Sorvegliata speciale di Luisella Re

Sorvegliata speciale Prezzi Cip: ma i macellai non ci stanno Sorvegliata speciale E la fettina di vitellone Cercando di esorcizzare l'imperversante «fobia da rincaro», le macellerie hanno deciso di mantenere stabili i prezzi dei due «tagli» di bovino adulto di prima qualità che, sottoposti al regime di sorveglianza del Cip, risalgono a più di tre anni fa. Resterà quindi fermo a 14.740 lire al chilo, Iva compresa, il prezzo delle fettine di posteriore, mentre si manterrà bloccata su 7680 lire la punta di petto senz'osso, usata per bolliti e macinati. Questi prezzi - confermati in quanto non si sono registrate variazioni superiori al 5 per cento nelle principali piazze all'ingrosso - risalgono al 7 marzo 1989. Prima di allora i prezzi della carne «Cip» erano rimasti fermi per circa quattro anni ad un prezzo di partenza fissato, nell'82, a 12.640 e 6580 lire, per poi aumentare solo del 4 per cento. Macellerie pronte a far barriera contro la crisi, insomma? Chi a Torino abbia cercato di documentarsi ieri mattina, prevenendo la chiusura pomeridiana della categoria, nutre forti perplessità in proposito. Alla base di questa incertezza, il comunicato dove il Cip sottolinea: «Tali prezzi devono essere esposti da ogni esercente in maniera ben visibile, mentre il mancato rispetto degli importi fissati e della relativa pubblicità è punito a norma di legge». E' la stessa puntualizzazione anticipata, il 18 settembre scorso, in una circolare del presidente torinese Sergio Demo, in cui esortava i suoi associati a esporre il cartello del Cip per «fronteggiare una situazione grave e confusa». Molti però hanno fatto orecchie da mercante e il vitellone a prezzo sorvegliato è rimasto una specie di araba fenice, di cui tutti parlano, ma nessuno sa dov'è. Si meraviglia un macellaio del centro: «Prezzi sorvegliati? Per me, specializzato in "fassone" di prima scelta che pago, vivo, 11 mila lire il chilo, sarebbero insostenibili. Ci riusciranno sui mercati rionali, magari. Fatto sta che io questo cartello non lo espongo e neanche ce l'ho». Non è il solo, purtroppo, mentre in altre macellerie il cartello dei prezzi sorvegliati magari c'è ma non si vede, nascosto sotto un calendario o l'ultimo attestato «al merito» conquistato al mercato di Carni. Protesta uno dei pochi macellai in regola: «Questi due tagli si riferiscono ad un generico "bovino adulto" senza precisarne la qualità. Mentre a Porta Palazzo c'è carne offerta a prezzi persino inferiori, io che pago le mie mezzene 9 mila lire il chilo non riuscirei a "starci dentro"». Resta il fatto che, per legge, ogni cliente ha diritto di acquistare i tagli in questione. «Lo so bene. Ma rimedio dando a chi li pretende gli scarti più pieni di nervi della solita polpa, che ultimamente mi tocca vendere a oltre trentamila lire». Un prezzo da capestro? Ammettono i grossisti: «Calata l'importazione della carne estera che è rincarata dopo la svalutazione, la domanda è stata dirottata sulla poca carne nazionale, che ora sta lievitando per una basilare legge di mercato. In più, è inutile illudersi che il tasso di sconto aumentato di sette punti scivoli senza contraccolpi sul marketing delle aziende». Certo intanto che a rimetterci sarà il solito consumatore: possibile che, mentre i prodotti esteri aumentano per colpa della lira indebolita, quelli nostrani debbano aumentare solo perché più richiesti rispetto a quelli stranieri, ormai «troppo» cari? Riassume il presidente dei salumieri Mauro Rosada: «Mentre il prodotto nazionale di qualità, compreso l'autentico prosciutto "Parma", è fermo da prima delle ferie, la carne suina importata è aumentata del 6-7 per cento». Per il resto, prezzi stabili per i veri wurstel tedeschi e, in compenso, un balzo in su del 10 per cento per il prosciutto cotto, in cui tristemente si sommano «il rincaro delle cosce suine importate dall'Olanda e l'alto costo del lavoro italiano». Luisella Re VITELLONE 1° TAGLIO ' COSCIA AFFETTATA [PREZZO MEDIO] 1991 19.664 LIRE IL KG LUGLIO '92 20.242 LIRE IL KG

Persone citate: Carni, Mauro Rosada, Sergio Demo

Luoghi citati: Olanda, Parma, Torino