Serra spara sulla Golf di Michele Serra
Serra spara sulla Golf In prima pagina sull'Unità: status-symbol di violenti e cretini Serra spara sulla Golf «E' diventata uno degli strumenti prediletti dei farabutti della strada» Dalla Volkswagen: «La prepotenza in auto non fa differenze di modelli» ROMA. Ad ogni epoca corrisponde un mito, anche nell'auto. E se la sinistra giovanile ha avuto come status-symbol la «due cavalli», per i giovani-bene dalla seconda metà degli Anni 70 a oggi il fiore all'occhiello è stata la Golf. Ma ieri questo «mito» è finito nel mirino di Michele Serra e della sua rubrica sull'Unità. Le parole sono taglienti: «Perché la Volkswagen Golf... è diventata uno degli strumenti prediletti dei farabutti della strada? Come mai nove volte su dieci, se un cretino infoiato ti supera a destra, ti lampeggia a un centimetro dal posteriore, ti strombazza nelle orecchie a un semaforo, è a bordo di una Golf? Come mai quei sinistri equipaggi di ventenni cerebrolesi con occhiali neri, pettinatura da marine e house music a volume lancinante sono quasi sempre a bordo di una Golf?». E ancora: la Golf è diventata «strumento cult della violenza maschile» e «ambita dagli ultras dell'asfalto». Perché questo «attacco»? Michele Serra si stupisce del polverone («c'è più considerazione di un prodotto che delle persone»), ma poi spiega: «Io non ce l'ho con la Golf, ma con alcuni giovani "golfisti". La Golf è il prototipo di quelle "macchinette" che il sabato sera vanno a schiantarsi contro gli alberi. La cosa in sé non mi disturba, mi spiace però per gli alberi e per ciò che può capitare a coloro che magari passeggiano da quelle parti». Da Verona, dove ha sede l'Autogerma (che importa per l'Italia i modelli Volkswagen e Audi), al¬ l'ufficio stampa non fanno commenti, ma solo una constatazione. «La Golf è un'auto molto amata dai giovani, tant'è che ne abbiamo venduto oltre un milione di modelli solo in Italia, a partire dal '74 quando è stata lanciata. E tra gh' acquirenti ci sono tanto la persona a modo come il maleducato. Ma quello che scrive Serra avviene anche per le altre marche, la prepotenza in auto non ha differenze di modello. Per anni la Golf è stata, e lo è ancora, un mito per i giovani. Aveva fama di un'auto corsaiola, i ragazzi la volevano per fare bella figura con le ragazze. Ma ora i tempi sono cambiati. Pur mantenendo intatte la qualità, l'affidabilità e la sicurezza, prestiamo molta più attenzione al rispetto per l'ambiente, al risparmio nei consumi, a una sua "normalità". Ci sono auto di altre marche dello stesso segmento della Golf che corrono molto di più». E l'«accusa» di essere l'auto di farabutti della strada? «Spiace soltanto per tutti quei clienti Golf che hanno letto quell'articolo», [p. q.] tfcf Michele Serra tfcf direttore di «Cuore»
Persone citate: Dalla Volkswagen, Michele Serra, Serra
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