PIVOT CAMBIA: «SAREMO PIÙ' CRITICI» E PIÙ' GIOVANI» di Gabriella Bosco

PIVOT CAMBIA: «SAREMO PIÙ' CRITICI» E PIÙ' GIOVANI» // nuovo «Lire » PIVOT CAMBIA: «SAREMO PIÙ' CRITICI» E PIÙ' GIOVANI» EPARIGI IRE fait peau neuve», Lire cambia faccia. Il mensile di libri fondato e diretto da Bernard Pivot il noto conduttore di Apostrophes - annuncia per il numero di ottobre grandi sorprese: nuovo formato, nuova formula, nuove rubriche. Alla redazione della rivista, dove siamo andati a scoprire in anteprima le novità, incontriamo Pivot. «Con 130.000 copie vendute a numero, ci dice, Lire è il mensile specializzato in libri più letto in Europa. Ma negli ultimi mesi avevamo riscontrato qualche calo, una decina di migliaia di lettori in meno. E' vero che la Francia attraversa un periodo di fluttuazione, c'è una doppia crisi che coinvolge il libro e la stampa. Ma al diciottesimo anno da che è nata la rivista, ho capito che era ora di ringiovanirci. Eravamo diventati un po' pigri, la redazione dormiva sugli allori e il nostro pubblico cominciava ad addormentarsi». Maggior chiarezza. Questo pare chiedessero i lettori di Pivot, una formula più decisa. Il «Lire nouveau» sarà dunque diviso in tre grandi sezioni: la prima più specificamente magazine, la seconda riservata ai libri, la terza ai divertissements. «Piacevano molto le interviste, ma ci rimproveravano di farne poche. Abbiamo creato una rubrica apposita, "Paroles", che ne comprenderà di più e le riunirà. Allo stesso modo, abbiamo ampliato il settore critico: prima avevamo solo schede di letture; adesso avremo recensioni lunghe, prenderemo più posizione. E poi ci occuperemo della lingua con una nuova rubrica sul vocabolario; il france¬ se cambia, noi senza essere accademici registreremo le evoluzioni». Per l'occhio, anche la copertina è stata messa a nuovo (vediamo la maquette rivoluzionata, ma - come promesso - tacciamo) e un'equipe di fotografi specializzati fornirà ogni volta riproduzioni di documenti letterari. Un'altra rivista, in pratica. «No, protesta Pivot, la sostanza di Lire resta la stessa, le rubriche portanti che l'hanno caratterizzata in questi anni non cambiano: la grande inchiesta e i quattro o cinque estratti dai libri in uscita. Diciamo che il giornale si è rinvigorito, nuova linfa. I lettori, come del resto i telespettatori, hanno bisogno di essere sorpresi. Lire non è un supplemento che si compra con il quotidiano, la gente deve fare lo sforzo di andare apposta all'editola, deve spendere altri soldi. Noi dobbiamo tener conto di questo». E' stato così anche per Apostrophes, che da un anno non esiste più. Pivot ha lasciato per una trasmissione più ricca e più varia, Bouillon de culture. Continua a parlare di libri, ma adesso li inserisce in un contesto culturale, dà più risalto alla società che circonda e produce il libro. «Con molta attenzione soprattutto ai giovani». Come dimostra il primo Lire nouveau, che dedica ai 15-25enni la grande inchiesta. Si indaga sul posto che occupa lo scrittore nel loro immaginario, con domande curiose del tipo: «Preferiresti entrare all'Académie frangaise, nel Consiglio costituzionale, nel Dizionario letterario Larousse o nel Guinness dei primati?». Gabriella Bosco

Persone citate: Bernard Pivot, Larousse, Pivot

Luoghi citati: Europa, Francia