LA STRAGE DEGLI INNOCENTI di Ferdinando Camon

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI LA STRAGE DEGLI INNOCENTI STRAGE degli innocenti ieri, in Italia: avevamo lasciato il bambino di Foligno, scomparso da due giorni, con la madre che gridava dai giornali: «Non azzardatevi a toccarlo», perché temeva un sequestro, e alzava quel grido d'onnipotenza per coprire l'impotenza del figlio. Ecco com'è andata, nel peggiore dei modi: han trovato il corpo, e le prime, reticenti notizie parlano di omicidio. Quattro anni, della vita non ha fatto in tempo a conoscere se non gli aspetti più bestiali, l'ultima immagine degli umani, tra i quali ha avuto la sventura di incarnarsi, gli ha fatto rimpiangere di non aver scelto qualsiasi altra specie. Lo troveranno, prima o poi, il violentatore-assassino; ma non per questo salterà fuori una qualche speranza di giustizia, perché il colpevole sarà, come tutto lascia supporre, uno squilibrato o un folle, vittima di qualcosa a cui non sa porre rimedio, se non con quegli sfoghi squilibrati e folli: quella che dà agli altri è violenza e morte, ma quella che lui ha ricevuto non può dirsi né clemenza né vita. Lui del resto «vuole» essere trovato, per liberarsi da se stesso: sta nascosto ma manda dei richiami, ieri ha lasciato un foglietto con l'indicazione di dove trovare il corpo del bambino, definito «privo di vita e senza orologino». Firma sul biglietto: «il mostro». L'assassino è spaccato in due: metà sta col «mostro» e metà sta con noi che diamo la caccia al mostro, l'unità non esiste più, e allora che giustizia si può fare su uno che non esiste? Ferdinando Camon CONTINUA A pag. 2 SECONDA COLONNA

Persone citate: Degli

Luoghi citati: Foligno, Italia