Sicilia, i vescovi «C'è mafiosità di pensiero» di A. R.

Sicilia, i vescovi «C'è mafiosità di pensiero» «Partiti corrotti» Sicilia, i vescovi «C'è mafiosità di pensiero» PALERMO. I vescovi siciliani considerano grave la crisi dei partiti che reputano «centri di potere corrotti e corruttori, mentre l'ansia di rinnovamento diventa denuncia, insofferenza e rabbia». Occorre «disinquinare le coscienze da tanti falsi o accomodanti criteri di comportamento e dare speranze alla gente», ma c'è pure bisogno di «condividere il delicato e complesso momento storico attuale». Per la Sicilia, i vescovi parlano di «tormento-disagio della popolazione» e indicano sei punti che accentuano la crisi: «Una mafiosità di pensiero, di comportamento e di strutture; una ragnatela di interessi particolaristici; una carenza di interventi formativi e risolutivi da parte degli organi dello Stato; una situazione di sottosviluppo culturale ed economico; un disinvolto criterio di gestione del denaro pubblico e una strisciante crisi della giustizia». [a. r.]

Luoghi citati: Palermo, Sicilia