Drogoul sarà processato

Drogoul sarà processato Bnl contro le «strun lentalizzazioni» dell'ex direttore di Atlanta Drogoul sarà processato La banca guidata da Cantoni respinge ogni sospetto «Qualcuno vuole gettare ombre sul nuovo vertice» ATLANTA. Chris Drogoul sarà processato. Il patto raggiunto nel giugno scorso con l'accusa, in virtù del quale l'ex direttore di .Bnl-Atlanta si era dichiarato colpevole di 60 dei 347 capi di imputazione a suo carico, non è più valido. Il difensore di Drogoul, su istruzioni del suo cliente, non si è opposto alla richiesta avanzata ieri mattina dai procuratori di Atlanta. Il giudice Marvin Shoob ha, quindi, preso atto della volontà delle parti e ha dichiarato che si dovrà dar corso ad un processo. Per istruirlo, secondo varie fonti, occorreranno diversi mesi: il caso tornerà, quindi, alla ribalta ben dopo le elezioni presidenziali di novembre. Il giudice Shoob ha anche reso noto che, se la pubblica accusa chiederà la sua ricusazione, si farà da parte. Dopo il colpo di scena al processo all'ex direttore della filiale di Atlanta - la presentazione di una relazione interna della Bnl sui suoi rapporti con l'amministrazione Bush - la banca italiana scende in campo a fare alcune precisazioni «a tutela sia dell'attuale operatività dell'Istituto che dell'immagine interna e internazionale dell'istituto, ma anche per evitare qualsiasi strumentalizzazione» della vicenda, Il processo contro Chris Drogoul si sta trasformando infatti negli Stati Uniti in una carta a sfavore dell'amministrazione Bush, sventolata dai democratici sostenitori di Bill Clinton. Questi ultimi, in buona sostanza, accusano l'amministrazione del presidente americano uscente di aver favorito, in tutte le forme, l'armamento nucleare di Saddam Hussein. Per la Bnl, le vicende che hanno portato alle dimissioni dell'ex presidente e dell'ex direttore generale, Nerio Nesi e Giacomo Pedde, sono un capitolo chiuso. L'istituto chiarisce la sua linea di condotta impostata alla «massima trasparenza» e aperta a ogni possibile contributo alle commissioni inquirenti e alla magistratura, in Italia e negli Usa. La Bnl è impegnata anche a recuperare credibilità. L'istituto bancario si mostra preoccupato di salvaguardare l'operatività di un gruppo che, con i suoi 26 mila dipendenti, ha un'ampia presenza sui mercati internazionali. «La nuova presidenza si è impegnata per evitare che provvedimenti intempestivi penalizzassero l'Istituto che aveva subito dimostrato capacità di reazione di fronte ad una vicenda che l'aveva duramente colpito». Questo significa, ribadisce la banca guidata da Giampiero Cantoni in una nota, «voler collaborare ad individuare le responsabilità, ovunque si possano trovare», ma anche «rimanere estranea ad ogni possibile strumentalizzazione che possa costituire un fattore deviante a quella ricerca della verità che la nuova Bnl è la più interessata a far risaltare». La Bnl, tra l'altro, sostiene di aver consegnato alla commissione d'inchiesta del Senato italiano «tutti gli elementi documentali a disposizione della banca, ivi compresi quelli ora richiamati strumentalmente dall'avvocato dell'imputato Drogoul per gettare ombre sulla trasparenza del nuovo vertice Bnl nella gestione della vicenda di Atlanta». In difesa del nuovo vertice della Bnl interviene anche il senatore Francesco Forte. La commissione d'inchiesta del Senato sull'affaire Atlanta era arrivata, spiega il senatore socialista, «a concludere che il vecchio vertice era corresponsabile» e informato di quanto accadeva. «Potevano essere più persone - conclude Forte - ma non era compito nostro dimostrarlo», [r. e. s.] Chris Drogoul, l'ex direttore di Bnl-Atlanta: si sottoporrà al processo ma tutto slitta a dopo le elezioni presidenziali

Luoghi citati: Atlanta, Italia, Stati Uniti, Usa