Rubavo, tradita dai profumi

Rubavo, tradita dai profumi Una donna aspirante avvocato arrestata per furto e truffa Rubavo, tradita dai profumi Lavorava in uno studio legale dove è%uscita a sottrarre 150 milioni Parte del denaro trovata sotto un vaso sul balcone della sua abitazione NON SOLO SOLDI Chi passa in corso Francia, nel primo tratto, lungo i binari del tram vede crescere arbusti. Alti più di un metro. Lo spettacolo è di una città trascurata. Chi passa in corso Duca degli Abruzzi, all'altezza del Politecnico, vede le siepi tagliate - finalmente - e l'erba rasata. E' uno spettacolo che conforta e che ci dice che la città non è proprio tutta allo sbando. Gli amministratori non comprendono che una città curata dà fiducia ai cittadini? Alle nostre osservazioni hanno sempre risposto che mancano i soldi. Siamo convinti che manca anche la capacità di controllare come si lavora. I viali erano in abbandono quando i soldi non mancavano. L'aspirante avvocato in poco meno di nove mesi è riuscita a sottrarre 150 milioni dalle casse dello studio legale dove lavorava come praticante. Per questo motivo Mariella Merenda, 29 anni, via Nizza 142, è stata arrestata dai carabinieri del Nucleo Operativo con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Antonio Rinaudo. L'accusa nei suoi confronti parla di furto e truffa aggravata. I soldi, rubati avvalendosi della posizione di fiducia che aveva, in parte sono dell'avvocato Marco Gillo e in parte dei clienti con cui trattava quando si recavano nello studio del legale in via Ormea 115 . Gli accertamenti nei confronti della donna (che dopodomani avrebbe dovuto sostenere gli esami per diventare procuratore legale) sono scattati per un motivo banale. Una quindicina di giorni fa si è recata in una profumeria del centro ed ha acquistato merce per un milione di lire, pagando con un assegno. Poi lo stesso pomeriggio Mariella Merenda è tornata nel negozio per lamentarsi. «Dopo quello che ho speso stamani almeno un omaggio me lo potevate dare, qualche campioncino di profumo o una cremina...». Però il titolare della profumeria nella pausa delle 13 aveva portato in banca i uoldi dell'incasso mattutino e aveva appreso che l'assegno firmato dalla donna per pagare la merce risultava scoperto. E ora quella stessa persona era alla cassa che si lagnava con la cassiera a cui in mattinata aveva staccato l'assegno fasullo. Presa alla sprovvista e affrontata a muso duro dal titolare, Mariella Merenda ha cercato di guadagnare tempo dicendo che avrebbe appianato ogni cosa. Ma soldi in contanti non ne aveva, e nella borsetta aveva solo il carnet di assegni contestati. Il profumiere ha voluto andare a fondo ed ha denunciato il fatto ai carabinieri. Sono partite cosi le prime indagini e subito sono arrivate le prime sorprese. In alcune banche cittadine a nome dell'aspirante avvocato risultavano diversi conti correnti aperti e chiusi nell'arco di poche settimane. E il meccanismo del raggiro è stato scoperto. Dapprima la donna versava gli assegni che riceveva in pagamento nello studio dell'avvocato Gillo (ovviamente all'oscuro di tutto) in questi conti aperti a nome suo. Dopo poco tempo si presentava alla cassa della banca ritirava in contanti la somma versata e chiudeva il conto. E quando aveva nella borsetta altri assegni si presentava in un nuovo istituto e li versava su un nuovo conto. Un'ulteriore sorpresa i carabinieri l'hanno avuta durante la perquisizione. Sul balcone interno, al secondo piano dell'alloggio dove abitava, a pochi passi da piazza Carducci, sono stati trovati 56 milioni in contanti nascosti sotto un vaso di fiori. Ivano Barbiero

Persone citate: Antonio Rinaudo, Gillo, Ivano Barbiero, Mariella Merenda