Dopo 150 anni continua il miracolo

Dopo 150 anni continua il miracolo Domani una processione dalla basilica del Corpus Domini con il quadro della Madonna delle Grazie Dopo 150 anni continua il miracolo Alla Piccola Casa fondata da Giuseppe Cottolengo Dalla fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza, alle Basse di Dora, allora estrema e poverissima periferia, sono trascorsi 160 anni. Centocinquanta sono passati dalla morte di San Giuseppe Cottolengo. Del lungo programma di celebrazioni (in novembre sono previsti un convegno e una mostra fotografica) fa parte la giornata di domani: una giornata che conclude i momenti di preghiera promossi dalla basilica del Corpus Domini, dove il Santo fu canonico. Qui si trovava quando fu chiamato alla Dogana Vecchia perché dalla diligenza di Milano era scesa una donna incinta con la febbre. I due ospedali di Torino non la potevano accogliere: quello per i malati comuni perché era incinta, quello per le partorienti perché aveva la febbre. Allora la sanità a Torino funzionava in questo mo¬ do. Quella donna - avrebbe dovuto raggiungere Lione con il marito - fu l'occasione che spinse il santo a dedicarsi ai malati che la società rifiutava. E ancora adesso la Piccola Casa della Divina Provvidenza accoglie come «buoni figli» gli infelici che non trovano ospitalità in famiglia o negli ospedali. Domani alle 10, nella chiesa di via Palazzo di Città, avrà luogo una solenne concelebrazione presieduta dal superiore della Piccola Casa, padre Francesco Gemello. Alle 15,30, dopo il rosario (ore 15), si svolgerà un pellegrinaggio dalla chiesa del Corpus Domini. Il quadro della Madonna delle Grazie, il dipinto che ispirò il Cottolengo nel dare avvio alla sua opera, sarà portato in processione: alla Volta Rossa (la casa di via Palazzo di Città 19 nella quale accolse i primi malati), alla Dogana Vecchia, alla Consolata. Il pellegrinaggio si concluderà nella chiesa della Piccola Casa dove il vescovo ausiliare, monsignor Piergiorgio Micchiardi, impartirà la benedizione eucaristica. Tra la fondazione della Piccola Casa (1832) e la morte del Santo (1842), gli assistiti diventarono 1300. Nel 1881 salirono a tremila. Ad occuparsi di infermi e handicappati: suore, volontari, fratelli, preti. E, con la preghiera, le Famiglie contemplative. Oggi di quella che fu la Casa degli inizi resta poco: i muri maestri e i soffitti di via Cottolengo 14. Nell'ospedale di allora si trovano adesso il parlatorio e alcuni uffici. L'opera si è adeguata ai tempi, fino a comprendere 87 mila metri quadrati di superficie. Attualmen| te gli ospiti sono duemila, ma la tendenza è quella di «restringersi». E non solo perché i cameroni sono stati trasformati in funzionali stanze a pochi letti. Sei anni fa il Cottolengo contava sulla determinante forza di 4000 suore sparse nelle 120 «filiali» e case (ospedali, asili, ricoveri, laboratori). «Oggi - dice don Franco Bertini, vice padre della Piccola Casa sono molte meno: circa 120 muoiono ogni anno, mentre le nuove vocazioni sono non più di una dozzina, contando le suore africane. Si apre qualcosa fuori, in India, Ecuador, Kenya, ma in Italia sono già stati chiusi istituti per anziani e scuole». ■Il Hill La Piccola Casa della Divina Provvidenza è al centro del programma in onore di San Giuseppe Cottolengo che l'ha fondata 160 anni fa

Persone citate: Dogana Vecchia, Francesco Gemello, Giuseppe Cottolengo, Piergiorgio Micchiardi

Luoghi citati: Ecuador, India, Italia, Kenya, Lione, Milano, Torino