MORANDI La Rai censura le mie canzoni?

MORANDI La Rai censura le mie canzoni? Sta per uscire il nuovo lp del cantante emiliano che ora è anche autore dei testi MORANDI La Rai censura le mie canzoni? SE io fossi il presidente, guarderei tutti dall'alto...». Basta una canzone a mettere in allarme lorsignori? Uno pensa alle solite furbate del marketing. Gianni Morandi pubblica ui disco nuovo, con canzoni scritte da lui - ed è la prima volti che, a 47 anni, il ragazzo di L/jonghidoro si scopre autore - e i discografici s'inventano il casi : la canzone «Il presidente» ne n piace alla Rai, forse la censu -eranno. Magari fosse una trovata pubblicità ia. E invece, pare che sia tu to terribilmente vero. I disco rafici sono preoccupati. «Gin voce che persino Scalfaro s ì indignato, è troppo grossa pe: crederci - dicono -. Eppure, ci/evamo in progetto un certo in/oro con la radio, e adesso in lai sono evasivi. Pare di essere tornati indietro di vent'anni. Poco male, se la Rai non lo vuole, Gianni andrà alla Fininvestl meraviglie del pluralismo. [Peccato che pure lì nicchinoJ«se la Rai censura "Il president" non escludo che ci siano problemi anche da noi, con l'arii che tira», confida un funzionario berlusconiano. Il 16 ottobre, quando uscirà «Morano Morandi», disco dello scandali Gianni il Sorridente sarà tranquillo e beato in Germania rer le riprese dello sceneggiate «In fuga per la vita» per Canile 5. Non ha progetti di promozione a raffica, secondo la moda instaurata da certi colleghi stoi. E, da Dresda dove sta girando, trasecola se gli chiedi jjmi sulla canzone sotto accusa] «E' talmente ingenua, non ha1 significati nascosti. Ha letto ij testo? Può spaventare? Non cKdo. Però...». Perl? «Ho registrato qualcosa con la Rai, dicono vediamo, andrà in onda.L Sai com'è, quando non sono »oi così sicuri che vada in ondai. Insomma, tira di nuovo ara di censura «Nonso. Penso a "Povera patria'fdi Battiato: ben altra canzona rispetto alla mia. In Rai l'haAno passata la prima settimana, quando c'era Battiato in diretta. Poi, mi hanno detto, facevano le classifiche dei dischi più/venduti e preferivano mandarne un'altra, piuttosto che quflla. Ma "Il presidente" non mijpare...». Beh, il testo non è furioso, ina diretto. «É quello che sento, parlando con la gente. Dice, la gente, che i Rostri uomini di potere - non necessariamente il presidente, "guel" presidente - nel mo- ?ento in cui arrivano in alto dienticano il bene generale, pensano a se stessi. E' il difetto di molti presidenti. La gente vorrebbe poter credere che chi la rappresenta sia pulito». ; «Oh Mamma mia» è un'alI tra canzone che farà discutere. C'è la crisi degli ideali, il crollo di un partito, delle fedi. «La generazione dei trentaquarantenni ha creduto in tante cose - la qualità della vita, l'impegno, la politica, tutte cose che ci hanno tolto, o ci siamo tolti, non le sentiamo più - e adesso si trova senza punti di riferimento... "Oh Mamma mia" è la canzone che mi rappresenta di più. Anche quando dico che bisogna comunque trovare una speranza per andare avanti. Certo, è amara. Però ci tengo. La musica è di Zambrini, l'autore de "La fisarmoni- ca". Mi fa piacere avere scritto il testo, è un ritorno al mio passato, gli Anni Sessanta...». I tempi di «C'era un ragazzo». Tempi lontani. «"C'era un ragazzo" l'ho amata tantissimo. Ricordo, allora cantavo altre cose: ma la volli fare a tutti i costi, benché i discografici fossero contrari. Era lo specchio di un preciso momento. Fu censurata: quei versi "adesso è morto nel Vietnam" alla Rai non andavano bene, li dovemmo sostituire con un tatat-tatà assai generico...». Dopo trent'anni, scoprire un Morandi autore, e per di più arrabbiato... «Ho fatto di necessità virtù: dovevo in qualche modo scrivere, perché le proposte che ricevevo dai soliti autori non mi sembravano abbastanza forti. L'anno scorso ero in tournée con Bungaro, lui aveva qualche problema a finire il testo di "Credo", l'abbiamo fatto insieme. Poi c'era un bel brano di Malavasi, nessuno riusciva a metterci il testo, e ho fatto "Ma tu chi sei": lì parlo del disagio per questa società, per quel che si dice e si sente ». II «ciccione che pagano per insultare» è Giuliano Ferrara? «Beh, lui si lascia un po' andare... Oggi la tv è così, tutto vale per fare ascólto. Non mi va. Faccio poca televisione: non ci sono neanche le trasmissioni dove cantare le canzoni. Dove andrebbe lei? Ci sono i due programmi del sabato sera, senza canzoni, e poi quei contenitori, un pastone di robe...». Magari la invita Ferrara al- l'«Istruttoria». Pure quella è informazione «L'informazione... Amplifica al di là delle tue intenzioni. Ho detto a uno che vado a messa ed è successo il finimondo, ah ecco il convertito, Morandi s'è convertito». Non era vero? «E' il modo... Non era una conversione, sono anni che vado a messa...». Gabriele Ferraris Anche Ferrara nel mirino: «In televisione si lascia un po' andare» '. ■f-y:':;:;::"-';::;: ! mmm MORANDI La Rai censura le mie canzoni? Francesco De Gregori la sua «Alice» fu censurata Per «Cristo» di Venditti non ci fu nulla da fare il PRESIDENTE Se io fossi il presidente, guarderei tutti dall'alto Sarei sempre sorridente e in tasca un altro miliardo Da tutti quanti io vorrei le tangenti Anche da amici veri e dai parenti E per il matrimonio di mia figlia Regalerei agli sposi... la Sicilia Certo che sarebbe fatica aver la faccia pulita In mezzo a questo branco di squali Rifiutare i regali da banchieri e reali Chissà che presidente sarei, da solo in mezzo a un mare di guai

Luoghi citati: Dresda, Ferrara, Germania, Sicilia, Vietnam