Soluzione «leghista» per il Belgio bilingue di Fabio Galvano

Soluzione «leghista» per il Belgio bilingue Entro l'anno federazione fra Nord e Sud' Soluzione «leghista» per il Belgio bilingue Due Parlamenti per Fiandre e Vallonia Pochi poteri residui al governo centrale BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per il Belgio è forse un salto nel buio; ma potrebbe rivelarsi un insperato e provvidenziale argine, al separatismo regionale e alla temuta frantumazione dello Stato, la decisione del governo di riconoscere e sancire le diversità tra Nord e Sud, tra fiamminghi e valloni, completando in tempi brevissimi la trasformazione del Paese in una federazione dove molti dei poteri oggi centralizzati saranno trasferiti alle Fiandre, alla Vallonia e alla regione di Bruxelles. Un ridimensionamento del Parlamento e del governo centrale e la nascita di parlamenti e governi regionali sono gli elementi essenziali di questa rivoluzione istituzionale, a cui forse le leghe italiane presteranno molta attenzione non senza un pizzico d'invidia. Ma i belgi sono anche scossi dalla definitiva spartizione, lungo la linea di demarcazione linguistica, dell'unica regione in parte fiamminga e in parte vallona: il Brabante, che circonda Bruxelles. Di fronte ai crescenti contrasti fra le due popolazioni che formano il Belgio non c'era, forse, altra scelta. La coalizione fra cristiano-sociali e socialisti dovrà ora allettare i verdi e i regionalisti fiamminghi, esterni ai patti di governo, per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria a modificare entro la fine dell'anno una Costituzione che ha 162 anni. La fumata bianca, dopo due giorni di intenso dibattito, ha sventato una crisi di governo che in questo momento di terremoti europei avrebbe anche potuto compromettere gli sforzi del Belgio per rimanere nel «gruppo di testa» sul cammino verso le trasformazioni previste dal Trattato di Maastricht. La Camera sarà ridotta da 212 a 150 seggi, il Senato da 184 a 71 ; e questo per consentire, senza inflazionare il mondo dei parlamentari, di creare due nuove assemblee regionali a suffragio diretto: una nelle Fiandre e una in Vallonia, da affiancare a quella di Bruxelles capitale. Quegli organismi regionali, attraverso la loro partecipazione secondo un complicato calcolo di quote al Consiglio della Comunità francofona e al Consiglio fiammingo, disporranno di seggi nel nuovo Senato federale. - Ma soprattutto, agli organismi regionali, saranno subito accordate competenze dirette in ciò che concerne agricoltura, commercio estero e politica scientifica; e avranno anche voce, sia pure limitata, in campo finanziario (da tempo il Belgio francofono insisteva per finanziare la pubblica educazione con il canone della tv). Al Parlamento centrale spetterà essenzialmente una funzione di coordinamento in quei settori e al governo - ridotto a un massimo di 15 ministri - quella di rappresentare i comuni interessi in campo internazionale e di occuparsi delle politiche che rimangono competenza dell'autorità centrale. E' un delicato meccanismo, che dovrà essere messo alla prova. «La migliore difesa contro il separatismo», ha commentato il leader dei social-cristiani francofoni, Philippe Busquin. Ma è, di fatto, un nuovo cuneo fra valloni e fiamminghi. Fabio Galvano

Persone citate: Philippe Busquin

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles