«Troppi in Parlamento, il numero sarà ridotto» di Luigi Covatta

«Troppi in Parlamento, il numero sarà ridotto» Accordo raggiunto fra de, socialisti e pds nella commissione bicamerale per le riforme istituzionali «Troppi in Parlamento, il numero sarà ridotto» Gli onorevoli passeranno da 630 a 400, i senatori da 315 a 200 ROMA DALLA REDAZIONE Nella prossima legislatura ci saranno meno deputati e meno senatori. Gli inquilini di palazzo Montecitorio, infatti, passerranno dagli attuali 630 a 400.1 residenti a Palazzo Madama, invece, saranno 200 e non più 315. Questa è la decisione assunta ieri all'unanimità dalla sottocommissione che nell'ambito della commissione bicamerale per le riforme istituzionali si sta occupando della legge elettorale. Una diminuzione drastica su cui si sono trovati d'accordo i rappresentanti dei tre maggiori partiti: il socialista Luigi Covatta, il democristiano Paolo Cirino Pomicino e il pidiessino Cesare Salvi. «E' una scelta importante - ha detto quest'ultimo - che insieme a un'altra idea portante, e cioè che il governo deve essere parlamentare, crea la cornice su cui si deve lavorare per la legge elettorale». Così anche se sul tipo di sistema da adottare i tre partiti maggiori continuano ad avvicinarsi e ad allontanarsi, almeno sul numero dei parlamentari l'accordo dovrebbe essere stato raggiunto. Non è poco. Ridurre più di un terzo i rappresentanti del popolo, infatti, mettendo da parte l'idea di due camere pletoriche, già di per sé dovrebbe rendere più effi¬ ciente la macchina legislativa. Un numero minore di parlamene tari significa avere un minor numero di persone da mettere d'accordo. Per non parlare delle leggine o degli emendamenti di spesa alla finanziaria, grande passione delle varie lobbies che operano nel palazzo: anche queste dovrebbero ridursi in consenguenza alla diminuzione del numero dei deputati e dei senatori. Ora bisognerà vedere se dagli intenti si passerà ai fatti. Non sarà facile, infatti, per i vari partiti imporre ai loro parlamentari quasi un'autodecapitazione. Un minor numero di posti disponibili, infatti, renderà più inaccessibile la competizione elettorale. Di contro, i parlamentari che vorranno opporsi all'accordo dovranno fare i conti con l'opinione pubblica. Luigi Covatta

Persone citate: Cesare Salvi, Luigi Covatta, Paolo Cirino Pomicino

Luoghi citati: Roma