Il Po non fa più paura di Roberto Condio

Il Po non fa più paura Passata l'emergenza ora si contano i danni del maltempo Il Po non fa più paura S'era ingrossato a livelli-record La grande paura è passata. Quattro giorni di precipitazioni praticamente ininterrotte (240 mm di pioggia su Torino; addirittura 353 su Lanzo; da uno a due metri di neve in quota) hanno messo a durissima prova corsi d'acqua e montagne. La provvidenziale tregua di ieri e le confortanti previsioni del tempo per le prossime 72 ore dovrebbero consentire al più presto di ricondurre alla normalità anche le ultime situazioni critiche. «Passata l'emergenza, è l'ora di contare i danni - dice il dottor Forlani, responsabile della protezione civile torinese -. Il Po si è ingrossato quasi a livelli record: se non ci sono stati guai più seri è perché gli argini hanno retto grazie anche ai lavori fatti nel recente passato». Ai Murazzi il Po ha raggiunto in questi giorni un massimo di 4,89 metri al di sopra dello zero idrometrico alle 6 di martedì. Ieri mattina il valore era già sceso a due metri. «La piena a rischio può considerarsi conclusa - confermano i tecnici del laboratorio cittadino Hydrodata -. Ma sarà bene continuare a tenere sotto controllo i fiumi. Le piene più gravose del Po, datate 1951 e 1968, si manifestarono infatti ad inizio novembre e sempre in seguito a precedenti piene avvenute in ottobre. Un altro motivo di pericolo può essere rappresentato da ulteriori precipitazioni accompagnate da un innalzamento della temperatura che farebbe fondere la neve caduta in questi giorni in alta quota». Arrivano intanto le prime stime dei danni. La Provincia parla di quasi otto miliardi sulla rete dei tremila chilometri delle sue strade. Colpitissima l'agricoltu¬ ra: le acque dei canali di irrigazione e dei torrenti straripati hanno invaso le campagne. Anche il comando provinciale dei vigili del fuoco tira le somme: circa 1500 gli interventi compiuti tra sabato e ieri con un impegno contemporaneo di 8090 squadre, alcune delle quali prese in prestito da Asti ed Alessandria. Il giorno più critico? Senz'altro martedì. Ieri, dal comando di corso Regina Margherita 330, sono partiti ordini per gli ultimi interventi urgenti. I più delicati sono stati compiuti a Ribordone, in Valle Orco, per liberare la strada per Sparone dalla grande frana caduta martedì, e a Condove, dove in mattinata una slavina aveva interrotto la strada per il monte Colombardo provocando disagi ai margari negli alpeggi, costretti a scendere dall'altra parte del monte, verso Lanzo, per portare a valle gli animali. Capitolo viabilità: ripristinata da ieri la regolare circolazione sul tratto allagato SettimoS. Giorgio dell'autostrada Torino-Aosta, restano alcune interruzioni e sensi unici alternati su strade provinciali (Villardora, Coazze, Rivarossa, S. Secondo di Pinerolo e Vinovo i più rilevanti). Tempo per¬ mettendo, dovrebbe risolversi tutto nelle prossime ore. A proposito, i meteorologi dicono che oggi potrebbe arrivare ancora qualche spruzzatina d'acqua. Domani e sabato, invece, cielo poco nuvoloso e temperatura in aumento. Il rischio di precipitazioni sparse tornerà per qualche giorno a partire da domenica. Ma il peggio dovrebbe davvero essere passato. Roberto Condio Tanta pioggia in città: 240 mm Addirittura 353 . a Lanzo In cinque giorni 1500 interventi dei vigili del fuoco L'elicottero dei carabinieri interviene durante una delle tante situazioni d'emergenza per strade allagate soprattutto nella zona di Volpiano

Persone citate: Forlani, Rivarossa