Video e lirica per la Callas un altro matrimonio sbagliato

Video e lirica per la Callas un altro matrimonio sbagliato r TaVU'&TIVV Video e lirica per la Callas un altro matrimonio sbagliato MARIA Callas è stata la più sensazionale cantante-attrice che il teatro lirico abbia potuto vantare ai nostri tempi: eppure nessuno che già non lo sapesse se ne sarà accorto guardando l'«Omaggio a Maria Callas» che Raidue ha trasmesso per un'ora e mezzo in diretta dall'Acropoli di Atene. Se l'occasione di ricordarne il quindicesimo anniversario della morte fosse capitata qualche anno fa, avremmo probabilmente visto un «omaggio-documentario» con tante fotografie di scena e ritratti dell'artista in qualche parte famosa; avremmo sentito parlare qualche esperto, qualche cantante, critico musicale, regista, uomo di teatro. Insomma, qualcuno che l'avesse vista e sentita cantare e ci portasse una testimonianza precisa, un ricordo, qualche idea di storia del canto e dello spettacolo. Nulla di tutto questo, invece, nella nostra trasmissione e la ragione è presto detta: quella di tenersi il più possibile vicino al modello del concerto «tenori a Caracalla», la cui tronfia vuotaggine segna ormai la strada degù accoppiamenti sballati fra televisione e opera lirica: vedasi l'analoga prova delle soprano nelle stesse terme dirute, quella di Pavarotti in Hyde Park e altre pacchianate del genere; sicché invece di notizie e documenti interessanti per qualche mi- pace I inve I intei cene è stata spinta in prima linea a cantare 1'«Addio del passato» della «Traviata». Fotografie della Divina, principalmente ritratta nella scaletta di aerei in partenza o in arrivo, accompagnavano l'ouverture della «Forza del destino» e l'intermezzo di «Cavalleria». Il clou dovevano essere le riprese inedite della Callas in due recital della fine degli Anni 50 a Parigi e Amburgo: ma sulla colonna sonora di queste registrazioni i telespettatori vedevano le immagini di Carla Fracci che ballava in altrettanti quadretti coreografici di Derek Deane: gentili cose e piacenti, tracciate con la misura e la grazia consuete della Fracci, ma di pertinenza stilistica pressoché opposta al mondo espressivo tormentato e impetuoso della Callas; così come la sentimentalità idillica della conclusione, con «Maria» di Bernstein intonata, per finire, da tutti i cantanti riuniti in circolo; assente Pavarotti, che da qualche parte era stato promesso. Insomma, per un «omaggio» alla Callas è probabile che molti abbiano ripiegato sull'unica cosa da fare: riascoltare per proprio conto quei tre o quattro dischi superbi che tutti conoscono e rileggersi i buoni articoli di Gara, d'Amico o Celletti. Giorgio Pestelli Bili | Maria Callas ricordata su Raidue gliaio di appassionati, noia e mistificazione per i milioni della mondovisione. L'unica cosa fuori serie è stata l'apparizione di Irene Papas, le sue poche parole di presentazione, il volto severo con la trazione magnetica di quegli occhi neri e fondi come velluto. Coinvolti nella serata un direttore di valore come Gianluigi Gelmetti, che doveva essere nato da poco negli anni della Callas, quindi cantanti di merito tutti giovani, quali Mariella Devia, Daniela Dessi, il baritono Paolo Coni, il tenore Giuseppe Sabatini. Anche Raina Kabaivanska che aveva ben conosciuto la Callas, ricavandone preziosi arricchimenti, anziché parlar¬

Luoghi citati: Amburgo, Atene, Parigi