni fa nelle umide vie del sordido East End londinese, quartiere di Whitechapel. Con raccapricciante precisione, racconta i cinque omicidi che hanno fatto di lui il più noto, temuto e imitato serial killer del mondo (in questa immodesta autoproclamazione, lo smentiscano se possono - sfida l'Eventreur Brian Lane EV Wilfred Gregg, autori di una recentissima, informatissima Enciclopedia degli Uccisori in serie). Con evidente gusto, il libro schizza il ritratto delle cinque vittime, cinque prostitute tutte ladre e dedite, quale più quale meno, al bere: Mary Ann Nichols detta Polly, anni 43, squartata il 31 agosto 1888; Annie Chapman, 47 anni, 8 settembre, ritrovata priva di utero, vagina e vescica, con un lungo tratto di intestino posato sulla spalla sinistra; Elisabeth Stride, svedese, 45 anni, solo sgozzata il 30 settembre, per l'inopportuno sopraggiungere di qualcuno; Catharine Eddowes, 46 anni, squartata «come un maiale al mercato» quarantacinque minuti dopo la precedente, lasciata priva del rene sinistro e con l'intestino ammucchiato sulla spalla destra; Mary Jane Kelly infine, detta Black Mary ma anche Ginger, 25 anni, la sola vittima giovane e bella e, in effetti, la meglio servita. Quest'ultima fu squartata non per strada come le altre quattro, ma nel suo domicilio, a letto. Fu ritrovata priva di genitali, il fegato sulla coscia destra, i seni sul tavolo in mezzo alla stanza (su questo però l'Eventreur è evasivo, lascia intendere che potrebbe anche essere falso, una vanteria, tocco artistico nel racconto). Mary Jane Kelly: potenziale chiave di soluzione del mistero per via di un dettaglio molto importante, fon¬ damentale eppure, guarda caso altra «rase» diabolica - sistematicamente ignorato dagli inquirenti. Mary Jane Kelly fu ritrovata, lei sola, lei ultima vittima della serie, lei giovane e bella, senza cuore. Com'è che mai nessuno ha seguito questa pista? Eppure stava scritto nel rapporto del medico che eseguì l'autopsia. Ne è testimone Bourgoin che ha letto quel documento, conservato nei famosi archivi di Scotland Yard. Rivelazione bomba. No, se con tutti i dati in possesso e ben chiari mai nessuno ha scoperto chi fosse, inutile illudersi - avviso ai ripperologi - che qualcuno in futuro potrà. Neanche ora, con facoltà di archivio (ultimo rifugio per chi aveva creduto nella fola della sua segretezza). Sul microfilm Mepo (cioè Metropolitan Police) 3/142 - chi vuole vederlo lo troverà al Public Records Office di Kew and Chancery Lane - l'Eventreur apporrà una dantesca etichetta: «Lasciate ogni speranza». Tra le mille assurde supposizioni che nel tempo sono state azzardate, c'è un dato in effetti su cui alcuni ripperologi superiori - tra di essi Ceronetti - non si sono sbagliati: la cultura di Jack. L'Eventreur ironizza sul rapporto conclusivo che i poliziotti deH'Fbi, dipartimento analisi criminale, hanno recentemente fornito, dal quale si apprende che i serial killers vanno suddivisi in due grappi: gli organizzati e i disorganizzati. Dà loro atto però di aver avuto per lo meno il buon senso di porre lui nel primo grappo, di attribuirgli un alto Q.I. e vaste conoscenze. E qui l'Eventreur si lascia andare a suggerire una sintetica descrizione fisica di se stesso. Generica, è ovvio, ma sufficiente a far piazza pulita di tutte le calunnie sui presupposti difetti fisici e deformità. Ha un'età approssimativa di 35 anni, un'altezza più vicina al metro e 67 che al metro e 70, è pallido e porta baffi neri con le punte rivolte all'insù. L'Eventreur passa poi in rassegna, ancora una volta con dovizia di ripugnanti dettagli, la maggior parte delle ridicole ipotesi di cui Mepo 3/142 è vergognoso deposito. Da quelle che qualifica come totalmente inverosimili (tra le tante: un druido, un prestigiatore, un orangutan e un gorilla) e quelle più ragione- voli benché anch'esse causa di fatali deviazioni nelle indagini. Le categorie: medici, veterinari, abortisti, infermieri (cioè gente pratica a maneggiar coltelli). Poliziotti, militari, marinai (gente usa a girar la notte e a frequentare le prostitute). Folli, sifilitici (gente predisposta a gesti estremi). Ebrei. Omosessuali. Massoni. Si sofferma su un'ipotesi che gli pare suggestiva e un po' lo lusinga: quella che accusò il duca di Clarence, nipote della regina Vittoria, erede designato del trono d'Inghilterra. Morto a 28 anni di polmonite nel gennaio del 1892. Ma smonta anche questa, con quella similare del complotto regio (il duca di Clarence si sarebbe compromesso con una prostituta avendo da lei un figlio: la strage commissionata dalla Corona per scongiurare lo scandalo). Concludendo, l'Eventreur riduce a tre le ipotesi «rispettabili»: Kosminski il polacco; Druitt l'avvocato; Ostrog l'ex chirurgo della marina imperiale russa caduto nella criminalità dopo aver accidentalmente ucciso un uomo nel corso di un duello. Accomunati dal fatto di soffrire tutti e tre di gravi disturbi nervosi. Ma è stato solo per dare prova di quanto conosca il dossier, hi ogni suo risvolto. L'Eventreur non è uno di loro. Rientrando a casa, questa sera, guardiamoci bene intorno II portinaio, il dirimpettaio, suo fratello, se siamo donne nostro marito: ognuno di loro può essere Jack. Questo è il messaggio. La verità, però, la scopriremo solo il giorno del giudizio universale, anche questa, come tutte le verità. Allora, quando ce lo vedremo di colpo di fronte, sbalorditi, se avremo ancora la forza di parlare, gli diremo in coro: «Tu?». Gabriella Bosco Un orrendo pazzo deforme? No. Alto, pallido, bello, colto, e con i baffi neri all'insù La morte di Mary Ann Nichols, 43 anni, prima vittima (agosto 1888), e le indagini nella sintesi di un giornale popolare Autopsia di una vittima nell'«lllustrated Police News» Sopra: il sospettato duca Albert Victor di Clarence

Luoghi citati: Inghilterra, Parigi