La Volpe: macché persecuzioni di Alberto La Volpe

La Volpe: macché persecuzioni La Volpe: macché persecuzioni «Qui non ci sono Maradona in panchina» TG2, LA REPLICA DEL DIRETTORE IROMA L Tgl ha sfiduciato Vespa, il Tg3 Pasquarelli. Qui, in fondo, non è stato sfiduciato nessuno». Alberto La Volpe si rigira fra le mani il documento dell'assemblea del Tg2, alla ricerca di qualche isola di consolazione. In questa Rai che dopo anni di cloroformio ha cominciato a mettere alla sbarra i suoi capi, ieri è stato il turno del direttore del telegiornale socialista. Se l'è cavata meglio di Vespa, ma non benissimo. «Presto ci sarà una nuova assemblea - spiega La Volpe - e stavolta ci andrò per dire la mia». Ci anticipi qualcosa. Ad esempio, nel documento votato all'unanimità i suoi giornalisti le chiedono di impegnarsi a garantire il diritto di critica. Che fa, direttore, ride? «Beh sì, insomma. Qui nessuno è mai stato imbavagliato. Non mi risulta che chi mi critica venga fucilato o mandato in Siberia. Hanno un po' esagerato, no?» E non è tutto. I suoi uomini dicono: «Troppo spesso è l'appartenenza partitica a premiare o punire le carriere professionali». Le risulta? «Francamente no. In ogni reda^ zione, dietro certe false persecuzioni, in realtà ci sono doti professionali non eccezionalissime». Vuol forse dire, come Vespa, che di Maradona in panchina non ne tiene nemmeno lei? «Ecco, proprio così. Al Tg2 non c'è nessun Maradona in panchina. Gli emarginati non sono certo tali per questioni politiche». Vorrà forse negare che la lottizzazione... «Non lo nego affatto. La lottizzazione è un vizio italiano. Ma¬ gari si esaurisse nella nomina dei direttori. Invece si insinua fra i rami più bassi, diventando un vero e proprio incasellamento: mettiamo un caporedattore socialista, un caposervizio democristiano, eccetera. La chiamano zebratura. Ecco, io dico che dobbiamo passare dalle zebre ai cavalli di razza. Con un'avvertenza: che questi discorsi riguardano tutti, non un solo tg o un solo partito». Ed eccoci alla frase-bomba. All'improvviso, dopo anni di silenzio, tutti i giornalisti del Tg2 si battono il petto e ammettono: «Il nostro modo di raccontare la realtà è in troppi casi parziale e incompleto». E' un «mea culpa». O per caso ce l'hanno con lei? «Beh, insomma, se io fossi con¬ sapevole che il Tg2, programmaticamente, ha operato delle distorsioni... Ma non è giusto. Ma non è vero». Quindi lei nega. Voi non siete «parziali e incompleti». «Certo, ci possono essere stati dei piccoli scivoloni. Però non vedo casi clamorosi. Sui grandi temi del Paese abbiamo raccontato con grande equilibrio i fatti. Un caso emblematico: l'inchiesta sulle tangenti di Milano». Insomma, lei respinge le critiche al mittente. «Un cambiamento ci vuole, è fuor di dubbio. Soprattutto la parte politica va raccontata in modo diverso. Ne parlerò in assemblea con i colleghi». Dica la verità, direttore: si sente sfiduciato? «No, anche se non condivido certi toni del documento, mi sembra che sia uno stimolo a proseguire». [m. gra.] Alberto La Volpe «Sui gradi temi del Paese il Tg2 è * sempre stato equilibrato»

Persone citate: Alberto La Volpe, La Volpe, Maradona, Pasquarelli, Vespa

Luoghi citati: Milano, Siberia