Le gronde abbuffata del gol ha 3 suoi emarginati

Le gronde abbuffata del gol ha 3 suoi emarginati IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA Come ci si sente a essere una delle cinque sole squadre, fra le 128 del calcio professionistico, a non avere ancora segnato? Le gronde abbuffata del gol ha 3 suoi emarginati A Pontedera si consolano: in A il record delle reti, a noi quello della malasorte FIRENZE. La pioggia di gol che da qualche domenica bagna l'Italia del pallone ha però dimenticato qualche zona. In tutte le serie professionistiche, cinque squadre (tutte in C2) sono ancora a secco: Altamura, Cecina, Centese, Pergocrema e Pontedera. Ecco, Pontedera, per l'appunto: il regno della Piaggio sforna da decenni Vespe e motorini, ma non ha ancora capito perché gli attaccanti della squadra locale (C2 girone B) non riescano a ingranare la marcia giusta. Davanti alla rete s'inceppano, si bloccano come se la porta avversaria fosse preda di chissà quali forze misteriose. Un male oscuro affligge dunque i bomber del Pontedera: quattro partite, un pareggio, tre sconfitte d'ultima patita domenica scorsa sul proprio campo) e neppure una rete segnata. I granata sono penultimi nella classifica del loro girono. Fischiano i tifosi, si disperano i dirigenti. L'allenatore, Giorgio Canali, che l'anno scorso subentrò all'esonerato Amarildo, non sa più a che santo votarsi. «In ventidue anni di carriera non mi sono mai trovato in una situazione simile», l'hanno sentito più volte mormorare. Per vedere una palla che entra in rete è costretto a mettersi la domenica sera davanti alla tv. Il gol, come l'Alice del celebre film degli Anni Settanta, non abita più qui. Eppure il Pontedera non ha in squadra punte spuntate, i suoi attaccanti non sono sul viale del tramonto: Massimiliano Buongiorni ha 23 anni, dicono che sia veloce e grintoso; Fabrizio Gatti ha 26 anni, a 17 era nientemeno che la terza punta dell'Inter, poi alcuni infortuni gravi l'avevano emarginato dal grande calcio, ma l'anno scorso, nel Savona, in Interregionale, ha messo a segno venti reti dimostrando di avere con la porta avversaria una certa dimestichezza. E allora? Qualcuno vorrebbe benedire la porta, qualcun altro preferirebbe andare in pellegrinaggio per togliere il malocchio ai piedi non più fataci dei bomber. L'amministratore delegato della società Carletto Monni, ex sindaco di Pontedera, mette le mani avanti: «Io sono troppo laico per credere alle streghe». Monni preferisce prendersela con la dea bendata, che troppe volte, fino ad oggi, ha tormentato i bomber del Pontedera: «Se la serie A festeggia il record delle reti segnate, noi ci accingiamo a celebrare il record della malasorte». E snocciola tutte le volte che ha gridato «quasi gol»: tre pali, due gol annullati «senza motivo», una dozzina di occasioni fallite clamorosamente. La squadra gioca con una punta sola perché Gatti non è ancora in condizione. Il tecnico ha provato a mandarlo in campo domenica scorsa, al posto dell'altro attaccante Buongiorni, ma senza risultato. E così i tifosi, delusi, hanno cominciato a soprannominare la squadra «mai dire gol». Qualcuno ha perfino proposto di rispedire Buongiorni al mittente, ai cugini del Cecina che, non sarà un caso, milita in fondo alla classifica dello stesso girone con zero punti e un attacco an¬ cora vergine. Il tecnico Iuliano Vittori, seguace del calcio spettacolo tantoché quando allenava anni fa il Poggibonsi mise in difficoltà in amichevole perfino la Samp di Vialli e Mancini, le sta provando tutte. Ma il gol, pure lì, continua ad essere una chimera tranne che nelle gare in notturna: in Coppa Italia, per esempio, il Cecina è approdato al terzo turno segnando tre reti in due partite. Bella di notte, brutta di giorno. E ii pubblico? Mille paganti di media, quasi tutti anziani, abituati a fare i conti con una squadra che da sempre funziona come un ascensore. Nessuno- quindi s'arrabbia più di tanto, neppure davanti alle due traverse colpite domenica. ((Abbiamo un pubblico paziente», osservano i dirigenti. Ma l'appuntamento con il gol è come quello con una donna: guai farsi aspettare troppo. Brunella Ciullini