ASSOCIAZIONI di Mario Pannunzio

IL CENTRO PANNUNZIO ASSOCIAZIONI IL CENTRO PANNUNZIO Tante proposte culturali contro il grigiore della città OLTRE mille soci, in maggioranza donne, sparsi in tutto il Piemonte sono la «linfa vitale» del Centro Mario Pannunzio (via Maria Vittoria 35, tel.812.30.23), una delle fondazioni culturali più attive a Torino che fa dei suoi affiliati i portabandiera della propria indipendenza. Le quote servono per finanziare le numerose iniziative promosse da venticinque anni nel settore dell'arte, della cultura e anche in alcune battaglie civili, quali il referendum per il divorzio. Tutto nel nome di quei principi liberali e laici che hanno dominato l'opera dell'uomo a cui è dedicato il sodalizio, Mario Pannunzio, e ai quali si ispirano soci illustri come Mario Soldati, attuale presidente; Francesco Barone, Enrico Paulucci; Franco Reviglio; Franzo Grande Stevens; Giovanni Macchia; Italo Lana e altri. Lunedì 12 ottobre il professor Giovanni Conso aprirà la ventiseiesima stagione del Centro, a Palazzo Lascaris, in via Alfieri 18, alle 18: una stagione che, nonostante la congiuntura che penalizza anche il mondo culturale, si presenta ricca di iniziative. Sono già avviati alcuni corsi: «Arte e la storia medievale», ogni lunedì, con Paolo Fiora di Centocroci; «Dostoewskij e Mann», ogni giovedì con Filiberto Ferro. A novembre si studierà Rossini con Lidia Palomba mentre Willy Beck terrà un corso di storia della critica d'arte. Continueranno le conferenze su temi di attualità, la presentazione di libri e le mostre in sede: fino all'8 ottobre è aperta la rassegna fotografica di Candido Baldacchino, vincitore del referendum «i big di Torinosette 1992», intitolata «Frammenti di carta», sui manifesti pubblicitari. Il Pannunzio organizza anche viaggi alla scoperta del Piemon- te o nelle città italiane dove vengono proposte mostre importanti e anche all'estero: è pronto un itinerario culturale in Egitto per Capodanno. E' infine prevista per il 20 novembre la mostra dedicata all'architettura Liberty a Torino, destinata a riscuotere interesse nazionale. Tutte le iniziative sono frutto del volontariato dei soci, ma anima e cuore del Centro , fin dai primi giorni, è Pier Franco Quaglieni, docente e saggista di Storia contemporanea, cui il 7 ottobre al Circolo della Stampa verrà consegnato il premio della cultura della Presidenza della Repubblica. Gli abbiamo rivolto alcune domande. Quale, fra le tante iniziative promosse, le ha dato maggiori soddisfazioni? «Senz'altro il Premio Pannunzio che ha raggiunto un'importanza non soltanto nazionale. Quest'anno verrà conferito al germanista Claudio Magris. In passato l'hanno ricevuto Spadolini, Abbagnano, Mila, Montanelli, Bocca e altri intellettuali di primissimo piano. E poi, non posso dimenticare la pubblicazione di un saggio di Bobbio sull'etica laica, esaurito in 10 giorni». E quale iniziativa non è stata capita dalla città? «La battaglia a tutela dei non fumatori, in modo particolare per vietare il fumo nelle scuole e negli ospedali: per noi era una battaglia di civiltà, ad alcuni è apparsa una crociata intollerante contro chi fuma ma la verità è diversa». Cosa si aspettano i torinesi da un centro culturale? «Proposte che tolgano un po' di grigio ad una città spesso monotona, ripiegata su se stessa in cui i rapporti umani sono difficili. Far cultura significa farsi carico anche di questi problemi, creando occasioni di incontro e di confronto aperte à tutti. Ln una parola, contribuire a rendere Torino più viva, offrendo alternative alla teledipendenza». Il suo sogno come direttore? «Dopo 25 anni di battaglie e polemiche, di soddisfazioni e di amarezza è di ritornare ad essere un semplice socio pur continuando a collaborare. Mi piacerebbe poter assistere a qualche conferenza dalla parte del pubblico senza gli assilli di chi deve organizzare». [i. cab. ] K •Ut * t* I « I • ! •:# •# 5 • I ♦ l • t • 12 Sii SI Una foto di Candido Baldacchino «Omaggio a Lichtenstein»

Luoghi citati: Egitto, Piemonte, Torino