I vip tedeschi danno il voto a Kohl

I vip tedeschi danno il voto a Kohl IL CANCELLIERE DELLA UNIFICAZIONE Dal dopo Schmidt alla caduta del Muro, soltanto Adenauer è stato in carica più a lungo I vip tedeschi danno il voto a Kohl Guida la Germania da 10 anni: ifans e i detrattori BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Oggi il cancelliere Kohl festeggia i dieci anni ininterrotti di governo. Riunirà collaboratori e amici in un grande albergo di Bonn, pensando certo a un altro anniversario, quello dell'unificazione in programma sabato. I due avvenimenti sono com'è ovvio strettamente collegati, perché se dell'unificazione Kohl è stato fra i principali artefici, dell'unificazione e dei suoi ritardi il Cancelliere sta pagando il prezzo, come mostra il tonfo nei sondaggi d'opinione e come confermano le contestazioni ad ogni suo viaggio all'Est. La svolta impressa alla Germania con la corsa all'unità è stata una svolta anche nella carriera politica di Helmut Kohl, arrivato alla guida del Paese nel 1982 dopo un «voto di sfiducia costruttivo» del «Bundestag» contro il governo del Cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt. E i giudizi che raccogliamo in questa pagina ne sono un esempio eloquente. A differenza della maggior parte dei suoi predecessori, Kohl - che quanto a permanenza al potere è secondo soltanto ad Adenauer, rimasto in sella dal '49 al '63 - ha infatti visto il suo mandato «infranto» dalla grande svolta di due anni fa. Nel bene e nel male, Kohl resterà «il Cancelliere dell'unificazione», e proprio sul grado di successo della riconquistata unità economica ma anche sociale e psicologica - giocherà la propria rielezione, nel dicembre del 1994. [e. n.] FRANZ SCHOENHUBER leader Republikaner. Kohl è uno scaltro uomo di potere che vorrebbe guidare la Germania come un'industria di famiglia. Vale la parola del padrone, tutti gli altri devono stare a cuccia. Il risultato dei suoi 10 anni è un crollo della sicurezza interna, un'inondazione di Asylanten, disoccupazione in aumento e mancanza di case. Ha promesso tante cose e adesso è chiamato imbroglione politico. Il suo tempo sta per scadere. Voto: 3. MARGAREIHE VON TROTTA, regista. All'estero Kohl dà un'immagine di forza grazie al Marco, e per questo è ammirato e temuto. All'interno invece le emozioni della gente sono le stesse che in Italia: c'è il sentimento che i politici hanno rovinato il Paese. Soprattutto Kohl, per aver fatto l'unificazione troppo in fretta. Forse non si poteva fare altro, ma il suo più grande errore storico è stata la menzogna: ha promesso ricchezza immediata all'Est senza che l'Ovest dovesse pagar nulla. E poi, di fronte al razzismo è tiepido: reagisce quando non c'è altro da fare. Ha paura di perdere elettori: e quelli che applaudono i nazisti potrebbero esserlo. Voto: 3. GERHARD FE1S, dir. «Istituto per l'Economia tedesca»; La politica economica di Kohl è riuscita a fermare la recessione del 1980-82 e a provocare il più lungo periodo di crescita. Fino all'unificazione il bilancio è imponente: milioni di nuovi posti di lavoro, dimezzamento del tasso di inflazione e trasformazione del deficit della bilancia corrente in un attivo record. Per questo periodo è giustificato il voto 9. Le decisioni di politica economica nel contesto dell'unificazione su una base di dati estremamente insicura - non hanno avuto il successo sperato. Di fronte a questo compito unico di trasformare un sistema non è possibile dare un voto equo. ANDREAS MOEUER, calciatore. Kohl mi piace molto: ha grande personalità e carisma. E' disponibile, con la gente si comporta in modo affabile e democratico. Anche per questo il Pae- se lo tiene in grande considerazione. Sono soddisfatto del modo in cui ha affrontato i problemi economici e sociali. E poi è stato uno dei protagonisti della riunificazione. Voto: 8. ERNST NOLTE, storico. Il Cancelliere per due volte ha preso decisioni di portata storica. Ha raggiunto quello in cui il suo predecessore Schmidt aveva fallito, l'installazione dei Pershing 2 come risposta adeguata agli SS 20. Nell'89 ha deciso, in un momento prematuro ma favorevole, di spingere verso l'unificazione e ha avuto successo. Ma all'inizio del suo mandato non è riuscito a rendere tangibile la svolta col passato, e nel '90 non ha saputo valutare le difficoltà della riunificazione. Così, non ha fatto appello alla disponibilità di sacrificio e al patriottismo dei tedeschi. In entrambe le circostanze la ragione è probabilmente la stessa: Kohl è un politico con una forte volontà ma non è una personalità trascinante, e quando ha delle idee come l'unione politica europea non è capace di trasmetterle in modo convincente. Voto: 8. BORIS BECKER, tennista. Sono troppo giovane per dare un giudizio sui dieci anni del Cancelliere e per dargli un voto. E' troppo poco che ho delle opinioni politiche. BJOERN ENGHOLM, pres. Spd e candidato alla Cancelleria. E' stato un decennio di possibilità mancate, non si sono sfruttate lecondizioni economiche favorevoli per il benessere e la stabilità sociale nel Paese. Il Cancelliere che aveva promesso in breve un paesaggio fiorito all'Est, è di fronte al cumulo di rovine della sua politica: la ripresa economica non va avanti, la situazione economica è paralizzata invece di essere risanata. La disoccupazione cresce, la povertà è un problema sociale, il benessere conseguito insieme viene distribuito solo verso l'alto. Mai il nostro Paese, a parte il primo dopoguerra, si è trovato in emergenza-casa. I problemi ecologici non sono risolti. Anche per la politica di immigrazione Kohl non ha un'idea definita. Sinceramente non è un bilancio brillante, e ancora meno un motivo di festa. Nessun voto. HANS PETER STIHL, presidente Confindustria tedesca. Kohl ha afferrato coraggiosamente la chance dell'unità e sti¬ molato il processo di unificazione europea. Dall'82 ha mostrato di essere capace di risolvere i problemi economici: più di tre milioni di nuovi posti di lavoro sono la conferma che la politica di intervento limitato dello Stato dà i suoi frutti. Oggi però c'è il pericolo che, sotto la pressione della ricostruzione all'Est, la politica soffochi l'economia. Nessun voto. DIETER SCHROEDER, direttore «Suddeutsche Zeitung». Un Cancelliere che resta in carica dieci anni merita comunque il giudizio Buono. Kohl ha dovuto vincere tre elezioni e prima ancora imporsi su Franz Joseph Strauss; e prima del congresso Cdu dell'89 si è imposto su una congiura di partito. Per questo ci vogliono capacità e prestazioni particolari che dietro la sua facciata bonaria spesso non gli sono riconosciute. Kohl è prima di tutto un eccellente tattico, ma è anche un perfetto realista. Sa quel che è necessario e possibile. Così ha potuto ottenere la «doppia chiave» Nato e il riarmo, e qualche anno dopo, quando era in voga il disarmo, ha avuto la doppia «Opzione zero» per eliminare i missili a corto e medio raggio. Il suo stile di governo è soprattutto nella moderazione. E questo solleva dubbi sulle sue capacità di guida. HEIHZ-WERNER MEYER, capo Unione dei sindacati. Troppo spesso Kohl ha governato secondo il proverbio «Le caramelle le mangiano le bestie grosse». Le pillole amare le deve ingoiare al contrario chi sta al fondo della scala: disoccupati, redditi bassi. Si è sempre cercato di rimettere in questione le conquiste sociali. Quel che abbiamo ottenuto l'abbiamo conquistato contro il governo. Dopo l'unità questa politica si è acuita: il suo peso è stato sopportato soprattutto dai lavoratori. 10 anni di Kohl significano anni di diseguaglianze sociali. Voto: 3. PRESIDENZA DEllA BUNDESBANK. La situazione economica in Germania continua ad essere sottolineata da grandi differenze regionali. All'Ovest l'attività economica si è in parte indebolita, ma la capacità di utilizzo e il livello di occupazione sono relativamente alti. All'Est, dopo il netto crollo della produzione industriale fino alla primavera '91, nonostante una tendenza al miglioramento in alcuni settori non si riconosce una ripresa. D'altro canto, l'economia federale è al nono anno di una lunga, insolita fase di prosperità: non si osservano come in passato movimenti congiunturali fluttuanti. Senza voto. IGNATZ BUBIS, pres. Consiglio centrale degli ebrei. L'esplosione di razzismo negli ultimi mesi non è colpa di Kohl, il Cancelliere non è responsabile del comportamento della gente. Non si possono giudicare dieci anni sulla base degli ultimi tre mesi, nei quali - è vero - il governo ha mostrato debolezze. Il bilancio complessivo di questi dieci anni è positivo: Kohl ha raggiunto una cosa che altri hanno solo sognato, l'unità tedesca. E la Germania continua a essere un'isola di relativa prosperità. Voto: 8 LUDGER V0LMER, presidenza Verdi. Il risultato della sua politica è una paurosa crescita dell'estremismo di destra. La svolta spirituale e morale di Kohl è servita da modello economico a una società dove due terzi della gente sta male. Kohl non ha detto di dare fuoco agli stranieri ma ha dato loro la colpa e ha dichiarato l'idiozia come virtù popolare. Voto: 1. A cura di Emanuele Novazio li leader di destra Schoenhuber «E' un imbroglione politico» Il capo dei sindacati Meyer «Ha fatto pagare il peso dell'unità ai redditi più bassi» Lo storico Nolte «Resta l'uomo della grande svolta» Il calciatore Moeller «Un ottimo statista» In centro Helmut Kohl il giorno del giuramento da Cancelliere dieci anni fa Qui accanto lo storico revisionista Ernst Nolte "*:«::W II tennista Boris Becker

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