Appello di Mondonico: tifosi, aiutateci voi di Claudio Giacchino
Appello di Mondonico: tifosi, aiutateci voi TORINO Attesa con la camomilla per il match di domani col Norrkoeping: solo 12 mila biglietti venduti Appello di Mondonico: tifosi, aiutateci voi «Se ci sosterrete, anziché contestare, riusciremo a farcela» TORINO. Ma davvero il Toro è alla vigilia di una giornata decisiva per la sua stagione? Davvero si gioca domani il ritorno di Coppa con il Norrkoeping? Davvero i granata debbono battere gli svedesi con almeno due gol di scarto per sfatare quel negativo sortilegio che vuole molto spesso eliminata al primo turno una delle finaliste dell'anno precedente? Gli interrogativi sono suggeriti dall'attesa che circonda la partita. Attesa che più sonnacchiosa non potrebbe essere. Ci riferiamo al pubblico: l'obbligo torinista di rimontare l'I-0 e il fascino delle sfide Uefa hanno prodotto una ben misera prevendita: poco più di 12 mila biglietti. Quindi, l'incasso si presume ridicolo e il pubblico scarso. Sul tifo Mondonico conta parecchio: «Noi e gli scandinavi abbiamo le stesse possibilità di andare avanti: se la gente ci aiuterà, sostenendoci sempre, anche nel caso lo 0-0 perdurasse, le nostre probabilità saliranno al 60-70 per cento. L'incitamento del popolo granata sarà fondamentale». Il suo messaggio è sintetizzabile nello slogan: «Sosteneteci invece di contestare». Forse la fiacca prevendita è già una contestazione, un proseguimento dell'assurda guerra della curva Maratona contro Borsano. Se la gente dorme, la squadra sembra ben vigile e pare avere dimenticato lo spreco di Pescara: ovviamente, all'unisono, i granata escludono nuova beneficenza e, ricordando la partita in Svezia, dominata per tre quarti e stolidamente perduta nel finale, assicurano: «Il Norrkoeping ha già avuto il suo regalo». Bruno e compagni mostrano la determinazione verbale dei giorni migliori, chissà che l'allucinante finale di domenica scorsa davvero non abbia aumentato la carica del To¬ ro, come aveva detto Fusi nello stadio abruzzese subito dopo il gentile omaggio di un punto ai padroni di casa. «Non ci sono santi, si deve vincere e si vincerà. Punto e basta». E' l'ordine di Walter Casagrande, bomber dell'altra Coppa: «Pescara ci ha insegnato ad essere cattivi come si conviene, gli svedesi non potevano capitare in un momento a loro più sfavorevole». Se lo garantisce colui che è stato il Re delle ma- giche notti con il Real Madrid e l'Ajax... Ancora ventiquattr'ore e sapremo se i marcantoni calati da Norrkoeping dovranno maledire il nome di una città che sino ad oggi era loro sconosciuta. Motivati i torinisti, in forma pure Mondonico al punto di esibirsi in uno dei suoi amati ermetismi: «Maradona? Certo, quello visto in campo a Siviglia avrebbe potuto anche giocare nel Torino. E chissà che la mia non sia una semplice battuta». Poi, dopo essersi scaldato al fuocherello della curiosità da lui stesso attizzato, ha aggiunto: «Sicuramente, Diego io l'avrei preso. Se il Napoli non gli avesse imposto il divieto di tornare in Italia, chissà... No, non ci è stato mai proposto. I grandi calciatori non vengono mai offerti, bisogna sempre andare a cercarli». Che davvero il Torino abbia fatto un pensierino al Resuscitato al pallone? Domanda pleonastica visto com'è finita la Mafadona-story. Per concludere, ecco il bollettino medico del dottor Bianciardi: «Tutti sono in salute. Casagrande e Aguilera hanno vinto gli acciacchi e Venturin la febbre». Tutti all'arrembaggio del Norrkoeping, domani sera. Claudio Giacchino Casagrande è stato il bomber di Coppa Uefa lo scorso anno: sei gol, tutti decisivi, a Real, Ajax ' Aek Atene e Copenaghen
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