Columbus-day nero al porto di Paolo Lingua

Columbus-day nero al porto Columbus-day nero al porto Genova, una serrata contro i camalli GENOVA. Oltre ventimila dipendentidéll'utenzaportuale - spedizionieri, agenti marittimi, aziende di'import-export, armatori e autotrasportatori di ogni dimensione - celebreranno, il prossimo lunedì 12 ottobre, un amaro e teso «Columbus day» che cade su una cittp già messa in ginocchio dall'alluvione e dalla crisi economica con un'astensione da ogni attività e da ogni servizio per 24 ore continuate. Nella stessa giornata, una rappresentenza di tutte le categorie si recherà alle 13 dal prefetto. Sempre per il 12 è prevista una manifestazione di protesta spontanea per le strade della città, anche! se «non saranno arrecati danni ai cittadini, né intralci al traffico»'. Sembra comunque che le categorie dell'utenza privata portuale, che godono dell'appoggio di industriali, commercianti, artigiani, di quasi tutti i partiti politici e di gran parte dello stesso mondo sindacale (Cisl e Uil), vogliano dimostrare l'imponenza della loro forza e del loro «peso» sulla città. Le «visite» al prefetto si ripeteranno sino al 15 ottobre. L'utenza, con questa azione, intende strappare al ministro dei Trasporti Giancarlo Tesini un de- creto legge che abolisca l'art. 110 del codice della navigazione che concede il monopolio del lavoro in banchina agli scaricatori della Compagnia Unica Merci Varie di Genova. In alternativa chiedono al governo nuove e più chiare norme sulle concessioni di «autonomia funzionale» ovvero la possibilità di gestire autonomamente il lavoro di carico e scarico sulle banchine. Oggi, infatti, lo scalo è azzerato da cinquanta giorni di sciopero pressoché assoluto, dal momento che i portuali saltano tre turni su quattro, ogni giorno. L'utenza chiede anche la concessione ad altre imprese di servizio che possano agire in un regime di libera concorrenza. L'ultimo punto dell'azione degli operatori del porto è «il blocco degli atti illegittimi perpetrati dalla Compagnia Portuale». Quest'ultimo aspetto è molto delicato perché le istituzioni dello Stato hanno imboccato la corsia preferenziale di patti a breve termine tra le parti sociali in lotta al fine di evitare disordini di piazza e scontri fisici. Prefetto, questore e procura della Repubblica questa volta, a quanto hanno lascianto intendere le categorie dell'utenza, saranno investiti direttamente di precise responsabilità. La situazione è in effetti insostenibile. Il settore degli autotrasporti occupa, tra aziende maggiori, «padroncini» e piccole imprese quasi quindicimila addetti, indotto compreso; gli spedizionieri occupano 2300 addetti, mentre 1300 sono i dipendenti degli agenti marittimi. A questa forza vanno aggiunti i quasi duemila dipendenti del consorzio e migliaia di lavoratori marittimi. I portuali sono ottocento. Paolo Lingua Batini, capo dei camalli

Persone citate: Batini, Giancarlo Tesini

Luoghi citati: Genova