Il lungo incubo di Piazzo degli Affari

Il lungo incubo di Piazzo degli Affari Rapporto di Mediobanca: mercato in ginocchio, le aziende valgono meno di quello che hanno Il lungo incubo di Piazzo degli Affari In Mmesi la capitalizzazione cala a 165 mila miliardi E dal 30 giugno a oggi le azioni hanno perso un altro 18% MTLAJO. Bot, Bot, una valanga di Bot,di Cct, di Btp. Quanti? Nei primi m mesi del '92 qualcosa come \7\ mila miliardi di nuove emissbni. Per contro, in Borsa, nella empre più piccola piazza Affari in tutto il 1991 il valore delle iioni contrattate ha toccato e mala pena i 31 mila miliardi.Bastano questi dati, due tra i toti contenuti nell'ultima (la quirantacinquesima) edizione di «Indici e dati)» di Mediobanca a fotografare lo stato di crisi òlla Borsa italiana? Basano. Ma per difetto. Perch l'analisi fissa al 30 giugno lésituazione e dal 30 giugno a ogg: ahimè, è successo quello che èsuccesso, alla lira e alla Borsache ha visto scendere di un alto 18% i corsi delle azioni. Insonnia, la fotografia degli abilissin fotografi di Mediobanca è peritta, traduce nero su bianco il «eriodo più nero di Piazza Affar ma l'avvertenza è d'obbligo i dati vanno letti tenendo conterei patatrac successo dopo, il luglio, in agosto, in settemìfe, fino all'ottobre di passiona | Miaccola la fotografia del disastil. [Rileva Mediobanca: al 30 giugi) la capitalizzazione di piazt Affari ammontava a 165 milamiliardi, alla stessa data i mezi propri iscritti a bilancio dalli medesime società erano di 200nila miliardi. In poche paratela Borsa (a fine giugno) svalutala di fatto l'insieme delle societ quotate di ben 40 mila miliari. Diventati oggi, con una capcalizzazione scesa a 140 mila riliardi, ben 60 mila miliardi. Pezzi sempre più bassi, sempremeno espressione dei contenul patrimoniali delle società (inaolti casi vicini o sotto il nomiate) e dividendi ovviamente in liscesa. Mediobanca l'aveva giàrilevato un anno fa, la conferaa arriva adesso, puntuale: erao 5725 i miliardi distribuiti ne 1990, sono stati 5449 nel 199. Una cifra comunque consiarevole che testimonia della voontà di molte società, soprattuto delle maggiori, di procrastiare il più possibile il taglio de dividendi per evitare segnali ngativi al mercato. Per contro la fuga dei risparmiatori dalla Borsa ha costretto anche le imprese a ridurre la richiesta di capitali: nel 1991 - documenta Mediobanca - sono stati 4435 i miliardi rastrellati con aumenti di capitale (2500 nei primi sei mesi del '92), un po' meno dei dividendi distribuiti. Tagliati anche i sovrapprezzi (da 4838 miliardi del '90 ai 2620 del 91, ai 1013 del primo semestre '92) e sempre meno il ricorso alle azioni di risparmio che a giugno del '92 incidevano sul capitale complessivo dei titoli trattati per il 15% contro il 23% del 1987. Conclu¬ sione inevitabile: il mercato azionario ha dato ai risparmiatori pochissime gioie (chi aveva investito una lira in Edison l'I gennaio 1991 si è ritrovato il 30 giugno l'investimento apprezzato del 51%, del 41% chi aveva acquistato Benetton, del 43% l'Alleanza) e moltissimi dolori (chi aveva investito nel gennaio del '91 nella Rotondi si è ritrovato nel giugno '92 a perdere l'80%, chi ha puntato sulla Brioschi ha perso il 68%, le Pozzi il 62%). Meglio è andata per il reddito fisso, per Bot, Cct, Btp, obbliga¬ zioni. Non è una novità, ma anche qui, attenzione: dopo il 30 giugno tutto è cambiato in peggio. Prima del 30 giugno, con un Tesoro scatenato ad aspirare risparmio (471 mila miliardi nei primi sei mesi, appunto), anche nel reddito fisso c'è chi ha guadagnato bene (come i possessori del Btp 1990-97) e chi meno bene (le obbligazioni Crediop-Ambroveneto hanno perso in un anno il 13,87%). Ultimo capitolo, quello sui fondi comuni. E' la prima volta che Mediobanca si occupa di fondi, spulciando nei conti economici delle prime 18 società di gestione che controllano 105 fondi, l'84% del mercato. Perdono o guadagnano, si sono chiesti gli analisti di Mediobanca, questi benedetti fondi? E, sorpresa, hanno scoperto che nel 1990 come già nell'87 - hanno perso, mentre nel '91 hanno guadagnato. Tra alcuni dati noti (la raccolta negativa dall'86 all'89 e positiva nel '90 e nel '91), altri dati meno noti: per esempio che nel biennio 90-91, a fronte di un aumento della raccolta, i fondi hanno cominciato a perdere sulla negoziazione. Per il semplice motivo, si lascia intendere, che hanno puntato sui titoli di Stato (il 56,7% della composizione, a fine '91, del patrimonio era in titoli di Stato) più che sull'investimento azionario (solo il 24,3%). Non solo, la rotazione dell'investimento azionario nel patrimonio si è fatta più veloce: dai 6-8 mesi dell'86-87 ai 2 mesi e mezzo degli ultimi due anni. Insomma, nonostante un'azione su cinque di quelle trattate in piazza Affari passi attraverso i fondi, nei portafogli dei gestori resta sempre meno: due mesi e via. Più che la gestione di lungo periodo, insomma, potè la paura. Armando Zeni Sotto la lente anche i fondi, che nel 1991 hanno guadagnato Pochi profitti per chi ha investito in Borsa. Meglio i titoli di Stato a a G G AZIONI ORDINARIE' EDISON [EXSELM] ALLEANZA ASSIC. BENETTON GROUP FIMPAR/GRASSETTO BRI0SCHI FIN MAN. ROTONDI OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI MEDI0B. SS CÌR 86-96 7 MAGNETI MARELLI87-956% M0NTEDIS0N 87-92 7% RINASCENTE 86-93 8,5% MED10B. SS UNICEM 86-96 7% CREDI0P SS AMBR0V 87-93 6% RENDIMENTO RENDIMENTO NOMINALE REALE * 11 O E * m o o o o 0 0 0 0 VINCITORI E VINTI DEL LISTINO RENDIMENTO PERCENTUALE MEDIO ANNUO •AL NETTO DI UN'INFLAZIONE DEL 6,17% TITOLI DI STATO RENDIMENTO NOMINALE MEDIO ANNUO REALE* BTP 90-9712,5% EMISS. 30/6 14,41 8,24 BTP 90-9712,5% EMISS. 1/6 14,00 7,83 CTE 89-95 9,9% EMISS. 24/5 13,99 7,82 CTE 85-93 8,75% EMISS. 22/11 9,49 3,32 CTE 85-93 9% EMISS. 22/7 9,26 1,21 RENDIMENTO A FINE GIUGNO 1992 DI UN INVESTIMENTO EFFETTUATO IL 2/1/91 [AL NETTO D'IMPOSTA SALVO CHE PER LE AZIONI] A sinistra Enrico Cuccia Sotto, Luciano Benetton Il suo gruppo è tra i migliori per rendimento Bene anche la Alleanza, presieduta da Alfonso Desiata (in basso)

Persone citate: Alfonso Desiata, Borsa, Enrico Cuccia, Luciano Benetton, Perch, Pezzi, Zeni