La profezia ahimè era giusta di Oreste Del Buono

La profezia ahimè era giusta RISPONDE O.d.B. La profezia ahimè era giusta Ch.mo Del Buono, nella lettera inviatale nell'aprile scorso sostenevo che l'ambizione e la malattia di protagonismo non giustificavano lo sfrenato interesse personale dei parlamentari, anche alla rielezione, se ciò non garantisse precisi obiettivi di potere e di lucro. Se il catasto potesse essere fonte aggiornata potremmo verificare l'immenso potere immobiliare e patrimoniale di molti politici e di società fantasma che li comprendono perché sono stati strateghi dell'economia personale e non dell'amministrazione del bene pubblico... dott. Cesare Aliterà, Alessandria L O so perfettamente, gentile dottor Autera, che lei mi ha scritto prima delle elezioni una lettera densa di allarmi, diagnosi e presagi, e che ora, in pratica, potrebbe rinfacciarmi di non averne dato comunicazione ai lettori. Ma la sua lettera era lunghissima e non mi era consentito sunteggiarla di mia iniziativa. E' lunghissima anche questa sua nuova lettera, da cui mi provo a trascrivere qualche riga qua e là, per renderne sia pur minimamente conto ai lettori, ma, se lei e altri corrispondenti insisterete a non concentrare i vostri messaggi in una misura confacente allo spazio che sono in grado di offrire, saremo sempre alle solite. Non pubblicare o tagliare. Io non posso cambiare il giornale a piacer vostro e tanto meno a piacer mio. - La prahiera g ofezia mè iusta «Tali individui», afferma lei, gentile dottor Autera, «sono ora atterriti dalle indagini istruttorie avviate dalla magistratura e non possono riproporsi, se scoperti, dopo un intervento di lifting al pari dei mafiosi, se non hanno mai avuto le mani pulite, coscienza retta, trasparenza politica, onestà di intenti. Mentre i manager delle aziende private pagano i loro errori con il licenziamento e la bancarotta o la concussione con processi civili e penali, altrettanto i professionisti del pubblico impiego pagano le loro colpe ricevendo avvisi di reato (talora senza che vi siano negligenza, imperizia, inosservanza di norme elementari); per i politici in odore di reato o rei confessi si è proposta, invece, l'indulgenza plenaria da più parti, come se non avessero commesso il fatto. Nella lettera che le scrissi in periodo preelettorale anticipavo la conoscenza di ben noti reati di peculato, concussione, rapporti tra politica e "piovra" che, per necessità contingenti, vennero temporaneamente coperti, per decisione in alto loco, onde non turbare oltre il prevedibile il risultato elettorale...». Purtroppo, gentile dottor Autera, lei aveva (e ha) ragione, ma mi tocca tagliarla qui. Oreste del Buono

Persone citate: Autera, Cesare Aliterà, Del Buono

Luoghi citati: Alessandria