Visi pallidi piemontesi contro i pellirosse di Maurizio Lupo

Visi pallidi piemontesi contro i pellirosse Una mostra sulla spedizione nel '600 Visi pallidi piemontesi contro i pellirosse Due studiosi ricostruiscono i3 anni di guerra in Canada con gli indiani Sono state rintracciate in Francia le bandiere del «Reggimento Carignano-Sallières», che dal 1665 al 1668 schierò in Canada una spedizione militare di 1300 uomini - piemontesi, valdostani, savoiardi e loreni - inviati a combattere le tribù degli indiani irochesi, per assicurare al Re di Francia Luigi XIV il controllo del Quebec. Il contingente varcò l'Atlantico su 5 navi, risalì il fiume San Lorenzo e si battè per 3 anni contro i pellirosse. I piemontesi conquistarono un vasto territorio a Sud-Ovest di Montreal e lo presidiarono con 5 fortini. Uno di essi, Fort Chambly, oggi è una città grande come Ivrea. Qui il ricordo di quell'epopea è inciso nella storia locale e in quella di diverse famiglie, che nel cognome rivelano ancora le origini subalpine. A restituire al Piemonte le concrete testimonianze di un'impresa d'oltremare da noi quasi ignota, sono l'archeologa Gabriella Massa e Valeria Dotto, responsabili della «Archeonova». E' la società di ricerche e scavi che la primavera ventura esporrà al Museo del Risorgimento la mostra «Echi indiani a Palazzo Carignano». Gabriella Massa l'ha ricostruita dopo un ventennale soggiorno in Canada e una specifica indagine. La trama di avvenimenti accaduti tre secoli fa è stata recuperata da una serie di contatti fra Torino, Francia e Canada. A Fort Barraux, una località d'Oltralpe, nell'Isère, le ricercatrici hanno scoperto la discendente di un ufficiale savoiardo che partecipò c. quella spedizione, il capitano Maximy. Ha lasciato lettere che raccontano gran parte della campagna. E' stato possibile ricostruire pure l'immagine dell'insegna del Reggimento, fondato dal principe Tommaso di Savoia nel 1644. Ora si sa che i piemontesi che si batterono in Canada avanzavano dietro una bandiera con la bianca croce di Savoia al centro, che ripartiva 4 riquadri, con i colori rosso e blu del Piemonte. «In Francia - spiega la Massa - abbiamo rintracciato anche un'altra bandiera del Reggimento Carignano, ma del secolo successivo. Il 6 dicembre 1990 è stata venduta all'asta per una decina di milioni di lire. Speriamo che il proprietario accetti di esporla alla mostra». Si cercano reliquie anche a Torino. I reduci dal Canada, fra i quali il portainsegne Nicolis di Brandizzo, rientrati nel 1668, portarono con sé anche alcuni indiani Uroni, loro compagni d'arme. «Sappiamo con certezza - assicura Valeria Dotto - che i teschi di una coppia di Uroni vennero conservati dopo la loro morte. Dovrebbero far parte della raccolta di anatomia alla facoltà di Medicina». Gli archeologi inseguono in città anche un baule con oggetti indiani della spedizione: «C'è chi lo ricorda. Fino a 30 anni fa pare si trovasse nel vecchio museo di antropologia. Oggi potrebbe far parte di una delle collezioni civiche». Maurizio Lupo Un soldato in divisa del reggimento Carignano-Sallières e la bandiera recuperata con la croce bianca di Savoia e i colori del Piemonte

Persone citate: Francia Luigi Xiv, Gabriella Massa, Valeria Dotto