Ombra di brogli elettorali al Nord di Augusto Minzolini

Ombra di brogli elettorali al Nord Contestata a Brescia l'elezione del vicepresidente della Camera, on. Gitti Ombra di brogli elettorali al Nord Nei guai l'amico di Martinazzoli ROMA. C'è quasi da non credere, ma l'ombra dei brogli elettorali è salita anche a Nord. A Brescia. Tarcisio Gitti, vicepresidente della Camera e grande amico del nuovo segretario de Martinazzoli, infatti, rischia di dover lasciare il suo posto al primo dei non eletti, Aldo Gregorelli. Quest'ultimo, infatti, ha fatto ricorso alla giunta per le elezioni e il relatore del caso, Nicola Savino, andando a verificare le schede su nove sezioni elettorali (indicate dallo stesso Gregorelli) ha riscontrato un errore nella computa dei voti. Secondo questa verifica Gitti avrebbe 43 voti in meno rispetto a quelli riscontrati nello scrutinio, mentre Gregorelli ne avrebbe 49 in più. Visto che nel risultato ufficiale il primo aveva avuto 15.669 voti, mentre il secondo 15.627, basterebbe questo minimo spostamento a far eleggere Gregorelli al posto di Gitti. Errore o meno questa circostanza basta e avanza a far aleggiare lo spettro dei brogli elettorali al nord e per di più in una zona seria, operosa, che ha dato i natali ad un Papa. Il relatore, infatti, non esclude che ci sia stato un dolo. Forse perchè è nato a Potenza ed è stanco di sentire che il sud e patria di tutti i vizi e di tutte le malefatte di questo paese, Savino ha notato che gli errori sono stati «sistematici», quasi studiati. «Sù, andiamo, non ci posso credere che sia tutto ca- suale», dice. Lui, il deputato che dovrebbe lasciare il posto, invece, si difende con veemenza. «Sono stati sicuramente degli errori, son cose che capitano - spiega - e in ogni caso per invalidare la mia elezione debbono andare a verificare i risultati che ci sono stati nelle altre 3 mila sezioni elettorali di quella circoscrizione. La verità è che tutto dipende dal nome che porto. Visto che sono conosciuto e che sono il vicepresidente della Camera rischia di nascere il classico caso». Ma il «caso», se scoppierà, riguarderà non tanto la persona di Gitti, ma il fatto che questa è una delle poche volte, se non la prima, che errori del genere vengono commessi nell'Italia settentrionale. Gli scrutatori poco «attenti», infatti, fino adesso erano figli soprattutto del meridione. A Roma per dei brogli elettorali compiuti nelle politiche dell'83 furono arrestate 48 persone. Nella scorsa legislatura, invece, la demitiana Silvia Costa facendo ricorso riuscì a toglire il posto al forlaniano Benito Cazora. Per non parlare di tutto ciò che è successo nella capitale, nelle elezioni comunali. Altra patria degli scrutatori sprovveduti è Napoli: nelle politiche dell'87 furono riscontrati tali errori nelle liste della de campana (erano coinvolti nomi celebri come quelli di Antonio Gava e Vincenzo Scotti) che alla fine nessuno ci mise mano per non dover ripetere le elezioni. Per degli errori verificatesi nelle ultime elezioni in Sicilia rischia il posto, invece, il democristiano Vincenzo Nicotra, presidente di una commissione parlamentare. Questi son tutti episodi, del passato e non, capitati sotto la linea gotica. Nel nord, di fatto, c'è stato un solo caso nelle liste del psi in Friuli. Il primo dei non eletti nelle elezioni scorse, Davide Scotton, ha tentato invano di portare via il posto alla deputata Roberta Breda. Per due volte la giunta per le elezioni gli ha dato torto e a nulla gli è servito incatenarsi davanti a Piazza Montecitorio. Adesso il «caso Gitti» importa il problema a nord. E per di più in quella democrazia cristiana sconquassata da lotte interne che è la de bresciana. Anche se ora Martinazzoli, leader del posto, assurge ai fasti della segreteria de, fino alle ultime elezioni Brescia è stato il teatro di una lotta cruenta tra i democristiani vicini al nuovo segretraio e i seguaci dell'ex-ministro dei Lavori Pubblici Gianni Prandini. La vicenda, quindi, potrebbe ripercuotersi negativamente sull'immagine di una de già martoriata. E a nulla serve la consolazione che forse degli errori ci sono stati anche tra gli eletti dei verdi. Augusto Minzolini A sinistra: Tarcisio Gitti Qui sopra: Giovanni Prandini

Luoghi citati: Brescia, Friuli, Italia, Napoli, Potenza, Roma, Sicilia