Leggi speciali contro i naziskin di Emanuele Novazio

Leggi speciali contro i naziskin Le chiede il ministro dell'Interno tedesco al Parlamento, oggi si decide Leggi speciali contro i naziskin Bando delle dimostrazioni a rischio, forze antisommossa Contrari socialdemocratici e liberali, che temono abusi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Governo e Parlamento si appellano al Paese perché reagisca all'ondata di xenofobia e razzismo. E mentre il ministro dell'Interno Seiters chiede un «patto di solidarietà» fra tutti i partiti contro «l'estremismo per impedire xenofobia, razzismo e antisemitismo» e annuncia nuove leggi contro il neonazismo, il Bundestag si rivolge alla popolazione: «Non basta prendere le distanze dalla violenza, bisogna impegnarsi di persona per bloccare i suoi autori». Alla vigilia della riunione d'emergenza dei ministri degli Interni regionali, convocata da Seiters per oggi a Bonn, il dibattito straordinario in Parlamento ha confermato che nel mondo politico tedesco si approfondisce la consapevolezza di un rischio, soprattutto: il deterioramento dell'immagine della Germania nel mondo, perché quel che accade nel Paese continua a essere segnato da memorie tragiche, perché il passato ha lasciato tracce dolorose che gli episodi d'oggi, a torto o a ragione, fanno riaffiorare. Come ha riassunto il deputato socialdemocratico Hans-Jochen Vogel in un discorso sempre teso e a tratti commosso: xenofobia e razzismo sporcano «una reputazione che era stata perduta e che abbiamo recuperato con fatica, nel corso dei decenni. Per noi anziani si sono ravvivati dei brutti ricordi. Diciamolo chiaramente: la nostra Repubblica, la nostra comunità, si trovano davanti a un seria prova della verità». La prima sfida è proprio nel comportamento della gente, nelle sue reazioni di fronte agli sfregi antisemiti e alle aggressioni contro gli Asylanten, nella sua «partecipazione passiva» davanti all'aggressività neonazista. Ancora" Vogel ha ringraziato le diecimila persone che domenica scorsa hanno manifestato contro il razzismo. Ma «sarebbe stato ancora meglio», ha detto, «che si fossero riuniti in centinaia di migliaia, come era accaduto negli Anni Ottanta» per protestare contro il dispiegamento degli euromissili in Germania. E un deputato Verde dell'Est, Konrad Weiss: «Mi vergogno di essere tedesco, la maggior parte dei tedeschi si defilano e tacciono», come fossero «paralizzati quando si tratta della vita degli stranieri». Vanno dunque «evitate come la peste» le città che tollerano le sfilate di neonazisti: per dare un segnale, un esempio di chiarezza. Qualcosa potrebbe cambiare presto almeno nell'atteggiamento dello Stato, che sembra voler rendere più severa la legislazione. Sarà il vertice straordinario di oggi a esaminare nel dettaglio le proposte di Seiters. Ieri il ministro si è limitato a un quadro generale: ha chiesto l'inasprimento delle norme che riguardano le dimostrazioni e il turbamento dell'ordine pubblico, facendo pensare anche alla possibilità di un bando per le manifestazioni più a rischio. Ha chiesto leggi più dure per impedire che vengano rimessi subito in libertà gli autori di attentati xenofobi. Ha evocato la creazione di unità speciali di intervento anti-sommossa nelle cinque regioni orientali, l'ex Ddr, prevedendo uno stanziamento di cento milioni di marchi. Perché, ha detto il ministro, bisogna fermare una minoranza violenta «che getta un'ombra sulla Germania»: «una minoranza che non è la Germania, un Paese nel quale vivono sei milioni di stranieri». Altre probabili misure allo studio del governo sono la messa al bando di alcuni gruppi neonazisti, la limitazione dei raduni a rischio, maggiori poteri alla polizia. Ma di fronte al pacchetto il Parlamento è diviso: socialdemocratici e liberali sostengono che le leggi esisten- ti sono sufficienti e che basta applicarle meglio per bloccare l'estremismo e scoraggiare le violenze xenofobe e antisemite. Temono che, come in passato, leggi straordinarie possano essere usate contro gli oppositori d'ogni segno. Mentre il «Bundestag» ascoltava Seiters, anche il suo colle¬ ga sassone, Heinz Eggert, invocava a Dresda il varo di norme più rigide sulle manifestazioni e i raduni in pubblico. Sabato scorso, seicento neonazisti hanno sfilato indisturbati per le vie della città, il braccio levato nel saluto hitleriano, bandiere con la svastica, striscioni che chiedevano la cacciata dei «maiali stranieri». A scortarli c'era la polizia. Bisogna impedire «incoerenze» come questa, sottolinea Eggert: gente «che si è messa contro la Costituzione e fuori della legge non deve più essere protetta da chi deve far rispettare la legge». Emanuele Novazio Scritte naziste sulle lapidi di tombe ebraiche nel cimitero di Karlsruhe In basso i delegati al congresso del partito conservatore di Brighton invocano il ritorno di Margaret Thatcher [FOTOANSA-APJ

Persone citate: Heinz Eggert, Jochen Vogel, Konrad Weiss, Margaret Thatcher, Seiters, Verde, Vogel

Luoghi citati: Bonn, Ddr, Dresda, Germania