Il vìgile del futuro? Sarà un computer di Giampiero Paviolo

Il vìgile del futuro? Sarà un computer Torino guida un progetto Cee per migliorare il traffico Il vìgile del futuro? Sarà un computer Si chiama «route guidance» ed è un mini-computer che, installato sull'auto, ci consentirà di programmare il nostro viaggio in città. Sarà sufficiente digitare la via di partenza e quella d'arrivo, e un grande fratello del traffico ci consiglierà sul percorso migliore per evitare gli ingorghi. Badando al nostro interesse, ma anche al vantaggio collettivo: dovrà evitare un'eccessiva concentrazione di smog, favorire il passaggio di tram e bus, garantire il «verde» continuo alle ambulanze. Fantasia? «No, sarà tutto pronto entro tre anni. Ammesso che i nostri partners facciano il loro dovere». Chi parla è il direttore generale Atm, Giovanni Fava. Tra pochi giorni, al convegno sul traffico di Stresa, presenterà una relazione sul progetto 5T, di cui «route guidance» è una parte: «Nemmeno la più importante, sarà provato su 50 o 100 auto». Le cinque T stanno per: Tecnologie telematiche per il traffico ed i trasporti di Torino. Le cronache ne hanno già parlato, perché il Comune, dopo essersi impegnato, era reticente ad entrare nel consorzio di imprese ed enti pubblici che dovranno dar gambe al progetto. Ora il consorzio è costituito: oltre ad Atm e città, ne fanno parte Azienda energetica, gruppo Fiat, Italtel, Solari, Mizar, Tecnost (gruppo Olivetti). L'albero genealogico del 5T ha le sue radici nella Cee, ed è parte di un progetto comunitario (diretto da un italiano, il professor Mauro) per migliorare la qualità del traffico nelle metropoli. Torino è capofila di un quartetto che comprende anche Atene, Birmingham e Stoccarda. Il consorzio si avvarrà di finanziamenti privati (4 miliardi) e pubblici (3,9 miliardi da Bruxelles, 3,7 dal Ministero dell'Ambiente). Il resto, fino ai 21 miliardi necessari, lo pagherà il Comune. Finora abbiamo parlato del mini-navigatore per automobili. Vediamo gli altri progetti, che i tecnici definiscono «sottosistemi»: «In testa c'è il sistema di supervisione, responsabile della gestione del traffico in tempo reale» dice l'ingegner Gentile, il tecnico Atm che seguirà da vicino tutte le fasi dell'operazione. Il cervellone sarà informato dai sensori disseminati agli incroci cittadini, in grado di contare il numero di passaggi e di sentire la presenza di inquinanti. Sarà lui, attraverso rapidissime proiezioni sui minuti successivi, a decidere che fare. Ad esempio consentirà ai mezzi pubblici delle linee 9 (da Corso Massimo d'Azeglio allo stadio), 3 (la linea protetta di corso Regina Margherita) e 63 (da Mirafiori a Porta Palazzo passando per il centro) di avere la precedenza sulle automobili, abbreviando i tempi di percorrenza e garantendo puntualità alle fermate. Oppure, informato del tragitto di una delle 10 ambulanze «cavia», inizierà ad alleggerire gli incroci, fino a farle trovare sempre il verde. «Cinque T» sperimenterà anche la gestione automatizzata dei parcheggi, installando in alcuni punti della città pannelli che informano sul numero di posti disponibili; altri pannelli forniranno indicazioni sul traffico, segnalando interruzioni, code, consigliando percorsi alternativi. Il futuro, insomma, passa da Torino: ci vorranno tre anni per impiantare il sistema e 12 mesi per sperimentarlo. Naturalmente su pochi incroci, poche auto, pochi bus. Poi si passerà all'applicazione su larga scala. Quando? Nessuno, per ora, fa pronostici. C'è già il primo ritardo: da Palazzo civico non è ancora arrivata una lira. Giampiero Paviolo E per le nostre auto arriva un navigatore elettronico 1 ÌWJSSSS^WSK* ■:'vV:*.':>V. Il direttore Atm Giovanni Fava «Saremo pronti fra tre anni»

Persone citate: Giovanni Fava

Luoghi citati: Atene, Atm, Birmingham, Bruxelles, Stoccarda, Stresa, Torino