Liedholm imporrà la zona

Liedholm imporrà la zona Il tecnico svedese valuta la nazionale allenatori che guiderà V11 ottobre al Delle Alpi contro i cantanti Liedholm imporrà la zona «Scelta tecnica? No, eviterò le asfissie» TORINO. «Le bianche le abbiamo già fatte, con le nere cominciamo adesso». Nils Liedholm parla delle sue uve di Cuccaro, nell'Alessandrino, in questi tempi di vendemmia usando l'antico frasario dei contadini. Inventato quando dire nero e bianco non era un rischio, vedi quello corso dalla Bianchi bicicletta e da Gianni Bugno. Il quasi settantenne indistruttibile «barone rosso» era ieri a Torino per una giornata di impegni speciali. Conferenza in una scuola al mattino. Saluto alla comitiva dei connazionali del Norrkoeping, rivali del Toro giovedì notte nel bis di Coppa, al pomeriggio. Divide il suo cuore, e anche i vini, fra Italia e Svezia. Al free shop dell'aeroporto di Stoccolma a sua firma si trova il GreNoLi, un quasi grignolino legato alle iniziali del mitico trio milanista: Gren, Nordahl e appunto Liedholm. L'etichetta fa certamente pubblicità in un Paese che non scorda le sue glorie. Nils Liedholm sarà di nuovo a Torino sabato 10 ottobre per un altro appuntamento particolare. Toccherà a lui, il giorno dopo al Delle Alpi, guidare la nazionale degli allenatori contro quella - più consolidata negli anni - dei cantanti. L'incasso sarà devoluto all'Istituto che provvede al nascente impianto di Candido per le cure e le ricerche sul cancro, presidente della Fondazione Allegra Agnelli. Che tipo di rapporto con uomini che tornano a fare i calciatori dopo essere stati suoi rivali nelle panchine, persino suoi compaghi di squadra? Liedholm sorride: «C'è poco tempo per discorrere, ma l'importante come sempre fra allenatore e spogliatoio sarà il dialogo.... Con il vantaggio che parliamo la stessa lingua calcistica. Non dovrò spiegare molte cose». Il commissario tecnico, comunque, è preoccupato. Lo ammette. «Non ho ancora in mano la lista dei disponibili. Sento che in aggiunta al normale lavoro che compiono con le loro squadre, alcuni si sottopongono ad allenamenti supplementari. Buon segno, spero che nessuno si infortuni. E spero anche in regole speciali, tipo basket o hockey su ghiaccio, con cambi e ritorni. Sarei già contento che ognuno tenesse un quarto d'ora, prima di chiedere la sostituzione». Non è ancora certo della presenza di Cesare Maialini e Gigi Radice, suoi compagni di Milan nel campionato dello scudetto '56-57. «Gigi era agli inizi, la sua grinta prometteva. E già si cominciava a vedere fra i giovani un certo Giovanni Trapattoni. Maldini ha ancora un fisico asciuttissimo, ma giocare ad una certa età è pesante. Il fatto è che non vorrei rischiassimo tutti insieme una brutta figura. In fin dei conti 1* 11 ottobre al Delle Alpi rappresenteremo un po' l'immagine del calcio italiano. Confido sulla serietà di ognuno, quella che esprimono nel loro lavoro». Si usa, in una vigilia che comincia a diventare sofferta, ipotizzare la forza dell'avversario. Prevederne le mosse. Liedholm è in ansia. «Li ho visti giocare di recente, in una o due occasioni mi hanno invitato alle loro partite. E' una squadra nata da anni, che sente molto l'avvenimento. Provoca grandi incassi dovunque, ma non crediate sia unicamente per i nomi. Fanno un buon football, hanno molti giovani. Il più anziano è Gianni Morandi, del '44 e fra gli inventori del team. Hanno un forte spirito di gruppo, nel calcio conta molto. In¬ somma, sarà dura. Con tutto il rispetto per i colleghi più esperti, per una volta priviligerei gli allenatori più giovani, usciti da poco dalla carriera agonistica. Però, capisco, la gente vuole vedere i big, divertirsi con loro. Farò una mista, fra nomi importanti e gente che corre». La formazione verrà decisa sabato 10, nel ritiro cittadino, quando la lista dei disponibili troverà conferme nelle presenze, l'unico fatto certo in partite del genere. Certa l'assenza di Arrigo Sacchi, al capezzale del¬ la nazionale. Userà la lavagna? Sorride. «Non credo serva, fra gente del mestiere». La tattica? Nils Liedholm non ha dubbi. «Giocheremo a zona, e non solo per preferenze personali di antica data. Che vuole, che li faccia giocare a uomo? Rischio di vederli subito con il fiato grosso. Dovranno usare il cervello più che le gambe. Chissà se avrò il coraggio di dire loro le stesse cose che predicano ogni settimana». Bruno Perucca Nils Liedholm ha parlato ' ieri ai ragazzi del Liceo scientifico Einstein presentando anche la partita benefica del prossimo I I ottobre

Luoghi citati: Italia, Stoccolma, Svezia, Torino