Brutta festa per il povero tacchino di Oreste Del Buono

Brutta festa per il povero tacchino RISPONDE O.d.B. Brutta festa per il povero tacchino Egr. sig. Del Buono, dopo aver letto nella sua rubrica un appello contro la «giostra del maialino» di Segni, con la richiesta di conoscere nome e matrice politica del sindaco, ho deciso di scriverle. Lei ha già pubblicato (il 9 aprile) il mio appello contro la violenta, rozza e diseducativa «giostra del pitu» (tacchino) che si svolge ogni anno a Tonco (At), pomposamente presentata dalla Pro Loco come «antica tradizione», mentre non è che un'ottusa trovata di festa della leva di fine secolo. Ho consultato i testi relativi... Paola Riboni Barbano Casale Monferrato (Al) GENTILE signora Riboni Barbano, lei insiste e non so darle torto. Tanti compatiscono o scherniscono quelli che si preoccupano del dolore procurato agli animali ed esortano a pensare piuttosto al dolore degli uomini, e specialmente dei bambini coinvolti nelle guerre più schifose. Ma non è un'obiezione giusta. Purtroppo contro le cose più grandi di noi il singolo anche con la migliore buona volontà può fare poco. E' per tutto il dolore del mondo che bisogna comunque preoccuparsi. Il dolore non fa distinzioni tra le specie animali. «Ho inviato due lettere assicurate con ricevuta di ritorno al sindaco di Tonco, presso il municipio», lei dice, «la prima in data 20 marzo, la seconda il 17 agosto (forse era in vacanza alle isole Comore, con Goria?). Ebbene, a tutt'oggi, non ho ot- Bruttper il ptacch a festa povero hino tenuto neppure una breve risposta alle civili richieste di sostituire il tacchino con un fantoccio cui staccare il collo a colpi di bastone. Nella seconda lettera ho inserito 21 fogli contenenti circa 400 firme di miei concittadini, raccolte il 18 maggio durante la giornata internazionale contro le torture sugli animali a scopo di divertimento! Ora da pochi giorni sono riuscita a sapere il nome e l'indirizzo dell'introvabile sindaco di Tonco: dott. Giancarlo Giovara, via Gioacchino Testa 41, Asti. Forse se lei potesse pubblicarne l'indirizzo nella sua rubrica de La Stampa, molti altri cittadini che amano gli animali gli scriverebbero per sollecitare una risposta...». I bambini che muoiono di fame in Somalia, i bambini che vivono sotto le bombe dell'ex Jugoslavia sono le vittime delle colpe degli uomini che ricorrono ancora all'uso delle armi per ragioni religiose, nazionalistiche, politiche, economiche che ritengono, erroneamente, giustificanti. E' una tragedia per tutti noi che non facciamo abbastanza. Un tacchino non è un bambino, lo so, ma perché torturarlo per divertimento? Perché considerarne la tortura come una inderogabile festa civica? Oreste del Buono

Persone citate: Del Buono, Giancarlo Giovara, Goria, Paola Riboni Barbano, Riboni Barbano, Segni

Luoghi citati: At, Casale Monferrato, Comore, Jugoslavia, Somalia, Tonco