«Il terrorista Amplatz fu ucciso dalla Digos»

«Il terrorista Amplatz fu ucciso dalla Digos» Dopo trent'anni si riapre il caso «Il terrorista Amplatz fu ucciso dalla Digos» Bolzano, processo a funzionario e al comandante dei carabinieri BOLZANO. A circa 30 anni di distanza l'inchiesta della Procura della Repubblica di Bolzano sulla uccisione del terrorista sudtirolese Luis Amplatz, avvenuta il 7 settembre del 1964 in una malga di Saltusio in vai Passiria (ove venne anche ferito l'altro estremista sudtirolese Georg Klotz), ha assunto una svolta clamorosa ed imprevista. Per quel delitto venne condannato in contumacia a 22 anni di reclusione il fotoreporter austriaco Kristian Kerbler, sospettato di connivenza con i servizi segreti italiani. Ora, a trent'anni dai fatti, il Sostituto procuratore della Repubblica di Bolzano, Kuno Tarfusser è giunto ad una conclusione piuttosto sbalorditiva: Kerbler avrebbe sì agito come killer nell'uccisione di Amplatz e nel ferimento di Klotz, ma i suoi mandanti sarebbero stati l'allora comandante del Gruppo carabinieri di Bolzano, Enrico Ferrari, e il funzionario della Digos di Bolzano, Renato Compagnone, per i quali ha pertanto chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio volontario premeditato. Tarfufsser ha già fissato l'udienza preliminare dinanzi al Gip, udienza che avrà luogo il 30 novembre prossimo. Mentre il sostituto procuratore Tarfusser ha chiesto il rinvio a giudizio del generale dei carabinieri e del funzionario della Digos, oggi a Kirchberg am Wechsel in Austria, si sono svolti i funerali di uno dei protagonisti di quegli anni di piombo e di terrore in Alto Adige, Norbert Burger, ideologo del terrorismo sudtirolese, già condannato in contumacia in Italia per la strage di Cima Vallona (ove perirono in un solo attentato 4 militari italiani, morto domenica scorsa a 63 anni a causa di un male incu- Luis Amplatz rabile. Burger che in Italia è considerato un assassino, in Austria oggi è stato sepolto con i massimi onori, quasi come un eroe nazionale, alla presenza di altre persone, che hanno avuto una parte attiva negh atti di violenza e di sangue degli anni sessanta in Alto Adige, quali Peter Kienesberger, Hartung von Hartungen, ed i sudtirolesi fuorusciti Oswald Astfaller e Siegfried Steger, uno dei quattro bravi ragazzi della valle Aurina, autori di agguati sanguinosi a Sesto Pusteria e in vai di Casies. Luis Amplatz e Georg Klotz avevano lasciato Vienna il 27 agosto '64. In Italia, presumibilmente, erano arrivati la notte del '28 o del '29. Il primo segno di vita l'avevano dato la mattina del 30, quando i finanzieri li avevano sorpresi, per caso, in una baita in Val di Pian. Nessuno è riuscito a spiegare, però, perchè la sparatoria fa- tale si sia svolta solamente all'alba del 7 settembre, quella in cui morì Amplatz. Kerbler era accompagnato anche dal fratello. I due austriaci erano entrati in Italia di nascosto, riuscendo nel contempo ad essere guida e staffetta dei terroristi, turisti e cercatori d'erbe. Disponevano di documenti falsi per i poliziotti e di documenti autentici per i locandieri. E in questa prospettiva può essere rivisto anche il casuale incontro della mattina del 30 agosto. Chi accompagnava il Kloz? L'Amplaz, uno dei due Kerbler o addirittura un quarto uomo? Allora, il questore avrebbe dichiarato ai giornalisti: «Siamo stati molto sfortunati. Poteva essere la volta buona per prenderli vivi». Perchè, passarono altri sette giorni? E perchè arrivare a quel tragico epilogo? [r. cri.] Luis Amplatz