Preso l'assassino di Marina di Angelo Conti

Preso l'assassino di Marina Il senegalese che ha accoltellato l'insegnante di danza tentava di raggiungere la Francia da Bardonecchia Preso l'assassino di Marina Ha tentato d'impiccarsi, continua a negare Ha cercato di nascondersi fra le bancarelle del mercato, a Bardonecchia. Ma gli uomini della polizia di frontiera gli erano alle calcagna. L'hanno bloccato in pochi minuti. Poi il riconoscimento, un tentativo di suicidio, il trasferimento a Torino, un interminabile interrogatorio in Procura. Cheia Saadbou Kahoute detto «Francois», il presunto assassino di Marina Corallo, non ha confessato: pur con risposte confuse, pur cadendo spesso in contraddizioni, ha continuato a ripetere di essere innocente. Nessuno gli crede: una mole di indizi lo schiaccia. La sua fuga è finita dietro un banco di ortofrutta, giovedì a mezzogiorno. Ci sono poi volute molte ore, per arrivare al riconoscimento ufficiale, avvenuto solo all'alba di ieri, dopo il confronto delle impronte digitali. Si è conclusa così una latitanza lunga sessanta ore, ma che sarebbe potuta durare molto di più. E' infatti accaduto che Kahoute sia persino arrivato in Francia: giovedì mattina, anche se privo dì qualsiasi documento, ha superato i nostri controlli ed è giunto, in treno, a Modane. Qui la gendarmeria francese l'ha bloccato e l'ha rimandato indietro, come indesiderato. E' stato proprio in questo frangente che la polizia italiana si è insospettita, ed ha deciso di fermare T extracomunitario al rientro a Bardonecchia. Vistosi atteso, «Francois» ha cercato scampo nel mercatino, inutilmente. Ai poliziotti ha detto di essere uno studente della Costa d'Avorio, fornendo false generalità, ma quella cicatrice sopra l'occhio ha messo in sospetto l'ispettore di turno, che ha deciso di trattenerlo. Nelle poche ore trascorse in uno stanzone del commissariato di Bardonecchia, il presunto assassino ha cercato di uccidersi. Ha sottratto al compagno di cella (un albanese in attesa di essere respinto in Francia) una corda che portava nella borsa e l'ha legata ad una inferriata, formando una specie di cappio. Mentre stava infilando la testa è stato bloccato dai poliziotti che l'hanno immediatamente trasferito a Torino. Qui, nella notte, il vicequestore Salvatore Longo ha brevemente interrogato l'extracomunitario, che ha ammesso di avere una fidanzata a Torino. A questo primo indizio si è poi aggiunta la conferma delle impronte. Ieri mattina alle 10, Cheia Saadbou Kahoute, in grave crisi di astinenza (assume abitualmente cocaina ed eroina), è stato accompagnato all'ospedale dove gli è stato somministrato metadone. Poi è entrato nell'ufficio del sostituto procuratore Scevola, assistito dall'avv. Palumbo. Ed ha risposto alle domande del magistrato. Questa la sostanza della sua deposizione: «Ho visto Marina lunedì pomeriggio, prima che andasse a lezione in via Maria Vittoria, poi di nuovo all'uscita. Mi ha dato un passaggio sulla sua auto, c'era anche un'amica che poi è scesa. Siamo rimasti soli appena dieci minuti. Abbiamo preso qualcosa al bar, parlando delle difficoltà che Marina aveva a trovare lavoro. Ci siamo lasciati verso le 19,30. Lei mi ha detto che tornava ad Ivrea, io sono andato a dormire sull'Alfetta parcheggiata in corso Monte Grappa: è la mia casa da un mese e mezzo, da quando Marina ed io ci siamo lasciati». Chi potrebbe avere visto, Ma- rina, dopo le 20? «Forse un altro suo amico senegalese, il suo ragazzo prima che conoscesse me, si vedevano ancora, qualche volta». Una pista inconsistente, come inconsistente si era rivelata un'altra pista, battuta subito dalla polizia, quella di un terzo amico della ragazza, questa volta italiano, sentito già martedì. Sei ore di stringente interrogatorio non sono bastate a fare crollare il senegalese, che verrà interrogato un'altra volta stamane, prima dell'udienza in cui il giudice istruttore Simonetta Rossotti dovrebbe confermare il fermo. Per omicidio. Angelo Conti fl funeral di Marina Corallo a Ivrea ^ne'a Saadbou Kahoute dopo l'interrogatorio con il giudice

Persone citate: Francois, Palumbo, Salvatore Longo, Scevola, Simonetta Rossotti