Chiesa serba denunda i massacri

Chiesa serba denunda i massacri «120 mila uccisi» Chiesa serba denunda i massacri ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO E' stata una vera sorpresa per i telespettatori della rete indipendente «Studio B» di Belgrado vedere domenica sera sugli schermi uno dei più alti dignitari della Chiesa ortodossa serba condannare pubblicamente i crimini compiuti dai serbi in Bosnia. Ospite della trasmissione, il metropolita bosniaco Nikolaj ha affermato che in sei mesi di guerra sono stati uccisi più di 120 mila musulmani, distrutte duecento moschee e che trentamila donne musulmane violentate dai soldati serbi sono rimaste incinte. Di fronte a questi orrori la Chiesa ortodossa deve prendere posizione, ha dichiarato il metropolita Nikolaj, suscitando scalpore tra il pubblico. E' la prima volta infatti che i rappresentanti della Chiesa ortodossa serba accusano apertamente il proprio popolo dei crimini di guerra compiuti in Bosnia. Sinora il capo supremo della Chiesa ortodossa serba, il patriarca Pavle si era limitato a criticare il regime del presidente Milosevic, considerandolo responsabile della situazione in cui si è venuta a trovare la Serbia, condannata e isolata dalla comunità internazionale. Ma nessun accenno era mai stato fatto riguardo al comportamento dei serbi in guerra. Non solo, ma la Chiesa ortodossa di Belgrado ha sempre appoggiato, più o meno apertamente, il piano politico della grande Serbia. A Belgrado sono giunti ieri i copresidenti della conferenza di pace sulla Jugoslavia, Cyrus Vance e Lord Owen. I due incontreranno il presidente della federazione serbo-montenegrina Dobrica Cosic e il presidente serbo Milosevic, nonché il capo di stato maggiore dell'esercito «jugoslavo» generale Zivota Panie. Grande assente il premier Milan Panie che si trova attualmente in California, sua terra d'adozione, e il cui ritorno in patria non è previsto durante il soggiorno di Vance e di Owen. Al centro delle trattative con i leader serbi la riapertura del ponte aereo con gli aiuti umanitari per Sarajevo, chiuso il 3 settembre dopo l'abbattimento dell'aereo italiano. In tutta la Bosnia continuano intanto i bombardamenti. Ieri la radio bosniaca ha denunciato un nuove crimine di guerra attribuito ai serbi: tre persone sono morte e una ventina sono rimaste ferite a causa di colpi abbattutisi su un funerale nel quartiere di Boljakov Potok, a Sarajevo. I colpi, ha sostenuto l'emittente che è controllata dai musulmani, provenivano «da un'area serba». Cacciabombardieri serbi hanno colpito a più riprese Zovik, cittadina nei pressi di Brcko, uccidendo quindici persone e ferendone una cinquantina. Le bombe hanno raso al suolo una ventina di case e una scuola mentre le fiamme stanno divorando quel che è rimasto in piedi. Ingrid Badurina

Persone citate: Cyrus Vance, Dobrica Cosic, Ingrid Badurina, Lord Owen, Milosevic, Potok, Zivota Panie

Luoghi citati: Belgrado, California, Jugoslavia, Sarajevo, Serbia, Zagabria