Due secoli profumati all'Acqua di Colonia

Due secoli profumati all'Acqua di Colonia GERMANIA Dopo anni di declino, una campagna pubblicitaria rilancia l'immagine dell'«essenza magica» Due secoli profumati all'Acqua di Colonia Da elisir contro la peste a business: si festeggia il giubileo BONN NOSTRO SERVIZIO L'acqua di Colonia, quella vera, compie 200 anni. Quel profumo universale, che tutti conoscono e che ormai è diventato sinonimo di un'acqua profumata dalle mille virtù, è nato veramente a Colonia, sulle rive del Reno, a pochi passi dalla famosa Cattedrale. E adesso compie due secoli, fornendo l'occasione alla famiglia Mùhlens, che da altrettanti anni si dedica alla sua produzione, la possibilità di festeggiare un giubileo aziendale fuori dal comune. Come spesso accade con le cose che poi diventano famose, gli inizi dell'Acqua di Colonia non avevano nulla in comune con quello che fu poi il suo destino successivo. La sua formula tenuta sotto chiave in una cassaforte, originariamente fu un regalo di nozze di apparenza modesta che un monaco certosino, tale Franz Maria Farina, offrì a due sposini l'8 ottobre 1792. Era una formula per ottenere un'acqua miracolosa, che solo casualmente emanava un gradevole odore, il suo uso originario essendo quello di un elisir universale che guariva i mali più eterogenei. Mescolata ad acqua o vino, l'aqua mirabilis era destinata ad uso interno e le sue virtù erano molteplici: serviva contro il mal di testa, ma anche per calmare le palpitazioni o per prevenire la peste. La composizione esatta, a base di oli ed essenze di rosmarino e lavanda, è ancora oggi un segreto che Dieter Streve-Mùhlens, discendente di quello sposo del Settecento, Wilhelm Mùhlens, conserva gelosamente, i La fama internazionale dell'acqua di Franz Maria Farina, viene dalla Rivoluzione francese. I soldati della Marsigliese occupano la Renania e mandano come regalo ai loro cari la pozione magica, a cui danno il soprannome di Eau de Cologne. Ma pochi anni dopo, nel 1810, un editto napoleonico ordina di rivelare tutte le formule dei medicinali. Una mossa che gli scaltri negozianti di Colonia non apprezzano tanto che decidono di riciclare la loro acqua in un eau de parfum. Il momento è propizio. La borghesia in ascesa del primo Ottocento, che non aveva una forte propensione verso i bagni, scopre invece il piacere degli effluvi odorosi che nascondono altri odori corporei meno gradevoli. E' l'epoca del boom dei profumi e i Mùhlens di Colonia diventano fornitori internazionali, dai notabili di Francia allo zar di Russia, nobili e borghesi acquistano le tradizionali boccette dall'etichetta oro e turchese, con il numero 4711, che risale a quando un generale francese comandò di numerare tutte le case della città. Alla profumeria nella Glockenstrasse, la via delle Campane, toccò appunto il 4711. Ancora oggi l'Acqua di Colonia viene esportata in tutto il mondo, anche se costituisce solo il 15% del fatturato della ditta. L'immagine invecchiata della famosa acqua rischiava infatti di trascinare a fondo la fabbrica di profumi. L'etichetta rimasta immutata nel corso di due secoli, con quei putti che in mezzo a decorazioni floreali distillano la preziosa acqua per una florida dama, aveva dato vita alla battuta: cos'è quella cosa che nessuno compra per sé, ma che tutti regalano alla nonna? Così quattro anni fa l'ultimo rampollo dei Mùhlens ha deciso di restaurare l'azienda, puntando su nuovi prodotti. Il colpo più fortunato è stato l'ingaggio della tennista Gabriela Sabatini e della vedova di Elvis Presley, Priscilla. Per quanto riguarda la vecchia Acqua, una nuova campagna pubblicitaria intende rinfrescarne l'immagine, rivalutandone le doti originali di elisir miracoloso. Francesca Predazzi

Persone citate: Dieter Streve-mùhlens, Elvis Presley, Francesca Predazzi, Franz Maria Farina, Gabriela Sabatini, Wilhelm Mùhlens

Luoghi citati: Cologne, Colonia, Francia, Germania, Renania, Russia