Il fioretto sboccia al Valentino

Il fioretto sboccia al Valentino Roberta Suppi, Enrica Tarditi e Roberta Roccati ultime promesse torinesi Il fioretto sboccia al Valentino La maglia azzurra è in cima ai loro sogni E se fosse proprio Torino, a regalare alla scherma azzurra le eredi delle cinque ragazze d'oro di Barcellona? Legittima prudenza e comprensibile scaramanzia suggeriscono di frenare gli entusiasmi, è comunque un fatto che al Club di Scherma del Valentino ci sono tre ragazzine che con il fioretto ci sanno fare eccome. «Talenti veri - conferma il loro maestro, il polacco (ma da 20 anni in Italia) Egon Franke, olimpionico di Tokyo e allenatore delle fiorettiste tricolori -. Ma non basta: man mano che si va avanti vincere è sempre più difficile e i sacrifici si fanno sempre più pesanti. Bisogna lavorare, lavorare e ancora lavorare». Il che, almeno stando alle intenzioni, non pare essere un problema, per Roberta Suppi, Roberta Roccati ed Enrica Tarditi, 17 anni le prime due, uno in più la terza, tutte e tre studentesse. «Se lo facciamo è perché ci piace - affermano -. Sacrifici ne facciamo: poco tempo libero, la rinuncia a feste, week-end, uscite con gli amici, problemi per studiare. Ma la scherma ci piace e in palestra ci si diverte. E' chiaro che facciamo una vita diversa dalle nostre coetanee, ma nessuna di noi vorrebbe rinunciare». Gli ingredienti necessari sembrano esserci tutti, dunque: talento, volontà, ambiente adatto per crescere (fisicamente, psicologicamente e tecnicamente) nel modo giusto. Una caratteristica, quest'ultima, precipua del Club torinese che sui giovani punta molto. «L'Italia, nella scherma, è una delle primissime nazioni del mondo - spiega il presidente Nicola Granieri, vincitore di una Coppa del Mondo e quattro volte azzurro all'Olimpiade -. Il nostro obiettivo è mantenere un adeguato ricambio di atleti. Per questo curiamo molto i gio¬ vani e anche quest'anno abbiamo indetto la consueta leva gratuita per ragazzi dai 6 ai 16 anni. Abbiamo studiato orari adatti sia per chi va a scuola a tempo pieno, sia per chi esce a fine mattinata. Due lezioni alla settimana: basta avere un paio di calzoncini, una maglietta e un paio di scarpette da ginnastica. L'unica spesa sono le 25 mila lire d'iscrizione compren¬ sive anche dell'assicurazione. Non abbiamo dimenticato gli adulti, e sono incominciati anche corsi bisettimanali per principianti dai 21 ai 40 anni». Ma soprattutto ai giovani, ovviamente, si dedica grande attenzione. Nel club torinese come in Federazione. Proprio in quest'ottica sono state create competizioni giovanili come il Grand Prix, le gare in cui hanno raccolto i primi successi le tre giovani torinesi. Seguiti da ancor più incoraggianti piazzamenti in campo internazionale. «Ma non sono state sempre tutte rose - precisa la Suppi -. Una gara che va male, una convocazione che non arriva e viene la tentazione di mollare. Poi arriva la telefonata di Franke, c'è il discorsetto e si ricomincia con più entusiasmo di prima». E solo la fine di questo entusiasmo, a detta di Granieri e Franke, potrebbe impedire alle tre ragazzine di seguire la strada che già stanno vittoriosamente percorrendo compagne e compagni di club come la Chiesa o Terenzi. Un'eventualità che le due Roberte ed Enrica per ora non vogliono neppure prendere in considerazione. «Se mi va male, mi ammazzo», annuncia con il solito buon umore la scatenata Tarditi. «Ci rimarrebbero comunque dei magnifici ricordi - commenta la Tarditi al termine della risata - e tante coppe da pulire». Giorgio Destefanis Le tre raga7ze (da sinistra Suppi, Roccati e Tarditi) prima di una gara

Luoghi citati: Barcellona, Italia, Tokyo, Torino