Imposimato: «Corrotti anche i giudici»

Imposimato: «Corrotti anche i giudici» L'ex magistrato, oggi parlamentare pds, accusa. Dura replica del vicepresidente del Csm Imposimato: «Corrotti anche i giudici» «Accettano un secondo lavoro che lega loro le mani» Galloni: critiche ingiuste, ma c'è chi chiede un'inchiesta ROMA DALLA NOSTRA REDAZIONE La questione morale? Investe anche la magistratura. L'accusa è rivolta dal pidiessino Ferdinando Imposimato, ex giudice istruttore, al quale risponde subito il vice presidente del Csm, Giovanni Galloni, che bolla, definendole «ingiuste», le accuse. «Ci sono giudici che abusano del loro potere - dice Imposimato -, ce ne sono di corrotti e non sono nemmeno pochi», siedono in «posti chiave». In due interviste l'ex magistrato ora politico punta l'indice contro l'irresponsabilità dei colleghi d'un tempo e contro gli incarichi extra-giudiziari affidati ai giudici, che sono diventati, secondo Imposimato, un veicolo della corruzione nei palazzi di giustizia. La gestione di arbitrati e altri «secondi lavori» affidati ai giudici, spiega il deputato del pds, sono «un fenomeno molto grave, che praticamente impedisce a molti uffici giudiziari di varare le inchieste contro la corruzione, contro gli esattori delle tangenti». Perché? «Gli incarichi extragiudiziari - risponde Imposimato - vengono dati a magistrati che poi devono giudicare le persone o gli enti che elargiscono gli incarichi. Abbiamo quindi una situazione molto particolare, con i giudici che diventano controllori e controllati». Nella passata legislatura Imposimato sedeva, sempre per l'ex pei, sui banchi del Senato, e ricorda che la commissione Giustizia di Palazzo Madama aprì un'inchiesta «per cercare di conoscere i nomi e gli incarichi, ma non riuscimmo ad avere una risposta dal Consiglio di Stato, né dalla Corte dei conti né dalla magistratura ordinaria». Per l'esponente pidiessino le Camere non riescono a varare una legge che impedisca questo «scandalo» perché esiste «una resistenza trasversale che riesce a condizionare e bloccare il Parlamento». La polemica sollevata da Imposimato investe direttanmente il Consiglio superiore della magistratura. E' lì che vengono assegnati gli incarichi extra-giudiziari, forse anche da lì vengono le «resistenze» denunciate dall'ex giudice. Ma il vice-presidente dell'organo di autogoverno, Giovanni Galloni, bolla le dichiarazioni del deputato come «generali e assolutamente ingiuste». Galloni spiega che «non risulta allo Stato che magistrati ricevano incarichi da enti, società o persone su cui poi hanno dovuto emettere giudizi, né risulta che fuori dagli uffici legislativi, i magistrati lavorino nei gabinetti dei ministri, tranne che nel ministero di Grazia e Giustizia». Che nel dicastero di via Arenula lavorino dei giudici, infatti, è previsto dalla legge; non così per gli incarichi di consulenza degli altri ministeri. Quanto a lavori di altro genere, che sempre devono passare il vaglio del Csm, Galloni ribatte: «Più volte Tar e Consiglio di Stato hanno annullato le decisioni del Csm tendenti a negare l'autorizzazione per incarichi extra-giudiziari». E comunque, «la maggior parte degli incarichi consentiti ai magistrati sono quelli richiesti per insegnamenti di diritto nelle università e presso i corpi di polizia, oltre che negli organi della giustizia sportiva». Infine Galloni risponde anche sulla «lobby trasversale» chiamata in causa da Imposimato: è vero che in Parlamento sono tuttora fermi due disegni di legge sulla magistratura, uno dei quali tendente proprio a limitare il «secondo lavoro» dei giudici, ma - precisa il vice-presidente - «per tutti e due i provvedimenti il Csm ha espresso a suo tempo parere favorevole, e non può certo imputarsi alla presunta pressione delle lobbies dei magistrati ordinari se non sono stati sin qui approvati dal Parlamento». Un'altra voce del Csm, il consigliere di Magistratura democratica Giovanni Palombarini, ritiene invece che Imposimato faccia riferimento «a fatti specifici che andranno verificati, perché sono di estrema gravità». L'organo di autogoverno dovrà prendere «le opportune e specifiche iniziative», e proprio per questo Palombarini ha chiesto che il Csm svolga una sorta di censimento sulle autorizzazioni di incarichi extra-giudiziari concesse negli ultimi due anni, e che il plenum del Consiglio apra un dibattito su questo problema. Nuovi episodi di concussione Intanto la società Autostrade querela Zamorani li magistrato milanese Antonio Di Pietro

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