Umberto, il successore
Umberto, il successore —j LE PROSPETTIVE M Umberto, il successore ROMA. Poco meno di un anno fa, in un'intervista al quotidiano «l'Indipendente» raccolta dal giornalista Arrigo Levi, l'avvocato Agnelli disse chiaramente che il suo successore al vertice del gruppo Fiat sarebbe stato il fratello Umberto, definendolo perfettamente preparato per la carica. «Non ho nessun dubbio - disse Agnelli -, ho un fratello che ha quindici anni meno di me e che è perfettamente preparato a prendere le mie responsabilità». All'attivo di Umberto, oggi vicepresidente della Fiat e direttamente impegnato nella conduzione della finanziaria Ifil, c'è tra l'altro la «conoscenza del Giappone e la sua responsabilità per i rapporti con l'Est europeo». Dunque «una formazione diversa dalla mia. Io sono stato un uomo molto più atlantico, Umberto, invece, ha vissuto la realtà dei rapporti con l'Oriente e con l'Est europeo, ci ha vissuto sul serio e sono cose importanti nella formazione di un uomo». Concetti analoghi li espresse pochi mesi fa in una successiva intervista al quotidiano francese Le Monde. E li aveva in precedenza enunciati almeno una volta all'annuale meeting dei manager del gruppo nel castello torinese di Marentino.
Persone citate: Agnelli, Arrigo Levi
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