L'Arezzo batte il record del caos Cerantola in fuga, ricompare Neri

L'Arezzo batte il record del caos Cerantola in fuga, ricompare Neri LA CRISI INFINITA Il club, specialista nel salto della panchina, è pure in crisi economica L'Arezzo batte il record del caos Cerantola in fuga, ricompare Neri FIRENZE. Che partita di ping pong. Il calcio, ad Arezzo, nella città dei ricchi orafi, sembra schizzato fuori di testa, capace di inarrestabili boutade. Una settimana fa saltò la panchina di Neri. Un esonero doloroso, ma quasi inevitabile. L'Arezzo Calcio da troppi anni insegue il ritorno alla serie B. Sembrava facile, promesse, acquisti, una rosa numerosissima, con 28 elementi, insomma un piccolo Milan. Ma in agosto sono venuti i primi problemi. La matematica faceva i cozzi con la vena oratoria dei dirigenti. A settembre la squadra si è trovata con un solo punto in classifica ed eliminata in Coppa Italia, ad opera, nientemeno, del piccolo Montevarchi (milita in C2). Salta la testa di Neri e quella di tutti i suoi più stretti collaboratori, il vice Baldi e il preparatore Bulletti. Sulla panchina aretina andava a sedersi il signor Cerantola. Cerantola si accorge che la squadra lo guarda il tralice, i tifosi non capiscono, la società è una sorta di nebulosa imperscrutabile. Qualche giorno per rendersi conto della situazione (i giocatori mettono subito in mora la società che non ha pagato gli stipendi degli ultimi due mesi) e Cerantola scappa via. E l'Arezzo cosa fa? Ovvio, richiama Neri. In fondo è stata solo mia scappatella non un grave atto di infedeltà. Il tecnico ripescato accetta, richiama i collaboratori precedentemente defenestrati, parla con la squadra che sembra meno sindacalizzata sul terreno degli emolumenti, chiede aiuto alla città. Ma chi può aiutare l'Arezzo Calcio? Non il povero sindaco, il socialista Valdo Vannucci che a 45 anni s'è trovato in mano una patata bollente. Lui che di calcio sa il minimo indispensabile per seguùe una partita in tv e che vive nella placida Bibbiena ed ha da gestire il suo Consiglio comunale. Non i tanti nomi eccellenti che ad ogni crisi societaria vengono spinti fuori dall'immaginario collettivo. Una cordata di orafi? Oppure l'ex Ciccio Graziani, magari come tecnico-presideme. C'è chi ha fatto riemergere anche il nome (magari sussurrandolo) di Licio Gelli. Resta una crisi terribile che oramai da anni sta scuotendo questa società. E pensare che l'Arezzo fino a pochi anni fa sembrava deciso a scalate strepitose. Anche un uomo dai passi misurati e felpati come Claudio Nassi finì travolto da una frana che sembra inarrestabile. Per domani è stata convocata l'assemblea degli azionisti. L'ex presidente Bianchini vuole andarsene, ha il 75 per centc del pacchetto di maggioranza, cerca acquirenti a prezzi stracciati. Ma non sarà facile, questo Arezzo fa più paura che compassione. Alessandro Rialti

Luoghi citati: Arezzo, Bibbiena, Firenze, Italia, Montevarchi