Si vergogni, onorevole (se trova il coraggio)

Si vergogni, onorevole (se trova il coraggio) LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DB O.d. Si vergogni, onorevole (se trova il coraggio) Un epitaffio? Gent. sig. Del Buono, le invio alcune riflessioni su un capo di partito. Fra gli innumerevoli pseudonimi scelse il nome di un bandito di strada. All'inizio della sua carriera disse ai suoi fidi che alla politica avrebbe pensato lui, loro dovevano solo pensare agli affari. Ubbidirono con entusiasmo e raggiunsero risultati molto notevoli. Cercò, fra l'altro, di convincere il cape della Bnl a concedere un prestito di solo 300 miliardi ad un costruttore edile siculo ora ospite di San Vittore. Ricevuto un rifiuto, disse, sdegnato, ma sempre affabile e cortese: «Vattene e impara a fare il banchiere». Al capo di un altro partito intimò: «Devi vergognarti tu che hai preso rubli dalla Russia». Non aveva pensato che doveva vergognarsi chi aveva preso lirette, perché almeno i rubli non avevano intaccato la nostra non solida economia. Quando scoppiò lo scandalo delle tangenti proclamò: «Anche gli altri partiti hanno operato nello stesso modo». In realtà voleva dire che avevano rubato anche loro. Difesa penosa che rivela grande cinismo e completa amoralità. Quando era ormai screditato dichiarò che un certo magistrato non era un santo. Non aveva riflettuto che di magistrati santi gli italiani non sentono alcuna necessità. Vorrebbero solo persone oneste e capaci. Uscendo dalla camera mortuaria del deputato suicida disse: «Hanno creato un clima infame». E' stato un lapsus, voleva e doveva dire: «Abbiamo creato un clima infame e dobbiamo vergognarci per il resto della nostra vita». Certo, ci voleva un po' di coraggio. Ma, come diceva Manzoni, il coraggio non se lo può dare chi non ce l'ha. Cordiali saluti e buon lavoro, signore elbano. Ezio Cavallari, Torino Gentile signor Cavallari, il ritrattino è pungente, le faccio comunque notare che l'inte¬ ressato non si mostra affatto incline a cedere, proprio non se lo sogna neppure. E taccia di viltà e slealtà quanti gli si oppongano nel partito. A proposito ha visto chi gli si oppone? Nell'elenco non figurano certi nomi che fanno venire il latte alle ginocchia? [o. d. b.) Proteste in breve Egr. sig. Del Buono, secondo logica giustizia i responsabili delle due o tre ultime legislature andrebbero processati per aver consapevolmente portato allo sfascio il popolo italiano. Invece di governare bene, si sono occupati dei posti di potere, tra tragicomiche beghe di partito. Sono quindi colpevoli. Anche gli attuali, per ora, fanno soltanto casino. Cesare Pirattoni, Torino tgr. sig. Del Buono, poiché la maggioranza del popolo italiano desidera lavorare e vivere nella libertà, se nei prossimi congressi annunciati dai partiti i delegati non avranno la volontà di cambiare tutti i vecchi diri¬ genti dei vari partiti con facce nuove e pulite, la nostra democrazia sarà in grave pericolo. Non solo sarebbero degli irresponsabili, ma quale giustificazione potrebbero fornire nei confronti di coloro che hanno sacrificato la loro vita lottando perché questa nostra Italia fosse libera, sovrana e democratica? Albino Porro, Asti Egr. sig. Del Buono, le recenti manifestazioni contro il governo hanno, in tutte le città, cominciato a dimostrare quanta poca fiducia abbiano i lavoratori nei confronti del sindacato. E' inutile che i vari Trentin o Del Turco dicano che qualche centinaio di autonomi non fa testo, perché un minimo di memoria fa ricordare che anche le barriere stradali davanti alla Fiat sul finire degli Anni 70 venivano issate da pochi lavoratori, ma fecero storia ed ottennero gii effetti desiderati. Dico questo da ex dirigente regionale della Cgil, dunque uno che il sindacato l'ha vissuto e l'ha visto progressivamente peggiorare; io sono uno di quelli che pensano che, se l'accordo di luglio non fosse stato siglato (o lo fosse stato in forma diversa), sarebbe stato meglio per milioni di lavoratori di tutte le categorie. Di sicuro il sindacato (Cgil, Cisl, UH, intendo) ha calato le braghe ed ha lasciato i lavoratori senza coperture, perdendo quella combattività che si richiede al sindacato nei momenti critici come questo. Provino a pensare i sindacalisti a tempo pieno che, se i lavoratori si stufano di questo disinteresse nei loro confronti e se i contributi sindacali venissero meno, gli stessi sindacalisti si troverebbero a dover tornare sul lavoro... Sergio Motta, Torino Gent.mo sig. Del Buono, ma guarda cosa bisogna sentire. La Stampa (239): «Borelli: non serve bloccare i beni ai corrotti». Ma come si può ragionare così? Altro che uova e bulloni! Invece di parlare di condono, cerchi di vedere se sia possibile il recupero totale delle tangenti anche presso prestanomi e parenti. Questa sì che sarebbe un'idea apprezzata da tutti i cittadini onesti. Beatrice Osella, Moncalieri Sig. O. d. B.. la causa dell'attuale sfacelo italiano è la somma di tutte le leggi «bolsceviche» iniziate con Moro e soci (dalla nazionalizzazione delle imprese elettriche in poi). Più che fare nuove leggi, bisognerebbe disfare tutte, o quasi, quelle che ci hanno portato alle attuali condizioni. Poi, così come disse Trentin alla tv due anni or sono, non si può contro il milione di statali del 1970 sopportare più di 4 milioni di statali. Ma questo è un tasto che assolutamente nessuno vuole toccare. E' questo un «cancro» voluto dai partiti (hanno fatto entrare raccomandati, parenti di già impiegati statali e via di seguito) ed è questo cancro che ucciderà la nazione. Nessuno si ricorda che avevano detto: faremo le Regioni, però toglieremo le Province: nessun impiegato in più (La Malfa senior). Andatevi a rileggere il dibattito al la Camera sulla nazionalizzazione delle aziende elettriche e troverete quello che le opposizioni (pli e msi) avevano pronosticato. Questa situa zione. C. Russi, Albissola Marina Solo qualche voce dal coro infuriato e contraddittorio che mi sommerge. Ho dovuto ta gliuzzare qua e là per fare en trare più proteste in questo spazio. Ma c'è chi mi ha mandato pagine e pagine di elenchi di cose che non vanno. Del re sto, è vero: sono tante, sono troppe le cose che non vanno oggi in Italia, questa rubrica compresa. [o. d. b.]

Luoghi citati: Albissola Marina, Italia, Moncalieri, Russia, Torino